Numero 46/2017
18 Novembre 2017
I Contrabbandieri di Birra: Capitolo 56
07 SETTEMBRE 1943
«Fratello… vorrei, di grazia, che mi spiegassi ancora una volta il tuo piano…» Pietro era scettico e guardava con gli occhi interrogativi il fratello maggiore.
«Cosa non ti è chiaro?»
«Sono settimane, ormai, che riforniamo la stessa taverna di birra… certo, abbiamo degli introiti con i quali possiamo comprare del cibo per i nostri uomini… ma a parte questa nota positiva ed il fatto che non dobbiamo accontentarci solo di ciò che ci offre la Natura… Non vedo a che cosa stia portando il tuo piano…»
«Di cosa mi stai accusando, fratello caro?»
«Non dire così!»
«Beh, qualcosa che non ti va a genio ci sarà pure, no?»
«Sembra quasi che tu… che tu abbia perso di vista il nostro obiettivo…»
«Rinfrescami la memoria, allora…»
«Se Mussolini sta per essere tradito, noi dobbiamo uccidere decine e decine di Nazisti prima che si vendichino…»
«E come può, un po’ di sano commercio illegale, nuocere alla nostra causa?»
«Non lo so, ma dimmi tu, piuttosto, come può favorirla? Da quando Beatrice è incinta, non sei più lo stesso!»
«Ah, ecco il vero motivo di questa discussione!»
«Osi forse dire il contrario? Non attacchiamo praticamente più i fasci, le loro carovane passano nei nostri territori senza che siano ostacolate in alcun modo… non abbiamo più fatto una sortita a Fossano, unache ne valesse la pena, intendo… solo spese per vettovaglie, nessun omicidio di qualche gerarca, nessun sabotaggio alle stazioni radio o alle poste…»
«Quindi mi accusi di cosa, per capirci? »
«Ti sei rammollito! Non che io non abbia a cuore il mio futuro nipote, sia chiaro! Anche io desidero che abbia un padre ed uno zio, possibilmente vivi… ma se non combattiamo più, come credi che sconfiggeremo i nostri nemici?»
«Fratellino adorato… non ti sembra di essere un po’ duro con me?»
«Ci hai parlato del tuo piano per avvelenare i Nazi… ma, per ora, hai solo fornito loro birra di eccelsa qualità… speri forse che muoiano di ubriachezza da soli?»
«Tu non ci crederai, Pietro, maaaa… sì, quasi!»
«Smettila di prendermi in giro, Giuseppe! Non l’ho mai sopportato!»
Il fratello maggiore rise di gusto.
Pietro, paonazzo d’ira, mandò il fratello “a quel paese” in un modo estremamente colorito ed usci dalla capanna in fretta e furia, senza voltarsi.
Mentre si apprestava a riordinare una serie di messaggi arrivati tramite i piccioni viaggiatori, il giovane venne interrotto.
Due esili mani gli cinsero il petto ed un caldo ed un po’ ingombrante pancino aderì alla sua schiena:
«Amore, non ti sembra di essere stato un po’ duro con tuo fratello?»
«Duro? Criptico, semmai!»
«Lui si fida di te, come tutti noi… ma non hai una specie di Consiglio Direttivo che dovrebbe essere a conoscenza dei tuoi piani?»
«Sì, perché?»
«Perché lui ne fa parte,no?»
«E nessuno lo ha mai messo in dubbio, credo…»
«Già… ma nessuno dei tuoi fidati consiglieri sa le sfaccettature del tuo piano, non tutte, per lo meno…»
«Tu le sai!»
«Io non sono la totalità del tuo Consiglio…»
«In verità sei l’unica consigliera e confidente di cui ho bisogno.»
«Sono solo la madre di tuo figlio…»
«Sei una guerriera. E poi… è troppo delicato… e se l’informazione trapelasse? Non posso permettere che i nazisti sappiano! Ne va della nostra vita e della vittoria!»
«Loro iniziano a parlottare… il malcontento dilaga, amore mio… dovrai dire loro tutto, prima o poi…»
«Lo so… presto!»
«Non so se ti lasceranno molto tempo…»
«Ripagherebbero così decine di battaglie vinte grazie a me?»
«Io conosco queste persone da più tempo di te…»
«Quindi, vedi che ho ragione a non fidarmi di loro? Appena qualcosa non va secondo i loro canoni tradiscono ed ordiscono dei Golpe?»
«Richieste insistenti di spiegazioni… non credo che ti tradiranno mai… però non puoi neppure tenerli sulle spine così!»
«Manca poco, tranquilla!»
«Quanto?»
«Se va tutto bene? Domani saprete tutto!»
«E se va male?»
«Non esiste!»
«Perché?»
«Perché se andasse male…avremmo perso la guerra!»
Un attimo di silenzio, quasi interlocutorio.
«Saprete… Quindi… Hai dei segreti anche con me?»
«Solo uno!»
«Davvero?»
«Sì, ma questo segreto, in realtà, è una sorpresa…per te e per tutti!»
«Di che cosa si tratta?»
«Ti fidi di me?»
«Sempre!»
«Allora, buon riposo! Domani saprai!»
I due si baciarono appassionatamente, come a suggellare un patto, la nuova armonia rinata!