Numero 50/2018
11 Dicembre 2018
Il Birrificio Milano compie cinque anni!
Grande festa per i cinque anni del Birrificio Milano che lo scorso 10 novembre ha aperto le porte del suo impianto nel capoluogo lombardo, in via Zante 14, per festeggiare con amici e clienti una storia nata da un incontro/scontro in motorino (ecco perché ne trovate sempre uno, o quasi, nelle foto che riguardano il birrificio) tra Marco Cancelli e Fabrizio Pavani.
Marco, intervistato dal Giornale della Birra, ci racconta come sta andando l’attività, cosa è cambiato in questi cinque anni e i nuovi progetti tra cui quello legato al filone delle birre affinate in botte.
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Come è andata la festa per i vostri cinque anni?
“La festa è andata molto bene. Abbiamo avuto più di mille partecipanti. Siamo molto soddisfatti; sono venuti tanti amici e clienti. Abbiamo avuto un ottimo riscontro in termini di consumi ed è stato molto piacevole incontrare tante persone. Siamo contenti, considerando che siamo al quinto anno, e quindi non c’è più l’effetto novità”.
Torniamo indietro di cinque anni. Come mai avete deciso di aprire il birrificio?
“Io vengo da un altro settore, dal design. Per 20 anni mi sono occupato di vendite e marketing. Ho utilizzato la mia esperienza applicata alla passione per la birra, invece il mio socio ha fatto esperienza nell’ambito della cucina, nelmodo della mixology. Era un mio compagno di scuola. Ci siamo siamo incontrati casualmente per strada in motorino. E’ stato un incontro veramente fortunoso, ma le amicizie del liceo sono quelle vere e disinteressate. Abbiamo iniziato a chiacchierare e alla domande ‘cosa fai? Sei felice?’ entrambi abbiamo risposto di no. Così su due piedi abbiamo aperto insieme il birrificio pur venendo da due mondi completamente differenti”.
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In quanti siete oggi?
“Ora siamo in sei e non più in due. Continuiamo a produrre in maniera indipendente. Facciamo tutto noi e vendiamo direttamente. Esportiamo anche all’estero; circa il 10% in Europa e Asia”.
Quanti tipi di birre producete?
“Ad oggi abbiamo 10 tipi di birre in produzione. Ci siamo anche affacciati al mondo delle barrique. L’anno scorso abbiamo messo sul mercato la prima birra frutto dell’invecchiamo in botte, avvenuto due anni fa. Parliamo infatti di una birra invecchiata prima in una botte di amarone e poi in una di whisky. E’ stato un esperimento folle ma interessante”.
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Novità per quest’anno?
“Quest’anno abbiamo una nuova versione. Parliamo di una birra affinata in una botte di Armagnac, pronta già per fine novembre. Ci affacciamo con una piccola quantità, ma credo che sia una cosa veramente innovativa. Questo è il secondo prodotto delle nostre birre in versione barrique. Penso che ogni anno faremo una stile diverso. Anche le bottiglie hanno proprio un’immagine differente, un numero limitato e un prezzo diverso”.
Quanto producete attualmente?
“Produciamo intorno ai 120 mila litri all’anno. Siamo ancora ‘piccolini’ ma questo ci permettere di avere la possibilità di essere ancora più liberi”.
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Molti birrifici stanno aprendo dei locali dove vendono direttamente le loro birre. Cosa ne pensi?
“Fino ad oggi noi siamo rimasti alla finestra. Da fine novembre però abbiamo in corso una collaborazione con gli amici della catena Mani in Pasta, con i quali gestiamo un locale in Via Monza 258. Si tratta quindi di una collaborazione e per noi il primo esperimento di punto vendita e vero proprio”.
Come giudici i tuoi colleghi birrai che vendono all’industria?
“Noi, ci stiamo divertendo molto. Ci siamo ritagliati un bel momento di vita. Ci piace terribilmente quello che stiamo facendo. Siamo felici, ma è durissima. Trovo che alla fine sia giusto rispettare il punto di vista anche degli altri; se uno ha deciso di cambiare vita e vendere non c’è niente di male. Questa è la storia di sempre in qualunque settore. Mi fa piacere che in Italia ci sia questa rivoluzione del mondo della birra e mi auguro che questa cosa vada avanti però ognuno fa le scelte che vuole”.
Maggiori informazioni: www.birrificiomilano.com