Numero 29/2019

16 Luglio 2019

Due amici, un lago e la passione per le birre: ecco Malaspina Brewing!

Due amici, un lago e la passione per le birre: ecco Malaspina Brewing!

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Un lago e due panchine. E’ Questo lo scenario che fa da sfondo alla storia di Malaspina Brewing, beer firm del quartiere San Felice alle porte di Milano, fondata da Luca  Americano e  Francesco Siena, due amici che dopo essere cresciuti lungo le sponde, e le panchine, del lago Malaspina si sono ritrovati dando sfogo alla loro passione per la birra artigianale attraverso Malaspina Brewing.
Luca, intervistato dal Giornale della Birra, in occasione dell’ultima edizione di   Birre Vive sotto la Torre a Vigevano ci racconta la storia di questa giovane realtà.
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Come siete nati?
“La nostra è la classica storia di lunga amicizia e di passione per la birra artigianale. Io e il mio socio ci conosciamo dalle elementari e siamo cresciuti insieme nel quartiere San Felice, a Segrate. Siamo due homebrewer,in particolare Francesco produce in all-grain da molti anni. Qualche anno fa abbiamo realizzato che unendo le nostre competenze avremmo potuto creare qualcosa di importante. Ci siamo messi insieme, abbiamo fatto alcuni test casalinghi e la prima cotta. Abbiamo avuto un bel riscontro e deciso di proseguire sulla strada intrapresa. In questi due anni abbiamo reinvestito tutto quello che abbiamo guadagnato nella crescita della nostra produzione, sia a livello qualitativo che quantitativo”.
Come mai avete un lago e due panchine sulle etichette?
“Il nome e l’etichetta nascono da esperienze comuni. La raffigurazione dell’etichetta è il lago Malapsina, un lago di San Felice dove siamo cresciuti e dove abbiamo passato la nostra infanzia”.
Dove realizzate le vostre birre?
“Siamo una beer firm. Produciamo tutte le birre da Serra Storta, a Buscate. Le ricette sono tutte create da noi. Francesco, il birraio, va regolarmente in birrificio quando ci sono le cotte a fare tutti i controlli del caso. Ci troviamo molto bene perché riusciamo ad aver un controllo molto stretto della produzione”.
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Quante birre realizzate?
“Abbiamo quattro birre: una session pale ale leggera e profumata, una american Amber Ale più corposa, una American Ipa molto aromatica e una Pils in stile Ceco. Sono tutte birre ben luppolate, con l’idea di dare un amaro bilanciato che le renda piuttosto beverine. Tutte le nostre birre sono prodotte sia in fusto che in bottiglia da 33cl.”
Quale è la vostra birra di punta?
“Crediamo che sia inutile produrre ad esempio dieci birre per averne solo due buone, meglio averne poche ma fatte bene. Quella di punta è la Ipa, premiata a Birra dell’Anno 2019 con la medaglia d’Argento. Il premio ha portato comunque i consumatori a provare anche le altre e a capire che lavoriamo molto bene”.
Dove si possono trovare le vostre creazioni?
“Al momento lavoriamo senza distributore. Nel nostro quartiere le birre si trovano ovunque mentre a Milano abbiamo rapporti con i pub di riferimento legati al mondo della birra artigianale. Iniziamo ad essere presenti anche in Liguria ed in Toscana. Lavoriamo sulla bottiglia con alcuni ristoranti, in particolare con chi fa della qualità il suo punto fermo”.
Quali progetti avete in cantiere?
“Ne abbiamo tanti. Quello che ti posso dire è che nel futuro immediato non abbiamo in mente di fare un impianto nostro. Siamo consapevoli che è un salto importante. Sicuramente invece dobbiamo investire su logistica, nuove birre e magari partnership con qualche locale”.

 

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