11 Novembre 2013
Egitto: quando la birra era sinonimo di potere divino
Egitto 1350 a.C., il Faraone in questione è Akhenaton, il cosidetto Faraone Eretico. Egli fu un uomo enigmatico, che fece una riforma impensabile per un Faraone, perfino a quei tempi: modificò la Religione Egizia.
Akhenaton abolì, infatti, il culto degli Dei ed istituì il culto del Dio unico, il Disco Solare Aton. Per questo i suoi successori lo chiamarono “Eretico” ed nel corso dei secoli tentarono di cancellarne, invano, la storia.
Grazie alla manovra volta al monoteismo, il Re assunse una funzione Divina ed incrementò il suo già smisurato potere. Anche i suoi successori divinizzarono la propria persona ma lui, il Faraone Eretico, fu un precursore.
Busto di Akhenaton, il Faraone Eretico.
Nell’antico Egitto, la birra era largamente consumata dal popolo, dai nobili e dal Faraone Eretico stesso.
Vi erano tre tipologie di birra, la “zythum” una birra chiara, la “curmy” una birra scura e la “sà” una birra ad alta concentrazione che, tradizionalmente, era riservata al consumo del Faraone e per le cerimonie religiose.
La birra era utilizzata, poiché liquido divino e purificante, anche per lavare i corpi dei nobili, dei dignitari e dei faraoni al momento del trapasso, prima di iniziare la pratica della mummificazione. In particolare, la “zythum” era usata per lavare i corpi dei nobili e la “sà” era usata per lavare il corpo del Faraone defunto.
In più, nel corredo funebre dei morti vi erano sempre due anfore, una di “zythum” ed una di “curmy”, in quanto la birra era considerata indispensabile per la vita dopo la morte terrena.
Statuette egiziane raffiguranti le fasi di preparazione della birra.
Queste le ragioni per cui la birra era bevanda divina nell’antico Egitto: era considerata indispensabile per ognuno, nobili e plebei, e per gli Dei.
La società egizia era complessa ed incentrata sulla spiritualità: è palese, quindi, che la produzione della birra, in quanto bevanda divina, fosse delegata esclusivamente ai sacerdoti ed era quotidianamente benedetta ed utilizzata come sacrificio e dono agli Dei prima di essere distribuita alla popolazione.
Ma come si legano indissolubilmente la storia della birra con quella Akhenaton, il Faraone Eretico, che abolì il culto degli Dei?
La risposta, secondo le ultime scoperte scientifiche, è da ricercarsi nel decreto del Faraone Eretico che vietò ai sacerdoti “pagani” di produrre birra per gli Dei. Questa imposizione si dimostrò una grande mossa politica, poiché declassò i sacerdoti, che vennero privati del ruolo di depositari di un segreto divino così sentito dalla popolazione, perdendo il loro Status quo. In Egitto, infatti, il potere religioso e temporale erano indissolubilmente intrecciati: Akhenaton privando il clero del potere religioso, sconsacrò la birra e, di conseguenza, incrinò anche la sfera temporale dei sacerdoti.
Incisione egizia raffigurante la devozione al Dio Aton.
Il Faraone Eretico, abile politico e fine stratega, regnò sull’Egitto per trent’anni; trent’anni in cui cercò di modificare la cultura del suo popolo ottenendo però, come unico risultato, una sorta di guerra civile. Tanti furono, infatti, i dissidenti ed i partigiani del vecchio culto.
Il suo successore Tutankhaton dovette ripristinare le vecchie tradizioni religiose e variare il suo nome in quello che diventerà l’appellativo di uno dei Faraoni più conosciuti della Storia: Tutankhamon.
Questa è la Storia di un uomo, di un Faraone, di un popolo e della loro bevanda sacra: il tempo della bevanda benedetta dagli Dei, quando la birra era sinonimo di saggezza e potere divino!