Numero 38/2019
18 Settembre 2019
Pitan Beer: alla scoperta di una birra agricola siciliana!
In una Sicilia in cui ormai i birrifici artigianali si trovano veramente a ogni piè sospinto e soprattutto la cultura della birra artigianale è ormai in auge da diverso tempo, mancava all’appello un altro birrificio in una provincia, quella di Agrigento che purtroppo è stata poco attenta fino ad ora nel saper cogliere le opportunità birrarie. Oggi, ci provano i coniugi Pitanza, con cui ho avuto il piacere di parlare, andandoli a trovare presso il loro piccolo microbirrificio di Favara.
Quando il lavoro nasce da una passione diventa tutto più facile e meno faticoso. È proprio il caso di Gaspare Pitanza che dopo 12 anni di birra fatta in casa da homebrewer decise che era giunto il momento di arrivare alla gente, per avere, mi dice Gaspare, l’impagabile soddisfazione di poter far assaggiare la propria birra ad altri.
Da dove deriva il nome PitanBeer? Cosa rappresenta il logo?
Il nostro nome è l’anagramma di Pinta, che è il tipico bicchiere di birra ed è anche l’abbreviazione del mio cognome, Pitanza. Il nostro simbolo è costituito dalla luna, satellite della terra, perché influisce sul ciclo naturale della vita comprese le coltivazioni dei nostri cereali.
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A proposito di birra agricola, siete anche soci del COBI. Ricordo ai lettori che il COBI è il Consorzio Italiano di Produttori dell’Orzo e della Birra, l’unico consorzio italiano che riunisce gli agricoltori che, oltre ad essere coltivatori di orzo, sono contemporaneamente produttori di birra artigianale.
Si, al fine della valorizzazione del territorio e delle materie prime che produciamo, usiamo cereali provenienti dalle nostre terre e maltati dal consorzio COBI.
Quanti e quali birre producete?
Al momento abbiamo in produzione 3 tipologie di birra. Una Porter che si presenta con una schiuma moderata e densa e in cui i malti tostati rivelano sapori di caffè e cioccolato, mantenendo una carbonatazione moderata e un corpo medio. Una Dunkelweizencon cui ritroviamo al palato i sentori delle birre bavaresi, amaricata rigorosamente solo con luppoli nobili tedeschi.
Il frumento che caratterizza questo stile, dona al gusto una sensazione di morbida e cremosa pienezza che prosegue verso una sorprendente leggerezza finale. Con un livello di carbonatazione medio e con una gradiazione alcolica di 5.5%. Ed infine, una Bohemian Pilsner che si distingue per i profumi del luppolo tipico (Saaz), su tutte le note floreali ed erbacee fresche. Birra dalla bassa gradazione alcolica (5.5%) e che si lascia bere molto facilmente.
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I nomi delle vostre birre (Pandora, Deimos ed Euporia) sono associati ai pianeti (Saturno, Marte e Giove). Come mai questa scelta?
Il nome Pandora perchè viene associato alla Luna pastore del pianeta Saturno. Abbiamo chiamato così la nostra Porter perché consigliamo di assaporarla in momenti di contemplazione, dopo una lunga giornata, in un momento di meritato riposo, come usavano fare gli scaricatori di porto che operavano lungo il Tamigi I porters (appunto), a Londra nel XVIII secolo. Il nome Deimos perché viene associato alla più piccola luna di Marte, il pianeta Rosso. Consigliamo di assaporare questa rossa, così intensa, in momenti importanti della vita dove prevale l’amore e la bellezza. Il nome Euporia, invece, viene associato al satellite naturale minore del pianeta Giove. Consigliamo di assaporare questa bionda nei momenti di spensieratezza e in allegra compagnia.
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Che capacità ha la tua sala cottura? Avete altre birre in cantiere?
Il nostro è un microbirrificio, un piccolo laboratorio. La nostra sala cottura è di 450 l con 4 fermentatori anch’essi da 450 l. Tutto l’impianto è stato realizzato da me artigianalmente.In questo momento e dato che abbiamo aperto solo da qualche mese, puntiamo a migliorare le nostre 3 birre e a farci conoscere sul mercato, soprattutto quello locale. In futuro, sicuramente, puntiamo ad ampliare la produzione dato che in 12 anni da homebrewer ho prodotto veramente tante tipologie di birra e magari qualcuna la vorrei riproporre.
Ringrazio i coniugi Pitanza per l’accoglienza e la disponibilità e vi invito, per maggiori informazioni a visitare il loro sito: www.pitanbeer.it