Numero 38/2019

19 Settembre 2019

Abbinamenti birro-gastronomici: consigli pratici!

Abbinamenti birro-gastronomici: consigli pratici!

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Siamo certi concorderete con noi che l’abbinamento ideale tra birra e cibo non esiste ma che è lasciato al gusto di ogni consumatore, proprio per le numerosissime variabili in campo. Partendo da questo assunto si possono però senz’altro dare dei criteri di partenza, che potrebbero aiutare a trovare delle accoppiate più vincenti di altre.
Inprimoluogo è essenziale scegliere una birra che piace; da questa premessa, forse banale, si parte poi per una ricerca indispensabile di equilibrio tra la birra e la pietanza, senza che nessuno dei due sapori prevarichi in maniera preponderante sull’altro. Tutto questo significa bilanciare sia la corposità che la ricchezza ma anche l’intensità di sapore e di aroma.

 

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In parole povere bisogna avere un occhio di riguardo per i sapori preminenti (dolce, amaro, salato ecc) e cercare di esaltarli o smorzarli, a seconda dei casi. Se si vuole ottenere il massimo del bilanciamento da una parte dovremo avere le componenti dolci, morbide, grasse e alcoliche che danno corpo e pienezza, mentre dall’altra secchezza, frizzantezza, amarezza e acidità che le vanno ad attutire.
Possiamo inoltre suddividere le armonie di sapori in 3 macrocategorie:

  • i simili. Nel combinare tra loro i sapori preminenti una delle scelte più facili è quella di optare per lo stesso sapore in piatto e birra (ad es. amaro con amaro).
  • I complementari. Una diversa strategia è quella di abbinare invece i sapori complementari, come dolce e amaro o dolce e acido. Si opta per questa scelta quando la necessità di bilanciamento è all’estremo.
  • I sinergici. In questo caso la volontà alla base di questa scelta è quella di mettere insieme sapori che si combinano a meraviglia, esaltandosi a vicenda (un es. fra tutti è il dolce con il salato).

 

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Così come è consigliato bilanciare l’intensità aromatica tra birra e cibo è spesso utile e necessario trovare un’armonia tra il tipo di profumi presenti. L’aroma di una birra spesso richiama profumi e odori presenti nei cibi e nei prodotti naturali, come frutti, erbe aromatiche, spezie ecc e quindi sorge la necessità di fare come un profumiere che dosa e analizza gli aromi in modo da poterli bilanciare e arrivare ad un eccellente risultato finale.

 

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Francesco Martinati
Info autore

Francesco Martinati

Dopo la laurea triennale in Biotecnologie e la laurea specialistica in Biotecnologie Industriali conseguite presso l’Università degli Studi di Padova, ho ottenuto il diploma di Mastro Birraio a seguito del corso organizzato dalla Cooperativa Sociale Dieffe di Noventa Padovana. Mi sono inoltre specializzato nel settore brassicolo partecipando al seminario tenuto presso la Doemens Academy di Grafelfing in Germania dal titolo “La valutazione della qualità delle materie prime, differenti metodi di gestione delle diverse tipologie di materie prime in sala cotte e possibili problematiche” acquisendo importanti competenze nel settore della gestione e valutazione delle materie prime nell’industria birraria.
Dopo varie esperienze come ricercatore, lavoro da maggio 2013 alla Uberti Srl come impiegato esperto di consulenza tecnica birraria, gestione della logistica e addetto al settore di impiantistica.