10 Novembre 2014
Gli stili della birra in 3 lunedì: prima parte
di Marianna e Lelio.
In questo articolo ci occuperemo dei famosi “stili” delle birre. Più o meno tutti, avendo avuto anche solo un approccio superficiale al mondo birraio, abbiamo sentito parlare di Pils, Ale, Stout,Weiss etc., ma che cosa indicano nello specifico questi termini? Forniremo dunque una breve classificazione riconducendo i diversi stili ai Paesi d’origine da cui provengono. Premettiamo che, comunque, gli stili e specialmente quelli meno classici sono in continua trasformazione ed ogni mastro birraio ne dà libere interpretazioni, pertanto definiamo i più tradizionali e riconosciuti.
GERMANIA E REPUBBLICA CECA
Patrie assolute della bassa fermentazione, sono le nazioni fautrici delle Lager, termine significante magazzino proprio perché le birre in questione necessitano di un lungo periodo d’immagazzinamento o maturazione. Si dividono in:
- Pils/Pilsner/Pilsener: Originarie della Rep.Ceca sono chiare caratterizzate da una nota decisamente amara ma mai secca. Dal profumo spiccatamente erbaceo, di fieno, sono preparate secondo il metodo classico con luppolo Saaz (4-5,3% alc. Vol.).
- Hell: Vi sono pareri discordanti sul fatto o meno di definire le “Hell” un vero e proprio stile dato che vengono così chiamate le birre leggere e chiare, molto simili alle Pils ma notevolmente meno luppolate e quindi meno amare. Molte delle birre industriali prodotte in Italia appartengono a questa categoria.
- Bock/Doppelbock/Dopplebock: Il termine “bock”, originario della città tedesca di Eisenbeck, significa “caprone” ed indica, appunto, una birra ambrata dai profumi caramellati e dal gusto di malto molto intenso, quasi grossolano. Ne esistono varianti ad alta fermentazione soprattutto in Olanda (6-7,5% alc. Vol.). Le dopplebock hanno, invece, un’origine storico-religiosa poiché vennero prodotte dai monaci bavaresi per sostenersi nei periodi di digiuno. Ricche di note tostate e caramellate hanno un grado alcolico superiore ai 7-7,5% alc. Vol.
- Vienna: derivanti, come suggerisce il nome, dalla capitale austriaca sono caratterizzate dal colore ambrato e dal gusto di biscotto dato dall’orzo coltivato e maltato in loco. (4,6-5,5% alc. Vol.)
- Marzen: appartiene a questa categoria la birra tipica dell’Oktoberfest, evoluzione delle Vienna, è una bevanda forte dal colore ambrato e l’aroma tostato e pieno. Può superare i 7% alc. Vol.
- Dunken/Schwarz/Dark Lager: sono birre scure, spesso inglobate nelle Bock. In Germania il termine Dunkel è genericamente usato per indicare le birre scure.
- Strong Lager: rientrano in questa categoria particolarmente moderna e nata per esigenze di mercato, le birre poco corpose ma con grado alcolico molto alto, superiore anche ai 10% alc. Vol.
La Germania ci regala, tuttavia, anche produzioni ad alta fermentazione degne di nota.
- Weisse/Weizen: si distinguono per la mancata trasparenza e per il profumo di frutta matura e di banana. La percentuale di malto d’orzo si unisce al frumento maltato che conferisce freschezza e leggerezza sul finale. Sono birre estive e beverine, perfette per dissetarsi d’estate. (4,3-5,6% alc. Vol.). Ne esistono anche varianti scure: le Dunkel Weizen.
- Kolsch/Alt: pur essendo prodotte con lieviti tipici dell’alta fermentazione, richiedono un periodo di maturazione piuttosto lungo a bassa temperatura. Di colore dorato e sentore fruttato intenso, rimangono comunque birre leggere (4-5% alc. Vol.)
La seconda parte sarà pubblicata lunedì 17 novembre!
di Marianna Bottero e Lelio Bottero
Guida all’apertura di un microbirrificio – brewpub
di Lelio Bottero. Conviene fare la birra? La risposta è senz’altro si! A patto di sapere bene a cosa si va incontro! I manuali da me curati non hanno certo la pretesa di essere un toccasana contro i mali e gli imprevisti imprenditoriali, ma vogliono proporsi come una base, sulla quale costruire il proprio spumeggiante futuro.
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