Numero 11/2020
15 Marzo 2020
Birra, cannabis e CO2: un circolo virtuoso
L’idea inizialmente è stata messa a punto da alcuni imprenditori con base in Colorado, negli Stati Uniti, dove il settore della birra artigianale e dei coltivatori di cannabis sono in piena crescita. Nel produrre questa bevanda alcolica un passaggio fondamentale è la fermentazione, che trasforma gli zuccheri del malto in alcol e CO2.
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Normalmente una parte dell’anidride carbonica viene semplicemente liberata in aria come scarto di produzione, ma alcuni birrifici hanno avuto l’idea di immagazzinare la CO2 per poi rivenderla ai coltivatori di cannabis. Ma a cosa serve esattamente l’anidride carbonica ai coltivatori? Questo gas è fondamentale per la vita delle piante, che lo utilizzano proprio per svolgere la fotosintesi.
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Nelle serre il gas, che è immagazzinato in forma liquida nei birrifici, viene nuovamente vaporizzato e liberato, regalando in grande vantaggio alle piante. Si tratta di un caso emblematico del concetto di economia circolare: si prende lo scarto di produzione della birra, in questo caso la CO2, e ne si trova un nuovo impiego come risorsa.