Numero 41/2020
11 Ottobre 2020
Tesori d’archivio: un account Instagram dedicato ai sottobicchieri da birra
Il designer grafico britannico Adam Kimberley ha sempre avuto la passione per i sottobicchieri da birra, interesse che ha ereditato dal padre, assieme a una grande collezione con esemplari che risalgono anche a decenni fa.
«Quand’ero un ragazzino», mi ha raccontato quando l’ho raggiunto via mail, «amavo i diversi tipi di branding e di pubblicità che vi erano stampate sopra. Quando poi ho frequentato la scuola d’arte, ho iniziato a usarli come fonte d’ispirazione e li ho persino incorporati in alcuni dei miei progetti».
Circa un anno e mezzo fa, ispirato da progetti come Matchbook Diaries e Fruit Stickers, Kimberley ha pensato di creare un account Instagram sul quale archiviare e mostrare la sua raccolta.
«Ho considerato che i miei sottobicchieri avrebbero potuto essere utili — oltre che a me — anche ad altri designer, interessati all’uso della tipografia, agli elementi grafici, alle palette cromatiche, alle illustrazioni o magari ad alcune delle strane e meravigliose campagne di marketing utilizzate», spiega Kimberley, che da allora è stato effettivamente contattato da molti colleghi che hanno trovato utile la sua collezione e che, a loro volta, gli hanno inviato immagini dei sottobicchieri da loro progettati.
L’account si chiama Beer Stained Pulp — letteralmente “polpa [di carta] macchiata di birra” — e ad oggi conta quasi 300 pezzi, su molti dei quali si possono scorgere la patina del tempo e le macchie dovute all’uso. «Sono quelli che preferisco, leggermente danneggiati: l’usura si aggiunge al design e crea una storia», rivela Kimberley, che tra i tanti sottobicchieri non ne ha uno a cui tiene più degli altri, confessando però una predilezione per quelli insoliti e stravaganti, come ad esempio uno, postato di recente, a forma di pacco di salsicce — «e questo nonostante io sia vegetariano», precisa ridendo.
Nella raccolta di Beer Stained Pulp ce ne sono effettivamente di bizzarri, sia tra quelli prodotti da marchi di birra che tra quelli puramente pubblicitari: a forma di lampadina o di barile, di agrume o di panino, di cuore o di mela (per il sidro).
Quando gli chiedo se ne ha mai disegnato uno, o sognato di farlo, Kimberley mi risponde che finora non ne ha mai avuta l’occasione ma che a un certo punto gli piacerebbe provarci. Di sicuro non gli mancheranno i buoni esempi per fare un ottimo lavoro.