Numero 17/2021

27 Aprile 2021

Coast to coast, pint to pint

Coast to coast, pint to pint

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Quando arriva tra le mie mani, il cartaceo di questo libro è già un piccolo successo editoriale. Una formula dettata dalla modernità, che valorizza la capacità autoimprenditoriale ed autopromozionale dell’autore. Scrivi un libro, lo proponi alla casa editrice e lo presenti in giro ben prima che il libro esista come oggetto fisico. Poco importa se l’editore crede o meno al tuo progetto, ciò che conta veramente è che ci credano i potenziali lettori, giacché viene chiesto loro di comprare il libro al buio e senza poterlo sfogliare. In realtà, ampi stralci del testo ed alcuni materiali fotografici sono resi disponibili on-line, quindi è possibile farsi un’idea abbastanza precisa di contenuti e stile dell’opera che verrà. Inoltre, il pre-acquisto è garantito dell’eventuale rimborso, qualora la prevendita non riesca a raggiungere i numeri sperati. Una formula editoriale moderna, realistica e migliore di tante altre, quelle vili proposte editoriali per intenderci, che finiscono col riversare sull’autore l’intero onere del proprio progetto e lo stesso rischio d’impresa, che sarebbe invece di esclusiva pertinenza dell’editore.

 

L’autore è Matteo Malacaria, catanzarese come lo scrivente, esperto di birra artigianale e di comunicazione. Il libro è Viaggio al centro della birra. 42 giorni negli Stati Uniti da Est a Ovest, Beer to Beer. Una penna parecchio felice quella di Matteo, una scrittura didascalica ma anche ricca di trovate, che rendono la lettura fluida e mai monotona o ridondante. Il rischio di annoiare il lettore, si badi, è sempre dietro l’angolo, soprattutto se ti sei dato il compito coraggioso di descrivere con dovizia di dettagli una teoria alquanto lunga e potenzialmente ripetitiva di qualsiasi cosa, birrifici e birre inclusi.

 

Il debole per il beerhunting, sulle orme del grande maestro Michael Jackson, di sicuro è nelle corde di Matteo. Complice Simona, una moglie decisamente tollerante, ecco come far ruotare una parte importante del proprio viaggio di nozze (che fra l’altro è durato complessivamente oltre un intero anno!) attorno alla birra artigianale nel paese leader mondiale incontrastato di settore. Pennsylvania, Ohio, Michigan, Illinois, Missouri, Kansas, Colorado, New Mexico, Utah, Arizona e California, attraversati in auto percorrendo oltre diecimila chilometri. A tratti hai la sensazione di essere seduto sul sedile posteriore di quell’auto presa a nolo per attraversare il paese. La fantasia ti può perfino far credere di essere improvvisamente diventato una sorta di autostoppista, di fare un pezzo di strada assieme, magari proprio quella strada, la strada per antonomasia, la Route 66. Sempre che tu non ti ritrovi seduto al bancone della tap room di uno dei tanti birrifici visitati, con Matteo a farti da Cicerone brassicolo.

 

Queste pagine hanno anche avuto il merito, piccola divagazione personale, di far riaffiorare i ricordi del mio viaggio di nozze, anche quello negli Stati Uniti ed, almeno in parte, sovrapponibile a quello del giovane scrittore calabrese e della sua signora. Devo ammettere che a suo tempo anche mia moglie si dimostrò parecchio tollerante, accettando di buon grado di visitare ben 11 parchi nazionali, il vero focus di quel nostro viaggio. Ero un botanico militante al tempo, e volevo entrare in sintonia con la flora nordamericana, così diversa da quella più familiare della nostra vecchia Europa. Essendo ormai abbondantemente passato più di un ventennio, appare naturale immaginare che dovendo rifarlo oggi quel viaggio, alcuni aspetti andrebbero rimessi in discussione (non i parchi nazionali, probabilmente), includendo una maggiore attenzione alla birra artigianale. Perciò sono molto felice che Matteo abbia scelto di condividere la sua esperienza brassicola on-the-road che, spero mi perdonerà, mi permetto di considerare una sorta di integrazione, ancorché tardiva, della mia esperienza di quel nostro viaggio negli States.

 

Non c’è tuttavia alcun dubbio che se un tour degli Stati Uniti chasing craft beer è il sogno di qualunque appassionato di birra artigianale, sarebbero stati altrettanto plausibili decine di itinerari (e birrifici) alternativi a quello sperimentato dai nostri protagonisti. Le ragioni della scelta di questa particolare selezione di birrifici sono ben spiegate nel testo, e sono da ricercare sostanzialmente nella disponibilità dei proprietari stessi a ricevere una visita “tecnica”. Personalmente, credo che non sia poi così importante quali birrifici siano stati raccontati, ma piuttosto che l’autore abbia saputo raccontare il mood di un movimento che oltreoceano muove numeri da capogiro, ma ciò nonostante, rimane saldamente ancorato alle comunità di provenienza, siano esse isolate comunità rurali o singoli quartieri di una grande metropoli. E questo salta fuori prepotentemente dal diario di Matteo, aprendo una finestra sulla realtà statunitense, certo con gli occhi del turista, ma gettando luce sulla sorprendente complessità e varietà della proposta craft Made in USA.

 

 

Sebbene assai meno militante che in passato, ogni tanto ricordo a me stesso che sono sempre un botanico, e come tale mi piace pensare che la Botanica abbia sempre un ruolo fondamentale da giocare nel mondo della birra. E così, la mia inguaribile idiosincrasia per i database, mi costringe a fare due conti sulle specie vegetali menzionate da Matteo quali ingredienti delle numerose birre degustate. Il conto finale si attesta a circa una sessantina di specie vegetali, un numero di tutto rispetto, che valorizza ulteriormente questo volume. E se il libro è godibile e scorrevole, i box non-birrari appaiono quanto mai equilibrati, per contenuti e quantità. Nel prendere atto del fatto che Matteo scriva piuttosto bene, possiamo senz’altro ipotizzare, vista l’età dell’autore, che il suo stile sia ancora in evoluzione, come sarebbe naturale, ma già abbastanza personale e riconoscibile. Tuttavia, sono le descrizioni sensoriali delle birre assaggiate a costituire l’imprescindibile spina dorsale di questo libro. Piccole gemme birrarie, per quel poco che può valere il mio parere, naturalmente. Pregevoli tecnicamente e decisamente oneste. Su questo l’autore non fa sconti a nessuno.

 

Insomma… diciamo la verità… in tempi di Covid 19 non si può pretendere molto di più: stando comodamente seduti sul proprio divano, approfittare di una variegata full immersion nel composito mondo brassicolo statunitense. Un’ottima lettura e, si suppone, miglior viatico oggi disponibile per i viaggi brassicoli che si spera presto di riprendere a fare di persona. Un libro con le carte in regola per diventare un punto di riferimento per i brassonauti italiani che intendano varcare l’Atlantico ed avventurarsi in un viaggio pint-to-pint che promette senza alcun dubbio grandi incontri sensoriali ed emozionali.

Matteo Malacaria, 2021 – Viaggio al centro della Birra. Bookabook. Milano.
€ 17

 

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Giuseppe Caruso
Info autore

Giuseppe Caruso

Docente di Botanica Forestale presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nonché insegnante di Scienze Naturali e Biotecnologie Agrarie presso l’Istituto Tecnico Agrario “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro, botanico (consulente scientifico per enti pubblici, privati, professionisti), disegnatore botanico, beerlover, beer sommelier.
Diploma di Perito Agrario presso l’Istituto Tecnico Agrario “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro, Laurea in Scienze Agrarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Dottorato di Ricerca in Botanica Ambientale ed Applicata presso l’Università Politecnica delle Marche di Ancona.
Membro di diverse associazioni scientifiche: Organization for Phyto-Taxonomic Investigation of the Mediterranean Area, Società Botanica Italiana, Società Italiana di Scienze della Vegetazione, Società Italiana di Biogeografia, Society for Economic Botany, International Biogeography Society.
Pubblicate numerose ricerche scientifiche sulla flora dell’Italia Meridionale nei campi della tassonomia vegetale, floristica, vegetazione, conservazione, museologia, didattica e divulgazione scientifica. Principali interessi scientifici: ricerca botanica (tassonomia vegetale, floristica, vegetazione), analisi fitogeografico-vegetazionale (metodo fitosociologico e geosinfitosociologico dinamico-catenale), ecologia vegetale, conservazione e valorizzazione delle risorse naturali, recupero aree degradate e gestione verde urbano, sentieristica naturalistica, analisi/planning dei processi formativi, outdoor environmental education.
Libri pubblicati: Guida al riconoscimento di alberi, arbusti, cespugli e liane del PN della Sila (PN Sila, 2011), Andar per piante tra terra e mare – Escursioni botaniche sulle coste della Calabria (Koeltz Scientific Books, 2015). Nell’ultimo libro, La Botanica della Birra (Slow Food Editore, 2019), frutto di un lunghissimo lavoro di documentazione, unisce due grandi passioni, la botanica e la birra, raccontando con rigore scientifico le proprietà brassicole di oltre 500 specie vegetali impiegate nel brassaggio. Lo stesso libro è stato tradotto in inglese e pubblicato nel 2022 come The Botany of Beer dalla Columbia University Press (New York, US).