Numero 31/2021

3 Agosto 2021

Dall’Università di Udine una birra a filiera locale per brindare alla ripartenza!

Dall’Università di Udine una birra a filiera locale per brindare alla ripartenza!

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Già avevamo racconttato, negli anni scorsi, della serie di birre realizzate dagli studenti del corso di tecnologia della birra del prof. Stefano Buiatti all’Università di Udine: un progetto nato nel 2018, in collaborazione con Baladin, e che vedeva gli studenti elaborare ogni anno (insieme a docente e birraio, naturalmente) una ricetta che poi veniva messa in produzione a Piozzo e venduta attraverso i canali dell’ateneo.

 

La pandemia ha costretto a rinunciare all’edizione 2020, dato che la realizzazione della birra avveniva solitamente nel secondo semestre (che nel 2020 è stato interamente in didattica a distanza); ma nel 2021, anno in cui la didattica in presenza è stata “salvata” almeno in parte, si è riusciti a non mancare all’appuntamento. E peraltro con una novità: “Andare a Piozzo era molto difficile – spiega il prof. Buiatti – perché avrebbe significato un viaggio fuori regione, in gruppo, alloggiando fuori: tutte cose ancora non fattibili la scorsa primavera”. Ha preso quindi forma un’idea su cui, in realtà, sia l’Università che alcuni birrai friulani stavano ragionando già da tempo: perché non fare questa volta una birra del tutto friulana, con materie prime locali e brassata in un birrificio friulano? “Sarebbe stato anche un significativo segnale di ripartenza dopo le chiusure”, osserva Buiatti.

 

Un’idea fatta propria anche dal birrificio Garlatti Costa di Flagogna (sempre in provincia di Udine): e così la necessità di limitare gli spostamenti e la volontà, sia da parte dell’ateneo che da parte del birrificio, di valorizzare la filiera locale, si sono incontrate; concretizzandosi in una Belgian Blond Ale allo zafferano. Insomma, per dirla con il birraio Severino Garlatti Costa, la birra dell’Università di Udine ha trovato la sua collocazione naturale in un birrificio friulano che l’ha prodotta con materie prime friulane.

 

Il malto è infatti arrivato dall’orzo coltivato da Garlatti Costa, compresi i malti speciali di cui si è occupata la malteria sperimentale dell’Università; mentre il luppolo – Cascade per la precisione – è arrivato dall’azienda biologica Luppolo Verde di Polcenigo (Pordenone), e lo zafferano da un’altra realtà locale, Zafferano 01.

 

 

“Insieme al prof. Buiatti ho guidato i ragazzi nella realizzazione della birra – racconta Severino –: la scelta è caduta su uno stile semplice, appunto una Belgian Blonde Ale, e tra quelli che già fanno parte del mio repertorio”. Per chi conosce Severino e le sue creazioni, infatti, vedendo la descrizione di questa birra è facile capire come ci sia il suo “marchio di fabbrica”: riferisce infatti di aver utilizzato il suo “storico” lievito belga (per anni è stato denominatore comune di tutte le sue birre, “giocando” sul fatto di farlo lavorare in maniera diversa) e di aver pensato lo zafferano non tanto come aromatizzazione a sé stante, ma piuttosto come qualcosa di inserito nel quadro della speziatura tipica di questo lievito. “Già avevo realizzato una birra allo zafferano – ricorda Severino – e non solo mi aveva soddisfatto il risultato, ma mi era anche sembrato un bel modo per valorizzare un’altra e non banale produzione locale. Questa volta però ho scelto di non fare una birra che si ponesse come birra in cui lo zafferano fosse il protagonista assoluto, ma facesse piuttosto da speziatura, così da avere una maggiore versatilità”.

 

Tipico delle birre targate Garlatti Costa è anche il fatto di unire una base belga ad una luppolatura più audace, spesso americana: in questo caso appunto il Cascade, utilizzato anche in dry hopping. Una birra che si propone dunque come in linea con quelle della casa, di facile bevuta nonostante una certa complessità organolettica e il medio tenore alcolico (6 gradi).

 

La birra è disponibile da lunedì 2 agosto nei canali dell’azienda agricola dell’Università (che rifornisce anche alcuni locali a Udine) e nella tap room di Garlatti Costa. Per ora è stata fatta una prima cotta lo scorso giugno, ma ne è prevista un’altra in autunno (così da raggiungere il quantitativo di 6000 bottiglie solitamente prodotto gli anni scorsi, spiega Buiatti, dato che l’impianto di Baladin è ovviamente più grande).

È quindi partita una nuova via di valorizzazione della filiera locale (e non a caso il birrificio Garlatti Costa ha ottenuto il marchio regionale “Io sono Friuli Venezia Giulia”)? Sia il birraio che il professore non escludono nulla per il futuro: “È una cosa nata non certo dalla volontà di “tradire” Baladin, ma dalla situazione della pandemia – spiega Buiatti -; però va ricordato che l’Università di Udine è storicamente impegnata nel campo dello sviluppo delle produzioni locali, e tanto più lo è in un momento come questo in cui si guarda alla ripartenza dopo la pandemia. Non mi lancio in previsioni perché sappiamo che il futuro è ancora incerto, però è comunque un percorso che è stato avviato e che sarei felice di veder proseguire”. Un approccio che lascia dunque aperta sia la porta Baladin che quella Garlatti Costa – o di un altro birrificio friulano -, magari in maniera parallela? Non resta che attendere gli sviluppi.

 

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Chiara Andreola
Info autore

Chiara Andreola

Veneta di nascita e friulana d’adozione, dopo la scuola di giornalismo a Milano ho lavorato a Roma – dove nel 2009 ho conseguito il titolo di giornalista professionista – e a Bruxelles al DG Comunicazione della Commissione Europea. Lì sono iniziati i miei primi timidi approcci con la birra, tra cui la storica Bush de Noel che ha finito per mettere il sigillo definitivo alla storia d’amore tra me e il mio futuro marito – e già da lì si era capito che una storia d’amore era nata anche tra me e la birra. Approdata a Udine per seguire appunto il marito, qui ho iniziato ad approfondire la mia passione per la birra artigianale grazie al rapporto in prima persona con i birrai – sia della regione che più al largo – e i corsi di degustazione tenuti dal prof. Buiatti all’Università di Udine; così dal 2013 il mio blog è interamente dedicato a questo tema con recensioni delle birre e resoconti delle miei visite a birrifici, partecipazioni ad eventi e degustazioni. Le mie collaborazioni con pubblicazioni di settore come Il Mondo della Birra e Nonsolobirra.net, con eventi come la Fiera della Birra Artigianale di Santa Lucia di Piave e il Cucinare di Pordenone, e la conduzione di degustazioni mi hanno portata a girare l’Italia, la Repubblica Ceca, il Belgio e la Svezia. Ora sono approdata anche al Giornale della Birra, un altro passo in questo mio continuare a coltivare la mia passione per il settore e la volontà di darvi il mio contributo tramite la mia professione.