Una volta terminata la raccolta dei coni ci rimangono ancora poche operazioni da effettuare sulle nostre piante di luppolo per concludere il ciclo annuale di coltivazione.
La prima cosa da fare è aiutare le piante a superare l’inverno e prepararle allo sviluppo dei nuovi germogli, distribuendo sulla superficie un concime granulare a lenta cessione ricco di potassio secondo le dosi che si trovano indicate in etichetta. Se non si riesce a trovare un concime che presenti un titolo di potassio sufficientemente alto (per intenderci un titolo di potassio pari a 20 è considerato medio-alto), si può integrare il concime granulare con un po’ di cenere di legna. Una volta distribuito il concime, questo va leggermente interrato con una zappettatura.
Le piante continueranno per un certo periodo a mantenere le foglie verdi. Conviene lasciare che secchino naturalmente in modo che continuino ad accumulare sostanze di riserva nelle radici e siano così pronte a ripartire con l’arrivo della primavera.
A questo punto possiamo recidere le piante ormai secche a livello del terreno e ricoprire le radici con uno strato di foglie o paglia, operazione necessaria soprattutto per le piante giovani.
Non ci resta che attendere pazientemente la ripartenza primaverile.
Sono nato a Torino nel 1961 (ormai viaggio per i 60!), ma mi considero lombardo di adozione, perché abito in provincia di Lecco da ben 45 anni, dove mi sono sposato con Patrizia e ho avuto 3 figli (ho già anche 2 nipotine). Sono stati proprio i miei figli, conoscendo la mia passione per la birra, che un Natale di due anni fa mi hanno regalato un kit per fare la birra in casa. La scintilla devo dire che non è scoccata subito. Il kit è rimasto in cantina per qualche mese. In questo tempo ho meditato, mi sono informato, ho letto e poi…mi sono lanciato nel vuoto. E dico proprio nel vuoto perché “Nessuna esperienza precedente può averti preparato per assistere alla carneficina a cui assisterai fra poco”, come dice Dan Aykroyd a Eddie Murphy in Una poltrona per due. Naturalmente esagero, però i problemi che si devono affrontare durante la preparazione della nostra bevanda preferita sono tanti e a volte difficili da risolvere. Ho pensato allora di mettere a disposizione la mia piccola esperienza (ho fatto fino ad ora una decina di birre diverse, provando tecniche e stili vari) di homebrewer molto casalingo a chi vuole entrare in questo mondo veramente affascinante. Ho una predilezione per le birre tedesche, che sono, come loro, intendo i tedeschi, asciutte e di poche parole. Pochi fronzoli, niente gusti strani, il malto ed il luppolo che dominano su tutto. Ma mi piace anche sperimentare. Se qualcuno vorrà poi condividere con me le sue esperienze ben venga. Ho poco da insegnare e tanto da imparare.