13 Novembre 2015
Storie di birra: da Zimmermann a Menabrea
Per parlare della birreria Menabrea bisogna fare prima un passo indietro, partendo esattamente dal 1837, anno in cui venne fondata quella che viene riconosciuta come la seconda storica birreria italiana (la prima fu la Wührer, di cui si è ampiamente discusso nel primo articolo della serie), la Zimmermann.
.
.
Venne fondata ad Aosta da Anton Zimmermann, nato il 7 Aprile 1803 a Gressoney St. Jean e fu la prima fabbrica di birra dell’allora Regno di Sardegna a produrre in bassa fermentazione. Alla morte del fondatore, il 3 Maggio 1873 la responsabilità dell’azienda passò al nipote Antonio Thedy.
Il 5 Settembre 1918 cambiò ragione sociale e divenne la società in accomandita semplice “Birra Aosta” di Matilde Vincent & C.. Nel 1925 la direzione dell’azienda passò da Antonio Thedy al cognato Corrado Vincent. Nel 1973, per ragioni di mercato, venne definitivamente assorbita dalla Henninger di Francoforte, che spostò l’attività a Pollein, vicino Aosta.
.
.
Arriviamo quindi alla storia vera e propria della Menabrea ,che ebbe inizio nel 1846, quando G. Welf di Gressoney e i fratelli Antonio e Gian Battista Caraccio, nativi della città di Broglio e caffettieri a Biella, fondarono un proprio laboratorio di produzione. Nel 1854, i fratelli Caraccio, diventati nel frattempo gli unici proprietari, affittarono la propria birreria a Zimmermann e Jean Joseph Menabrea (diventato intanto socio della birreria Zimmermann), che la acquistarono definitivamente il 3 ottobre 1864 per la cifra di 95.000 lire.
Dopo ben otto anni, nel 1872 Zimmermann uscì dalla proprietà, e il 6 luglio di tale anno prese vita a Biella la società G. Menabrea & Figli. La produzione iniziale prevedeva una pils e una birra scura tipo Monaco.
Nel 1885, dopo il fratello Alberto, scomparso prematuramente a soli 27 anni, morì Carlo Menabrea. A portare avanti la conduzione della birreria fu la vedova Eugenia Squinto, che a sua volta la affittò al fratello Pietro che la gestì fino alla morte della sorella.
.
.
Nel 1886 i due cognati (mariti delle figlie di Eugenia Squinto) Emilio Thedy e Augusto Antoniotti presero in mano l’attività di produzione birraria con notevole successo. Apportarono diverse modifiche come l’utilizzo di materie prime di qualità e l’utilizzo delle più moderne tecnologie. Le vecchie caldaie a legna e carbone vennero sostituite da quelle in rame alimentate a vapore. Negli anni successivi il birrificio ricevette diversi premi e riconoscimenti, come il Gran Diploma d’Onore all’Esposizione di Arallo del 1905.
Dopo la prima guerra mondiale le sorti della birreria si risollevarono prontamente, ripartendo da dove si erano fermate con nuovi e continui riconoscimenti nazionali e internazionali. Si arriva così ai nostri giorni, quando nel 1991 la fabbrica di birra Menabrea confluì nel gruppo Forst, rimanendo comunque sotto la guida della famiglia Thedy, infatti Franco, l’attuale amministratore delegato, ne incarna la V generazione.