Numero 26/2022

30 Giugno 2022

Bollicine della birra: quante ce ne sono in un bicchiere?

Bollicine della birra: quante ce ne sono in un bicchiere?

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Vi siete mai chiesti (da sobri, almeno) quante bollicine si formano in un bicchiere di birra? Nel caso, Gérard Liger-Belair e ClaraCilindre della Université de ReimsChampagne-Ardenne, in Francia, hanno cercato – e trovato – una risposta per voi: tra 200mila e 2 milioni. Gli scienziati francesi hanno infatti calcolato quante bollicine si formano e risalgono in superficie creando la schiuma, in 250 millilitri di birra (una Lager) versata in un bicchiere alla temperatura di servizio di 6 °C, fino a quando la bevanda si sgasa.

I ricercatori hanno misurato l’anidride carbonica presente nella birra versata dolcemente dalla bottiglia nel bicchiere. Questo gas si forma nella fermentazione: gli zuccheri, presenti nei cereali da cui si ottiene la birra, vengono convertiti dall’azione dei lieviti in alcol e anidride carbonica (alcune birre possono però essere gassate come le bibite).

Helles Bier einschenken

 

L’anidride carbonica rimane disciolta nel liquido, a causa dell’alta pressione presente all’interno di bottiglie, lattine o fusti, ma si “libera” dopo la stappatura.

Le invisibili imperfezioni e cavità presenti sulla parte interna del bicchiere (grandi pochi micrometri, cioè millesimi di mm) funzionano come centri dove l’anidride carbonica si aggrega e forma le bollicine che risalgono in file ordinate. Più imperfezioni ci sono sul vetro, più bolle si creano. Ci sono però anche altri fattori in gioco, come il tipo di bicchiere: se è alto si formano bollicine più grosse, perché il loro diametro aumenta mentre salgono verso la superficie.

 

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Lorenzo Donati
Info autore

Lorenzo Donati

Studente universitario (ancora per poco!), originario della provincia di Bergamo, ho imparato ad apprezzare la mia terra natale e i suoi prodotti da quando mi sono allontanato da essa. Mi sono trasferito prima a Pavia per conseguire la laurea in Lettere Classiche, poi a Shanghai, dove ho vissuto per quattro mesi imparando il cinese mandarino, e infine a Siena, dove sto per laurearmi in Linguistica.
Mi piace molto cucinare i piatti tradizionali della mia terra e sto imparando a cucinare cinese; a volte unisco le due cose per creare qualcosa di innovativo ma armonioso.
Altra mia grande passione, naturalmente, sono le birre! Poco dopo aver avuto l’età legale per bere, mi sono imbattuto per caso in alcune birre belghe e da lì è nato il mio grande amore. La prima volta che assaggiai una birra trappista, la cameriera del pub, rispondendo a una mia domanda, mi disse che “trappista” significava “triplo malto”!! Per fortuna, successivamente, ho avuto l’occasione di frequentare birrerie nelle quali sono stato educato da gestori estremamente competenti ed appassionati.
All’interno del vasto panorama brassicolo belga, le mi birre predilette sono le trappiste di Orval, Chimay e Westvleteren, e i lambic in ogni forma (evitando magari quelli che sembrano più dei succhi di frutta…). Fuori dai confini belgi, apprezzo molto le pils boeme e le weizen bavaresi, specialmente dopo una camminata in montagna!
Sono felice di collaborare con il Giornale della Birra, condividendo ricette, studi e esperienze birraie. 干杯!(asciugate i bicchieri!)