Numero 45/2022
10 Novembre 2022
Carlsberg ricicla i fusti in PET in arredi urbani per un quartiere di Milano
Vuoto a rendere, economia circolare, upcycling e rigenerazione delle periferie. Sono gli ingredienti di Take Back-Give Back, progetto pilota di Carlsberg Italia, dedicato a dare nuova vita attraverso il riciclo creativo ai suoi fusti in plastica PET utilizzati da bar, ristoranti e altri locali che propongono la birra alla spina dell’azienda danese. Grazie alla collaborazione con un’associazione culturale e un gruppo di studenti di design, il materiale recuperato dai contenitori è stato usato per creare oggetti di arredo urbano, tra cui delle panchine, destinati alla riqualificazione della Bovisa, quartiere nell’area nordovest della città di Milano.
I primi risultati del progetto sono stati presentati in occasione della Milano Green Week, manifestazione dedicata alla sostenibilità del capoluogo lombardo. A partire da ottobre 2021, Carlsberg Italia ha recuperato i fusti in plastica esausti da una trentina di locali di Milano. Anche in Italia, infatti, l’azienda ha abbandonato i fusti in acciaio a favore di quelli DraughtMaster, il sistema di spillatura con fusto in PET e senza Co2 aggiunta messo a punto internamente.
La plastica PET recuperata dai fusti di birra è stata poi destinata alla seconda edizione dell’iniziativa di economia circolare di quartiere DaCosaNasceCosa, a cura dell’associazione culturale Repubblica del Design. Questa realtà è da anni impegnata nella valorizzazione e rigenerazione delle periferie milanesi con un distretto permanente in zona Lancetti-Dergano-Bovisa.
A plasmarlo sono stati gli studenti del Politecnico di Milano e designer del quartiere che, nel corso di un workshop, hanno ideato oggetti ad uso pubblico, sulla base delle necessità emerse dal dialogo con le associazioni e gli esercizi commerciali del Municipio 9, quello che include la Bovisa. Sono nati così sedute di cortesia, panchine, sgabelli e tavolini portabici, che saranno installati per un intervento di riqualificazione del parchetto di via Candiani e in via Mercantini.
Il materiale dei fusti – recuperato grazie alla collaborazione con Design Differente, fablab specializzato in rigenerazione di neo-materiali dai rifiuti plastici – è stato triturato in maniera grossolana allo scopo di usare meno energia possibile. Poi, attraverso il processo della pressofusione, sono stati creati pannelli di dimensioni simili a quelli usati nel settore falegnameria, idonei a essere fresati o piegati a caldo. Con un estrusore industriale standard, invece, sono state create le barre che compongono gli arredi.
Nel complesso, il progetto pilota di Carlberg Take Back-Give Back ha portato alla raccolta di oltre 2.300 kg di plastica. Sulla base delle prime analisi – condotte da Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Sant’Anna di Pisa dove dirige il dottorato in “Innovation, Sustainability and Healthcare” – il progetto pilota è risultato particolarmente efficace per la sostituzione di arredi urbani, solitamente prodotti con materie prime energivore e più impattanti. Secondo le stime, infatti, quest’attività di economia circolare consente di ridurre di oltre il 90 per cento le emissioni di Co2 della fase finale di creazione degli oggetti.