Numero 44/2022
3 Novembre 2022
Birra Guinness punta all’agricoltura rigenerativa!
La birra Guinness, vera e propria istituzione delle verdi terre d’Irlanda, punta a diventare più “green” con un cambio di passo all’origine della sua produzione. Attraverso alcuni programmi pilota, alcune aziende agricole produttrici di orzo destinato alla produzione della la stout più conosciuta al mondo, passeranno ad un metodo di agricoltura rigenerativa. Rispetto alle tecniche intensive, l’agricoltura rigenerativa si caratterizza per un’attenzione particolare verso la salvaguardia del suolo con il divieto di utilizzo di fertilizzanti e pesticidi artificiali. L’obiettivo è quello di “rigenerare” il terreno per riportare più nutrienti di quanti sottratti con le coltivazioni.
Proprio l’Irlanda, il luogo d’origine dello storico marchio Guinness, è stato scelto per ospitare le prime 40 aziende agricole che dal 2022 sperimenteranno le prime tecniche di agricoltura rigenerativa. L’iniziativa riguarda la semina primaverile e invernale dell’orzo. Nei piani di Diageo, l’azienda che possiede il marchio Guinness, molte più aziende agricole dovrebbero aggiungersi in seguito.
Il programma pilota è destinato a durare almeno tre anni. L’obiettivo non è solo quello di migliorare la cura del suolo sfruttato, ma anche puntare a ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera, tutelare la biodiversità e la qualità delle acque, senza incidere sulla qualità della vita degli agricoltori.
Il passaggio a tecniche di agricoltura rigenerativa rientra nel piano più generale di Guinness di raggiungere le “emissioni zero” in futuro e almeno una riduzione del 50% delle emissioni attuali entro il 2030. “Condivideremo apertamente i risultati del programma pilota in modo che altre aziende agricole possano apprendere e adottare pratiche che hanno dimostrato il massimo impatto potenziale dal punto di vista ambientale e della redditività delle aziende agricole”, ha dichiarato John Kennedy, Presidente di Diageo Europe in una nota.
L’iniziativa avrebbe raccolto il favore sia del governo Irlandese, sia degli agricoltori interessati. La comunità della Guinness irlandese è particolarmente interessata al futuro. Lo storico birrificio St. Jame’s Gate a Dublino, attivo dal 1759 ha infatti coperto “solo” 263 dei 9mila (novemila!) anni del suo contratto di locazione. Con un orizzonte temporale del genere da tenere in considerazione, difficile dubitare che un futuro più sostenibile non stia particolarmente a cuore.