La birra artigianale rappresenta per tutti gli appassionati emozioni positive, di felicità e convivialità; è l’elemento che accomuna i momenti di condivisione, di svago e serenità. Non a caso, questa vitalità splendida della birra si ritrova nella persone che con passione e professionalità compiono quella particolare alchimia di produrre questa bevanda, nella quale non solo si fondono materie prime e processi tecnologici, ma giocano un ruolo chiave gli elementi sentimentali, creativi e talentuosi dei birrai.
Hoppycrat, birrificio artigianale con sede a Trento, è una delle testimonianze più concrete di questa tensione ribelle che vive nel cuore dei birrai. Infatti, la sua, più che una nuova nascita è stata una vera e propria trasformazione: senza soluzione di continuità, infatti, il birrificio Passion Brewery, già esistente da anni, ha avviato una vera e propria rivoluzione che ha coinvolto il rebranding, lo studio di nuove birre, un nuovo approccio al mercato sempre con l’obiettivo di assicurare al consumatore la massima qualità e l’emozione della bevuta.
Come spiega Marzio Dalpalù “iI passaggio da Passion Brewery a Hoppycrat non è stato solo un cambiamento di nome, ma una dichiarazione di intenti. Questo rebranding rappresenta l’impegno di Hoppycrat per l’innovazione e la ricerca costante di nuovi orizzonti. La birra artigianale è un’arte in continua evoluzione, e Hoppycrat è qui per abbracciare ogni aspetto di questa evoluzione. Il nuovo nome incarna la ribellione contro il conformismo, il desiderio di libertà creativa e la passione che è messa in ogni birra che viene prodotta”.
Nel concreto, l’elemento che al primo impatto più stupisce chi non ha ancora avuto modo di conoscere Hoppycrat è la potente energia che sprigionano le lattine, con le loro intriganti e coloratissime etichette. Gli elementi grafici, con i loro personaggi, riescono a creare una empatia diretta con chi le osserva, arricchendo la bevuta con una carica emozionale capace di far sperimentare e portare la birra a un livello superiore. Ma non solo: la scelta delle lattine, oltre a un aspetto prettamente stilistico, garantisce la migliore conservazione e la massimizzazione dei livelli di sostenibilità del processo produttivo. Hoppycraft, infatti, è un birrificio attento all’ambiente e, come impegno aziendale ha scelto non solo di approvvigionarsi di fonti energetiche 100% rinnovabili, ma di mettere in atto anche numerose altre strategie di lavoro per limitare l’impatto sulla natura, tra cui l’impiego a selezionare partner eco-friendly e compensare integralmente le emissioni di CO2.
Questa nuova vision aziendale si concretizza anche in un nuovo Logo che, come racconta il responsabile marketing Michele Zotta è “un simbolo di successo e felicità, fusione creativa tra uno smile e il segno di vittoria. Rappresenta la gioia, la soddisfazione e la voglia di vincere, esattamente ciò che Hoppycrat porta nel mondo della birra artigianale”.
La gamma delle birre prodotte rispecchia a pieno titolo questa esuberanza, spaziando in una ampia selezione stilistica, dalle IPA alle APA; passando per le fruit, fino alle più classiche basse fermentazioni. Nell’intento di Marco Tettamanti, il birraio, le sue ricette “vogliono essere la base per creare attorno alle birre Hoppycrat una comunità di bevitori di birra uniti dalla passione per la qualità, la creatività e l’innovazione. La birra è la lingua universale che unisce tutti i luppolocratici, i membri della nuova classe sociale, e la comunità è il cuore pulsante di tutto ciò che viene fatto. La diversità è celebrata e considerata una ricchezza che rende il mondo della birra artigianale più interessante”.
Siccome Natale è per tradizione il simbolo della rinascita, Hoppycrat vuole dare una preziosa opportunità a tutti gli appassionati delle craft beer proponendo uno speciale Box Natalizio perfetto per le prossime festività, ad un prezzo promozionale. Impossibile, quindi farsi sfuggire l’occasione di regalarsi e regalare una collezione di lattina di qualità elevata, dalle etichette colorate e coinvolgenti, capaci di rendere ancora più emozionante il gesto del dono.
Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!
