Numero 48/2024
25 Novembre 2024
Il giro del mondo in… tante birre: Cuba
Appena toccato terra in Europa, bisogna subito ripartire e questa volta il Giro del Mondo in Tante Birre ci fa approdare sull’isola di Cuba.
Incastonata tra il Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi, si trova a meno di 200 Km dall’arcipelago statunitense delle Florida Keys.
L’origine del toponimo è ancora sconosciuta. Esistono diverse teorie: la più accreditata riguarda il popolo amerindo Taino. Nella loro lingua, infatti, i termini “Cubacan”, “Cubao” e “Coa Bana” significano rispettivamente “terra centrale”, “terra fertile” e “terra grande”.
Cristoforo Colombo la scopre alla fine dell’ottobre 1492 e la chiama Isla Juana (Isola Giovanna) in onore del principe Giovanni, erede al trono di Spagna. Rimane sotto il dominio iberico, a parte le brevi parentesi francesi ed inglesi, fino alla fine dell’Ottocento quando tre conflitti marcano il distacco dalla corona spagnola.
L’intervento statunitense cambia profondamente la storia dell’isola. Cuba diventa, così, un protettorato a stelle e strisce. Il governo americano, appoggiando il regime militare di Fulgencio Baptista (1933-1959), inizia una strenua lotta al comunismo.
In questo clima, si accende la fiamma della rivoluzione con protagonisti due uomini entrati nel mito collettivo: Fidel Castro e Ernesto “Che” Guevara.
Non solo uomini ma anche personaggi controversi: eroi romantici per i sostenitori, tiranni crudeli per i detrattori.
Nel 2016, la morte del líder maximo Fidel segna la fine di un’epoca, per molti quella di un sogno. Cuba si risveglia, così, in piena crisi economica e l’attuale presidente Miguel Díaz-Canel nell’estate del 2021 deve fronteggiare la più grande protesta degli ultimi 30 anni.
Migliaia di cubani scesi in piazza a L’Avana, capitale dell’isola, contestano la politica dei prezzi, soprattutto per i beni di prima necessità (cibo e medicine) ed anche il regime autoritario del Governo…Non c’è proprio pace per i cubani…
LA STORIA DELLA BIRRA A CUBA
Le birre approdano sull’isola di Cuba durante l’epoca del colonialismo spagnolo nel XVI sec. Ma la loro comparsa non è così chiara come sembra. Una corrente di pensiero individua gli immigrati tedeschi come i primi veri importatori di biondo nettare. Un’altra propende per la via del contrabbando attraverso la Giamaica.
Comunque, alla fine del XVIII sec., chi dà il là ad una diffusione più capillare è l’esercito britannico. Dopo aver conquistato L’Avana (v. foto seguente) nel 1772, i soldati inglesi diventano i più grandi consumatori di birra sull’isola. Si sviluppa, così, una rete commerciale fatta di piccoli birrifici, bar, botteghe e taverne.
Nel giro di pochi anni, quasi 130 marchi di birra, soprattutto inglese, vengono distribuiti su tutto il territorio. Intorno alla metà dell’Ottocento, la “Tennet Lager” diventa la birra preferita dai cubani.
Il primo birrificio apre i battenti nel 1841 nella capitale, i due soci Asbert e García provano a produrre birra sostituendo l’orzo con la canna da zucchero, ma il risultato è un disastro e l’azienda si dedica solo all’imbottigliamento della birra importata.
Bisogna attendere la fine del secolo per assistere alla nascita del primo vero birrificio cubano. Nel prossimo capitolo vi racconto tutto.
Nel 1958, la produzione brassicola nazionale arriva a toccare, addirittura, i trenta milioni di litri annui! Ma l’avvento della rivoluzione castrista cambia radicalmente le carte in tavola. I birrifici vengono confiscati e nazionalizzati, la produzione crolla con conseguente sparizione di alcuni marchi. Solo dopo diversi anni, anzi decenni, si assiste alla rinascita di etichette storiche, grazie all’intervento di colossi industriali stranieri.
Verso il 2010, complici una politica economica meno restrittiva, iter burocratici più snelli e un turismo sempre più fiorente, iniziano ad aprire i primi microbirrifici artigianali. Ad oggi se ne contano circa una decina. La proposta per ora è ferma a tre tipologie di birre: chiara (clara), ambrata (oscura) e scura (negra).
4 BIRRIFICI DI CUBA CON QUALCOSA… IN PIU’!
Nonostante le difficoltà economiche di Cuba, le birre occupano quasi il 40% del mercato interno, superate solo dal rum. La bevanda nazionale dal XVII sec., base per cocktail iconici come Cuba Libre o Mojito e rivoluzionata dal signor Bacardí alla fine dell’Ottocento che mette lo zampino anche nella produzione brassicola. Continuate a leggere per saperne di più.
– Il birrificio più antico di Cuba: CERVECERÍA LA TROPICAL
Fondato nel 1888 dalla famiglia Blanco-Herrera nella capitale L’Avana. Circa dieci anni dopo, apre una filiale in Florida, diventando il primo birrificio dello Stato. Nel 1904 si inaugura il beer garden “La Tropical” dal design che ricorda l’architettura di Gaudì. Alla fine degli anni ’50, il birrificio occupa il 60% del mercato delle birre a Cuba.
Ma con l’avvento della rivoluzione i proprietari sono costretti a fuggire e il birrificio viene nazionalizato. Bisogna aspettare il 1998 quando Manny Portuondo, pronipote dei primi proprietari, dà inizio alla nuova rinascita dell’azienda. Il tutto si completa con l’arrivo di Heineken nel 2017 e con l’apertura della nuova sede a Miami nel 2020.
TROPI CRYSTAL: birra chiara a bassa fermentazione. Pilsner prodotta a partire dal 1928. Le note maltate che ricordano il miele, sono rinfrescate dal finale amaro. Dissetante e leggera. Gradazione alcolica: 4,9%
LA ORIGINAL: birra ambrata a bassa fermentazione. Una Vienna Lager dai toni caramellati e un tocco di delicata luppolatura. Gradazione alcolica: 4,5%
LA ORIGINAL RESERVA: la versione “barrel-aged” della precedente. Quattro mesi in botti che hanno contenuto rum Bacardi Ocho. Complessa, maltata e speziata. Gradazione alcolica: 10%
– Il birrificio cubano più popolare: CERVECERÍA BUCANERO
Fondato nella provincia di Holguín nel 1990 con il nome di “Cervecería Mayabe”. La birra prodotta è apprezzata anche da Fidel Castro che, in occasione di una visita allo stabilimento nel 1996, ne beve ben due boccali. Un anno dopo il birrificio prende la denominazione attuale e si trasforma in un’azienda controllata direttamente dallo Stato e dal colosso Interbrew. Oggi fa parte di AB InBev. È il produttore delle due birre più popolari e consumate di Cuba che sono anche i marchi più famosi all’estero. La produzione mensile è di 20.000 Hl.
CRISTAL: birra chiara bassa fermentazione. La Lager preferita dell’isola, conosciuta fuori dai confini cubani come “Palma Cristal”. Iconica e facile da bere. Gradazione alcolica: 4,9%
BUCANERO FUERTE: birra ambrata bassa fermentazione. L’altra icona del birrificio. All’estero è commercializzata con il nome di “Cubanero”. Più corposa e maltata, con aggiunta di zucchero di canna cubano. Gradazione alcolica: 5,4%
– Il birrificio “più eroico” di Cuba: EMPRESA CERVECERÍA HATUEY
La prima birra a marchio Hatuey è prodotta nel 1915 dalla “Santiago Brewing Company”, proprio a Santiago di Cuba. Questo birrificio viene, poi, acquisito dalla “Compagnia Ron Bacardi” nel 1920. Sette anni dopo nasce la prima “Cervecería Hatuey”. La birra prende il nome da un famoso capo indiano, considerato il primo eroe nazionale. Nel 1947 apre la “Cervecería Modelo” nella capitale, per soddisfare al meglio la grande richiesta di Hatuey.
Addirittura Ernst Hemingway, cliente abituale del birrificio, cita il marchio nel suo capolavoro “Il vecchio e il mare”.
Nel 1959 la produzione annuale tocca la vertiginosa cifra di 12 milioni di casse! Ma la rivoluzione ferma tutto e il birrificio passa sotto il controllo dello Stato, facendo crollare le vendite a 1,5 milioni. Nel 2011 il gruppo Bacardi annuncia il rilancio del marchio collaborando con il birrificio “Thomas Creek Brewery” in South Carolina.
HATUEY LAGER: birra chiara a bassa fermentazione. Lager maltata con un tocco di amaro dato dalla luppolatura. Facile da bere. Gradazione alcolica: 5%
HATUEY PALE ALE: birra chiara ad alta fermentazione. L’ultima nata, fresca dissetante dall’aspetto maltato più marcato. Gradazione alcolica: 5,5%
– Il microbirrificio artigianale “più reale” di Cuba: CERVECERÍA PUERTO DEL REY
Brewpub inaugurato nel 2015 per celebrare il 500° anniversario della fondazione della città di Santiago. È di proprietà del gruppo cubano “Palmares”, leader nel turismo e ricettività. Il “porto del re” è il nome dato da Cristoforo Colombo proprio alla baia maestosa su cui si affaccia il centro abitato. La sede si trova sul lungomare in un vecchio magazzino portuale risalente agli inizi del Novecento. Annesso al brewpub, un ristorante che può ospitare oltre 300 ospiti. In gamma tre birre alla spina.
CLARA: birra chiara a bassa fermentazione. Una Lager atipica con note fruttate ed agrumate. Gradazione alcolica: 5%
OSCURA: birra ambrata a bassa fermentazione che ricorda una Dunkel dai toni caramellati. Il finale delicatamente amaro la rende meno stucchevole. Gradazione alcolica: 5%
NEGRA: birra scura a bassa fermentazione ispirata alle Schwarzbier tedesche. Protagoniste le note di caffè e cioccolato. Gradazione alcolica: 5%
Ormai a Cuba, emblema della rivoluzione, manca solo quella delle birre artigianali! Alcuni microbirrifici non statali hanno già fatto capolino sull’isola, e questo è già un bel traguardo. Ma quello che manca ancora è un’offerta più variegata magari attingendo dai prodotti locali tradizionali. Hasta la cerveza siempre!
Alla prossima pinta!
Siti internet e pagine social di riferimento:
Le foto delle etichette sono gentilmente concesse dal collezionista Mario Bughetti:
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