Numero 11/2025

13 Marzo 2025

Nascerà una nuova super malteria a Loreo

Nascerà una nuova super malteria a Loreo

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Dopo uno slittamento dovuto a intoppi burocratici, “quest`anno partiremo con la costruzione della nuova malteria di K Adriatica a Loreo, un impianto in grado di trasformare 50.000 tonnellate di orzo in malto per birra”. Lo ha annunciato Giovanni Toffoli, amministratore delegato del gruppo che produce fertilizzanti e che già a Melfi, in Basilicata, trasforma l`orzo in malto, nel corso di un convegno organizzato da Confagricoltura Rovigo.

“Dovevamo già essere attivi dall`anno scorso, ma l`iter burocratico è stato lunghissimo – spiega Toffoli – Ora, finalmente, è stato completato e dovrebbe essere la volta buona per partire con la costruzione dello stabilimento. Contiamo di essere operativi per la raccolta dell`orzo del 2027. Abbiamo bisogno di creare una filiera di 9.000 ettari di orzo e contiamo molto sul Polesine”.

Oggi due terzi della birra prodotta in Italia vengono fatti con malto straniero, ma il trend sta cambiando. Sono oltre un migliaio i birrifici agricoli e la richiesta di malto italiano sta crescendo. Il progetto di K Adriatica prevede che, attraverso contratti di filiera che coinvolgeranno circa 800 imprese del Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche, la produzione sarà di circa 90.000 tonnellate di orzo da birra considerando i due stabilimenti: 50.000 a Loreo e 42.000 a Melfi. Lo stabilimento polesano occuperà un centinaio di addetti, tra diretti e indiretti, e coniugherà tecnologia e sostenibilità, utilizzando solo energia elettrica da cogenerazione e riducendo il consumo di acqua del 35%.

In Polesine la coltura dell`orzo è in crescita costante: da 2.446 ettari del 2021 è passata a 3.085 ettari nel 2022, per lievitare a 4.400 ettari nel 2023 (dati Veneto Agricoltura). “Sarebbe un`ottima opportunità per il nostro territorio – sottolinea Chiara Dossi, presidente del settore cerealicolo di Confagricoltura Veneto e Rovigo – perché consentirebbe al Basso Polesine di avere un prodotto caratterizzante, con il quale riconoscere e valorizzare i nostri raccolti”. Per il malto serve l`orzo distico da birra, che ha rese ottime, fino a 95 quintali a ettaro e “che deve essere remunerato adeguatamente dato che la filiera per la nuova malteria sarà sostenibile e quindi andranno seguiti protocolli specifici, con tecniche vincolanti e dispendiose. Rischi che ricadranno sulle aziende agricole. Ci auguriamo perciò che, in sede di contrattazione, gli agricoltori vengano coinvolti al fine di ottenere una giusta remunerazione da parte dell`industria”, conclude Dossi.

 

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