22 Febbraio 2016
L’impegno dell’Onorevole Gagnarli per la birra artigianale
Giornale della Birra, in esclusiva per i nostri lettori, ha incontrato per una chiacchierata informale l’Onorevole Chiara Gagnarli, eletta nelle fila del MoVimento 5 Stelle, promotrice degli emendamenti che riguardano la definizione di birra artigianale e le colture di luppolo in Italia.
L’Onorevole ci ha spiegato che i provvedimenti, presenti nel Collegato Agricoltura, sono frutto di un lavoro intenso della XIII Commissione della Camera dei Deputati e della tenacia del MoVimento 5 Stelle che ha voluto portare all’attenzione del Governo e del Relatore un argomento ritenuto importante, visto il numero cospicuo di birrifici e birrai presenti in Italia. Dopo numerose audizioni, a cui hanno preso parte anche le associazioni di categoria, si è giunti ad avere un’importante sintesi della situazione attuale del mondo della birra artigianale in Italia, in modo da arrivare alla stesura finale dell’emendamento che ha trovato approvazione a larga maggioranza.
.
.
Come ormai molti sanno la birra per fregiarsi del titolo “artigianale” deve essere prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. In questo modo si è voluto definire il prodotto birra artigianale soprattutto per il metodo di produzione, infatti, pastorizzazione e microfiltrazione sono procedimenti che caratterizzano le birre industriali. Per piccolo birrificio indipendente si intende un birrificio con una produzione annua non superiore ai 200000 ettolitri, legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, includendo in questo quantitativo le quantità di prodotto per conto terzi. Inizialmente non era previsto alcun limite di produzione annua, in seguito, su proposta dell’Onorevole Gagnarli, si è deciso di introdurre questa limitazione alla produzione, ripresa dalla direttiva europea numero 92/83 nonostante ad oggi la media degli ettolitri di birra prodotta dai microbirrifici italiani sia notevolmente al di sotto di questa soglia. Questo limite vuole essere un segnale forte e un auspicio per lo sviluppo di tutto il movimento della birra artigianale in Italia per puntare sempre più in alto, ma senza rinunciare alla qualità.
L’Onorevole ci ha manifestato anche tutto il suo rammarico per il capitolo riguardante le accise. Il MoVimento 5 Stelle, in questo stesso provvedimento, aveva cercato di introdurre un sistema di riduzione delle accise a scaglioni per i produttori di birra artigianale, così come avviene in larga parte d’Europa. Purtroppo il Governo e la maggioranza hanno bocciato questa parte di provvedimento per la mancanza di copertura finanziaria, nonostante le accise versate allo Stato dai piccoli produttori di birra artigianale nel 2015 siano di circa dieci milioni di euro, mentre il gettito totale delle accise versato nello stesso periodo da tutti i produttori sia stato di 360 milioni di euro. Ci è stato assicurato l’impegno personale dell’Onorevole e del MoVimento 5 Stelle a cercare di introdurre, nella prossima legge di stabilità, una nuova normativa più equa per i piccoli birrifici indipendenti relativa alle accise, riproponendo il sistema a scaglioni.
.
Fonte: www.www.chiaragagnarli.it
.
Gagnarli rassicura anche i beerfirm: nonostante gli emendamenti siano stati pensati principalmente per i birrifici, includendo nei duecentomila ettolitri di produzione massima anche la quantità di prodotto per conto terzi vengono salvaguardati anche i gipsy brewer italiani; in questa maniera anche loro potranno vendere birra artigianale italiana a patto che sia prodotta in un piccolo birrificio indipendente.
Degno di nota è l’innovativo emendamento che incentiva la filiera del luppolo in Italia. L’obiettivo è quello di iniziare una coltivazione per riuscire a produrre una birra con ingredienti completamente italiani. Per questo progetto il Ministero delle Politiche Agricole stanzierà dei fondi per il miglioramento delle condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione nel settore del luppolo e dei suoi derivati. Tuttavia, ad oggi, non è possibile stabilire l’ammontare del fondo perché i progetti di ricerca vengono finanziati periodicamente. Nel prossimo futuro verrà coinvolto anche il Ministero della Salute per stabilire quali fitofarmaci possano essere utilizzati nelle colture di questa pianta.