Numero 41/2016
10 Ottobre 2016
La leggenda della Thomas Hardy’s Ale
Il poeta e scrittore inglese Thomas Hardy nel 1880 nel The Trumpet-Major scriveva di una strong beer di Dorchester definita “del più bel colore che un artista avrebbe potuto desiderare, luminosa come un tramonto autunnale”.
Nel 1968 il birrificio di Dorcherster Eldridge Pope, per commemorare i quarant’anni dal decesso del grande scrittore inglese, decise di provare a brassare una birra ispirata a quei versi. I mastri birrai decisero che questa birra doveva essere di forte gradazione alcolica, con un corpo importante e dall’aromaticità strabiliante. Il birrificio affermava che questa birra potesse essere conservata per ben venticinque anni.
.
.
Era destinata alle grandi occasioni, infatti venne deciso che sarebbe stata prodotta soltanto una volta l’anno, in piccole quantità. Ogni bottiglia, sulla quale campeggiava l’effige del poeta e i suoi versi, doveva essere millesimata e numerata. Venne semplicemente chiamata Thomas Hardy’s Ale.
Inizialmente fu prodotta solo nel 1968, ma già nel 1974 Eldridge Pope, visto il successo della prima edizione, decise di produrla annualmente sempre in quantità molto limitate. La produzione venne sospesa solo nel 1999, quando il birrificio di Dorchester chiuse i battenti. Questa chiusura non fece altro che trasformare la Thomas Hardy’s Ale in leggenda. Le birre erano introvabili, e raramente potevano essere acquistate ad aste a prezzi stratosferici. Nel 2003 Phoenix Importers acquista ricetta e marchio e cede il diritto di produzione al birrificio inglese O’Hanlons. La produzione, a causa degli elevatissimi costi, però si ferma già nel 2008. Come la fenice questa birra torna a vivere grazie ai fratelli Vecchiato, che tramite la società BrewInvest, hanno acquistato da George Saxon di Phoenix Importers marchio e ricetta.
.
.
Micheal Jackson in una sua opera del 1993 scrive che“la Thomas Hardy è fatta interamente con malti pale ale e deve il suo colore sia alla sua densità che alla caramellizzazione in bollitura. Durante la produzione viene aggiunto lievito svariate volte, sia in fermentazione che nei tre mesi di maturazione. Almeno metà della maturazione viene fatta a temperatura ambiente, dopodiché la birra viene raffreddata per far precipitare il lievito in sospensione. Non è filtrata né pastorizzata, e non viene aggiunto né materiale fermentabile né lievito in bottiglia. La Thomas Hardy dovrebbe sempre essere conservata e servita a temperatura ambiente”