Numero 42/2016
20 Ottobre 2016
Carrefour: attenzione ai bisogni dei clienti anche sulle birre
Giornale della birra ha incontrato Gianmaria Polti, Responsabile acquisti e Marketing Beverage di Carrefour Italia per parlare del reparto birra all’interno della grande distribuzione.
Polti ci ha spiegato come avviene la scelta dei prodotti da inserire all’interno del portafoglio birre di Carrefour. “Partiamo dalla premessa che Carrefour è composto da 4 insegne: ipermercati, supermercati, market e express di piccole dimensioni. Chiaramente, in ognuna di queste quattro diverse tipologie di negozio, gli scaffali sono caratterizzatida tipologia di prodotto diverso a seconda delle esigenze. Abbiamo due diverse gestioni: una centrale a livello nazionale e l’altra decentrata a livello regionale.Nella gestione centrale, dalla sede nazionale decidiamo tramite ricerche di mercato quali prodotti proporre alla nostra clientela. In particolare diamo ampio risalto al ranking dei prodotti, alla reddittività e all’innovazione. I bisogni della nostra clientela sono al primo posto, inoltre in base ai diversi target diamo ampio risalto ai prezzi, e dove possibile implementiamo anche diverse promozioni. Ultimamente abbiamo notato una grande attenzione della nostra clientela alle birre aromatizzate e cerchiamo di assecondarla proponendo prodotti particolari come ad esempio le radler.
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Gianmaria Polti
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Per soddisfare tutti questi criteri stipuliamo accordi annuali con i maggiori gruppi industriali che ci garantiscono una rotazione continua dei prodotti. Per quanto riguarda la gestione decentrata, abbiamo una vasta rete di buyer regionali, che operano in maniera indipendente e che integrano la proposta nazionale con referenze regionali. L’esempio più eclatante è quello della Sardegna. Le vendite di Ichnusa nell’isola rappresentano una grossa fetta di mercato, quindi il nostro buyer regionale asseconda la domanda dei nostri clienti acquistando un maggior numero di questi prodotti. Per quanto riguarda il mercato dei piccoli produttori cerchiamodi instaurare un filo diretto con loro. Ad oggi però non sempre questo è possibile. Infatti molti microbirrifici non dispongono di un ufficio marketingcosì ci rivolgiamo ai distributori locali. Riteniamo importante che nei nostri punti vendita ci sia una proposta che tuteli le produzioni del territorio in cui operiamo, in questo modo oltre a proporre prodotti più freschi riusciamo a dare un contributo all’economia di queste imprese”.
Altra tematica importante è stata la cura delle merci durante gli spostamenti. “Il trasporto delle merci fino ai nostri punti vendita – commenta Polti -non rappresenta una grossa difficoltà, in quanto la stragrande maggioranza delle birre che vengono trattate sono pastorizzate, quindi non temono il trasporto a temperatura ambiente. Per quanto riguarda quei prodotti che non subiscono pastorizzazione ci avvaliamo di corrieri che effettuano un servizio diretto refrigerato, in modo da far arrivare la merce nel minor tempo e nelle migliori condizioni possibili nei nostri punti vendita. Ovviamente se un domani ci dovessero essere delle disposizioni di legge che ci impongano il trasporto in determinate condizioni ci adegueremo immediatamente”.
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Interessante la parte relativa al consumo consapevole dei clienti riguardo alla birra. “Ultimamente stiamo creando degli spazi nei nostri ipermercati riservati ai produttori con una postazione per gli assaggi in modo da creare un rapporto diretto con il nostro cliente e dando la possibilità di scoprire le caratteristiche della birra e le tecniche di produzione in modo da favorire un consumo più consapevole di questa bevanda. Ad oggi, il nostro personale è maggiormente formato sul vino che secondo le nostre ricerche di mercato risulta essere più attrattivo”.
Per quanto riguarda invece il consumo di birra in Italia: “Negli ultimi periodi abbiamo riscontrato un aumento del consumo. La grande industria chiaramente fa ancora ha la quota più grande del mercato, ma i prodotti artigianali si stanno ritagliando una fetta importante. Il nostro cliente ha voglia di sperimentare ed è molto ricettivo riguardo le novità. Nonostante la fascia di prezzo medio alta il cliente preferisce rivolgersi a prodotti artigianali e legati al territorio, soprattutto a quello di appartenenza. I nostri clienti preferiscono formati piccoli e in bottiglia. Abbiamo constatato ultimamente che è in decrescita soltanto il mercato delle birre in lattina”.