Numero 04/2023
26 Gennaio 2023
Sciroppo di Malto, dolcificante naturale e vegan: come usarlo
Il malto è uno degli ingredienti principali della birra, di altre bevande fermentate e dei prodotti da forno, ma alcuni derivati possono trovare ampio uso nella vita quotidiana per migliorare il sapore o la salubrità dei cibi.
Il malto d’orzo, di riso, di grano o di mais, in forma di sciroppi ed estratti, sono dei dolcificanti liquidi che possono essere molto apprezzati nella cucina vegana e macrobiotica. Questi dolcificanti sono ottenuti, in realtà, come estratto di malto, quindi un prodotto di seconda trasformazione del malto così come lo conosciamo in grani.
La scelta dei malti per dolcificare è fatta essenzialmente per scegliere un’alternativa al saccarosio che contenga, a differenza di quest’ultimo, qualche minerale in più. Il potere dolcificante dei malti (orzo, riso, mais, grano) è diverso.
Malto di grano o di mais: è quello con il potere dolcificante maggiore, perfetto se si vuole iniziare ad approcciare questo ingrediente e si è abituati al comune saccarosio.
Malto di riso: ha un potere dolcificante intermedio
Malto d’orzo: ha un potere dolcificante piuttosto basso ed è sconsigliato per la pasticceria ma indicato per la panificazione.
Va tenuto presente in ogni caso che qualsiasi estratto di malto ha un potere dolcificante del 50/60 per cento inferiore rispetto al saccarosio (zucchero semolato bianco, integrale, di canna), soprattutto perché contiene un’alta percentuale di acqua.
Il malto, di qualsiasi origine esso sia, può sostituire in modo immediato e senza troppi disguidi nelle ricette di pasticceria e nell’uso diretto altri dolcificanti liquidi come lo sciroppo d’agave o quello d’acero o il miele. Le proporzioni da seguire sono solitamente di 1:1, mentre va raddoppiato rispetto al classico zucchero da cucina.
Un aspetto importante da considerare, soprattutto rispetto allo zucchero bianco, è che il malto ha una aromaticità particolare, variabile in funzione dell’origine, in grado di arricchire l’alimento a cui è aggiunto, ma soprattutto è ricchissimo di componenti secondarie che ne aumentano il valore biologico, funzionale e salutistico.