Numero 42/2018
20 Ottobre 2018
BERSERKER: Capitolo 34
Okir non credeva a quello che stava provando.
Era in piedi, senza nessun dolore.
Niente, nel suo cervello, gli rimandava le informazioni che, fino a pochi istanti prima, gli faceva provare dolore.
La sua mente era leggera, come se fosse nello stadio intermedio tra l’ebbrezza alcolica e l’astemia.
In quella specie di limbo, Okir, percepiva sensazioni alterate.
Non si sentiva del tutto conscio di sé.
Ma poco importava, in verità.
Era lì, in piedi e non provava dolore!
Una specie di miracolo?
Gli Dei avevano deciso di graziarlo?
Magicamente avevano sanatole sue ferite?
Il Vichingo si guardò il petto, alla ricerca di una magica cicatrice.
Non la vide.
Anzi, vedeva il sangue sgorgare lento ma copioso dal taglio che lo aveva costretto a letto fino a poco prima!
Eppure…
Eppure non sentiva minimamente dolore, come era possibile?
«Cova vi vue fuccevvo?» chiese al vecchio.
Lui avrebbe voluto dire “cosa mi è successo?”, ma dalle sue labbra uscirono solo lettere più o meno sconnesse, non parole di senso compiuto!
Gli Dei gli avevano, forse ridato la possibilità di muoversi in modo quasi normale ma gli avevano tolto l’uso della parola?
Si sa, gli Dei spesso giocano di questi scherzi…
Con una mano “danno” e con l’altra “levano”, narrava il detto…
Ma Okir, oltre a non riuscire a parlare, percepiva che le sue facoltà psichiche non erano al massimo del loro potenziale.
Non riusciva a ragionare bene…
che cosa gli stava accadendo?
«Padrone, ora sdraiati….»
«Maaaa vooovaaa»
«Riesci a comprendermi? Fai solo un gesto con il capo…»
Okir annuì.
Era strano, riusciva a muoversi perfettamente, le capacità coordinative non erano compromesse da quella situazione, anzi!
Erano addirittura incrementate!
Di contro, le capacità espressive ed intellettive risultavano compromesse.
«Sdraiati, ti spiegherò tutto!»
Okir obbedì.
«Padrone, quella che ti ho fatto bere, non è comune birra… non ti ho avvelenato, stai tranquillo!»
«Peeechree ooo ieso a aaare?»
«Perchè non riesci più a parlare?»
Okir annuì.
«E’ l’effetto dei funghi che ho coltivato per te, Padrone! Ho provato io stesso il prodotto, per verificare se ero riuscito a riprodurre gli effetti tipici della mia terra natia… E ci sono riuscito. Solamente che, come già ti dissi a suo tempo, gli effetti sul corpo sono molteplici e, a lungo andare, i guerrieri che li assumono costantemente si riducono a dei vegetali… ho provato a unirli alla birra, mitigandone così l’effetto! Diciamo che ho provato diverse concentrazioni, ed ho raggiunto questa che, per me, è quella ottimale! L’effetto dura un paio di ore e lascia come la sensazione di una sbornia… ma si risolve tutto con una buona nottata di sonno. Ci sono riuscito, padrone! Credo di aver creato il prodotto che cercavi! »