Numero 46/2018
17 Novembre 2018
BERSERKER: Capitolo 38
Era tutto pronto.
La sala grande era gremita di guerrieri.
Il grande fuoco al centro della costruzione era acceso e scoppiettante di un rosso vivo e caldo.
Il clima esterno cominciava a non essere più prettamente estivo, se i Vichinghi avessero voluto provare una nuova razzia, la finestra temporale per spingersi in mare all’avventura sarebbe terminata di lì ad un paio di settimane.
Okir giunse nella sala dall’ingresso principale, sorretto dai suoi due schiavi.
Si vedeva che era infermo.
Non era assolutamente in grado di combattere, questo era certo per tutti i presenti!
«Che diavolo pensa di fare?»
«Vorrà combattere? Davvero?»
«Ma se non si regge in piedi!»
«Ha deciso di morire? Mica finirà nel Walhalla, se muore in questo stato!»
«E’ impazzito!»
Commenti, anche più variopinti, formavano un vociare chiassoso che permeava l’interezza della Grande Sala.
Okir sorrise, beffardo.
Lui sapeva che avrebbe scatenato un’altra reazione, quando avrebbe dimostrato quello di cui il suo tonico di birra era in grado di procurargli.
«Vichinghi!» esordì lui, una volta giunto nel mezzo della sala, vicino al fuoco.
Tutti si zittirono, come se a parlare fosse stato il Re.
«Compagni d’arme! Sappiamo tutti che sonora sconfitta abbiamo subito nell’ultima razzia! E questo non deve più succedere!»
«Sì! Giusto!» fu il commento corale.
«Ma io…» disse rivolgendosi al Re «sono sicuro che il nostro Re sia assolutamente in grado di condurci in guerra! Non ho dubbi sul suo valore! Ed ho la soluzione ai nostri problemi! Gli Dei mi sono apparsi in sogno! Il grande Thor stesso mi ha dato la soluzione!»
Tutti iniziarono a vociferare, chi pro e chi contro il Re.
Il vociare era più sommesso, un sussurro, onde evitare di essere messi a morte dal Re stesso.
“Quante panzane! E questi qui ci credono anche, al messaggio degli Dei!” pensò il vecchio schiavo di Okir.
Ma restò zitto, impassibile.
«Ecco che cosa vi propongo! Guardatemi combattere in uno scontro all’ultimo sangue, miei compagni! Lo so, sono infermo, ferito, palesemente non potrei combattere in condizioni normali… ma Thor stesso mi ha consegnato, durante il sogno, la ricetta di un tonico Divino! Ed io, ora, lo berrò!»
Il guerriero ingurgitò la birra con i funghi.
Molte persone risero; una birra lo avrebbe, forse, reso in grado di combattere? Semmai lo avrebbe ubriacato!
«Ho poco tempo, miei cari compagni d’arme. Tra pochi minuti il Divino Tonico farà il suo effetto! Ed io non sarò più in grado di parlare! Thor me lo ha confidato, noi siamo solo uomini… fortissimi, perché figli di Odino, ma pur sempre privi della Natura Divina! Questo effetto collaterale non è duraturo nel tempo, sia chiaro! Ma tra poco non potrò più parlare. Invito il Re a presentare il suo guerriero. Quando mi alzerò da solo ed impugnerò la mia arma, lo scontro all’ultimo sangue inizierà. d’accordo, mio Re?»
«E sia. Vi presento Segovax, una delle mie tre guardie del corpo! Lui è un guerriero d’immenso valore, come i mille guerrieri che compongono la mia armata .. Okir, spero che Thor ti assista!»
Okir comprese… il guerriero scelto dal Re era uno dei migliori di tutto il regno! Non si fidava di lui, questo era palese! Voleva ucciderlo, dimostrando a tutti, però, che i suoi guerrieri erano invincibili!
Okir capì: per il Re, lui era sacrificabile… anzi, sarebbe stato il capro espiatorio per dissuadere chiunque dall’avanzare pretese sul trono, vista la potenza bellica alle dirette dipendenze del Re!
Okir si sentì avvampare dalla rabbia!
E lui che aveva deciso di puntare sul Re…
lo avrebbe ucciso!
Oh, prima o dopo, lo avrebbe fatto!
Ma per prima cosa, Okir, avrebbe dovuto uccidere quel colosso che sembrava scolpito nella roccia granitica!