Numero 08/2019
23 Febbraio 2019
BERSERKER: Capitolo 52
La battaglia era iniziata.
Infuriava già da alcuni minuti.
Il cozzare delle lame, i tonfi rimbombi delle armi sugli elmi e sugli scudi.
Thor stesso, sembrava partecipare, inviando tuoni dal cielo.
Già, perché pure il cielo, come se gli Dei stessi stessero comunicando al proprio popolo Eletto la loro partecipazione allo scontro finale.
Il cielo pioveva, lavando via il sangue.
Lo scontro era cruento.
Teste mozzate, urla strazianti, petti schiantati ed aperti da mazze e da asce.
Okir era lì, in cima alla collina, l’unico dei suoi uomini che stesse vedendo come evolveva la battaglia.
«Okir… fremo! Facci combattere!»
«Amico mio, non ancora. Il nostro turno arriverà presto!»
«Okir… i nostri compagni muoiono!»
«Lo so, non ti preoccupare!»
Il guerriero che fremeva era un amico d’infanzia di Okir.
Un guerriero forte, spietato…
Un guerriero che, agli Dei, sicuramente piaceva molto!
E lui, esattamente come ad Okir, restare in disparte, lasciando la guerra e la gloria ad altri, proprio non andava giù.
Ma il piano prevedeva questo.
Quel gruppo di Elité avrebbe combattuto poco dopo…
Quanto era difficile vedere i propri compagni morire senza poter intervenire!
Ma Okir, ora, non era più il guerriero valoroso, non solo, insomma…
Lui, ora, era un Conte.
E come tale, lui, aveva mansioni di comando, la battaglia sarebbe stata veicolata anche dalla sua stessa persona, dalle decisioni che avrebbe preso.
«Okir! Io non riesco a stare più qui! Le senti le urla dei nostri amici? Li senti gli scudi infranti dei nostri parenti?»
«Io li vedo morire, non solo li sento!»
«E allora! Andiamo, uccidiamo, moriamo! Combattiamo, per gli Dei!»
«Sì!»
«Giusto!»
«Andiamo!»
«Okir, sei divenuto un vile?»
A quella frase, Okir, non ci vide più.
«Compagni! Guerrieri! Fratelli! Io non sono un vile. Questo non si dica, mai! Ucciderò chiunque lo ripeta! Sentite le urla dei nostri fratelli? Sentite come, valorosamente, stanno combattendo e morendo? E noi? Siamo solamente cinquecento uomini. Forti, sì, ma solo cinquecento! I nostri nemici sono molto , ma molto più numerosi di noi! Vorreste sacrificarvi e basta? Certo, il Walhalla sarebbe nostro, di tutti noi, nessuno escluso! Ma se vi dicessi che, sorprendendo i nostri nemici, con l’aiuto di un tonico, quello che avete tutti voi nelle borracce che vi abbiamo ordinato di non bere fino al giusto momento, potremmo sconfiggere i nostri nemici? Allora, preferireste solamente morire in gloria di Odino o massacrare quei pagani, figli di cani, che stanno minacciando di spazzare via la nostra cultura e le nostre tradizioni?»
Come Okir aveva supposto, i guerrieri iniziarono a vociare tra loro, convinti della bontà delle parole del Conte.
«Okir… quindi combatteremo?»
«Combatteremo… e, per gli Dei, vinceremo!»
Quasi come se gli Dei avessero udito il suo accorato discorso, dal fondovalle, laddove si stava svolgendo la battaglia, il suono di un corno da guerra sparse la sua eco per tutta la valle, collina compresa.
Era il segnale della ritirata.
Era il segnale dell’inizio dell’azione dei cinquecento guerrieri d’elité.
Era, quindi, giunto il momento dei Berserker!