Numero 23/2016
11 Giugno 2016
Jan Steen: birraio sfortunato, ma celebre pittore di birra
Jan Steen nacque a Leida, importante città olandese, in una famiglia benestante. Il padre del pittore era, infatti, un birraio e gestiva la famosa locanda L’alabarda rossa, di proprietà familiare da molte generazioni. Steen grazie alla florida situazione economica in cui ebbe la fortuna di crescere, ebbe l’opportunità di frequentare la scuola latina della sua città. Grazie alla formazione di alto livello, si interfacciò con numerosi artisti contemporanei, formando la propria cultura, tecnica e creatività.
Nel 1648 Jan Steen fu tra i fondatori della Gilda di San Luca e poco dopo divenne assistente del rinomato paesaggista Jan van Goyen e si trasferì in casa sua a L’Aia. Nell’ottobre 1649 sposò Margriet, figlia di van Goyen, dalla quale ebbe otto figli. Steen lavorò con il suocero fino al 1645, quando si trasferì a Delft, dove avviò la fabbrica di birra De Roscam, che letteralmente significa “Al pettine” senza molto successo. Visse poi a Warmond del 1656 al 1660 e ad Haarlem dal 1660 al 1670, periodo in cui fu molto produttivo.
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Nel 1650 dipinse un celebre quadro tipico della corrente fiamminga, denominato Asso di Cuori ed oggi esposto al National Museum di Stoccolma. In questa opera si notano sul tavolo di gioco due particolari boccali di birra, realizzati in forme e materiali nettamente diversi, vetro e ceramica o terracotta. Per gli artisti fiamminghi, infatti, la birra è stata una bevanda molto comune tanto da venir abitualmente inserita in numerose opere della cosiddetta “pittura di genere”. Ad essere rappresentate erano soprattutto vivaci scene popolaresche e campagnole in cui la birra era sempre presente e l’opera di Steen si inserisce perfettamente nel contesto culturale del suo tempo, di cui è ad oggi ritenuto uno dei massimi esponenti.