Numero 10/2023
6 Marzo 2023
Alla scoperta delle Grisette!
Quello che succede con le Grisette è l’esempio lampante di come il presente tiene viva una tradizione dandone però un senso fuorviante dalla realtà. Questa denominazione brassicola corrisponde storicamente ad una tipologia specifica di birra, ed oggi invece, declassata a “brand name” esclusivamente dal valore commerciale.
Se effettuiamo una ricerca su internet le prime referenze che escono fuori sono un Witbier targata Affligen (gruppo Heineken) e qualche etichetta della Brasserie Saint Feuillen.
Gli storici del settore, collocano questo stile quasi estinto nell’alveo delle Farmhouse Ale nato quando il panorama dell’Hainaut cominciò a modificare i propri connotati (siamo a fine Ottocento) da quelli di regione prevalentemente agricola a quelli di distretto estrattivo e carbonifero.
Se i lavoratori dei campi avevano identificato nelle Saison il loro stile birraio del dopo lavoro, i minatori ancora non ne avevano uno.
Ed è proprio da qui che nascono le Grisette, birre dalla facile bevuta, con bassa gradazione alcolica ( dai 3% ai 5%vol.) da assumerne in grosse quantità, con lieve corporatura.
Un prodotto limpido rinfrescante e dissetante, che per far esprimere queste qualità, a differenza delle Saison veniva impiegato un apporto significativo di luppolo. Il colore variava dal giallo paglierino all’ambrato.
Il nome invece deriva dall’appellativo con il quale venivano chiamate le ragazze impiegate in fabbrica che indossavano un uniforme dal colore grigio, gris per l’appunto che venivano impiegate anche per la distribuzione della birra a fine turno ai lavoratori dei pozzi di estrazione.
La birra fu chiamata come colei che era incaricata di servirla “Grisette”