Numero 50/2020

12 Dicembre 2020

La birra che piacerebbe ai Pirati: una rara e preziosa limited edition

La birra che piacerebbe ai Pirati: una rara e preziosa limited edition

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Oliver Köhn, la vita se l’è riempita esattamente come sognava: di giorno è un vigile del fuoco di Cuxhaven, popolare meta turistica della Bassa Sassonia sulla costa del Mare del Nord, a poca distanza dalla Danimarca. E nel tempo libero, gestisce insieme alla moglie e alla cognata il Cuxhavener Bierbrisen, un microbirrificio con tanto di ristorante che, oltre alla birra di propria produzione, offre ai clienti la possibilità di fare escursioni in barca in cui lui racconta storie e leggende di quei luoghi.

Di tanto in tanto, gli tocca tirare in secca la barca e liberare il fondo dello scafo da cirripedi, una classe di piccoli crostacei che si aggrappa a tutto: rocce, barche, scogliere. Sono i cirripedi, per capirci, che spesso “adornano” i personaggi della saga Pirati dei Caraibi. Una sorta di infestanti del mare che Oliver, a forza di combattere, ha finito per studiare a come trasformarli in alleati.

 

Ha un’idea che condivide con la moglie e la cognata: provare a vedere se i cirripedi si attaccano anche al vetro delle bottiglie dei birra e soprattutto, capire se la loro azione, insieme al lavoro della salsedine, influisce o meno sul sapore finale. Se l’esperimento funziona sarà una novità da vantare, e se invece tutto va male sarà andata sprecata una cassa di birra. Che è un peccato di per sé, ma c’è di peggio.

Un anno fa, Oliver Köhn cala sul fondo del mare vicino al molo da cui parte 50 bottiglie da 750 cl della sua birra, e per tre mesi fa finta di dimenticarsene. Quando le tira fuori dall’acqua, dodici settimane dopo, i cirripedi avevano attaccato le bottiglie: le stappa una dopo l’altra, essere sicuro che il risultato sia uniforme e vedere l’effetto che hanno avuto tre mesi di immersione nell’acqua salmastra, cullate dal movimento delle onde e dal susseguirsi delle maree: “Al palato è una birra più leggera e più chiara, ma forse più torbida di prima”.

 

Insomma, funziona, ma Oliver Köhn non si lascia prendere la mano dall’entusiasmo, limitando la produzione a poche decine di bottiglie ogni anno. Ognuna va ripulita con cura dal fango ma senza eliminare i cirripedi dal vetro: a chi acquista una bottiglia il birrificio fornisce un guanto, per evitare che si ferisca aprendole.

Se per i clienti del Cuxhavener Bierbrisen la Birra dei Pirati diventa una normalità, il resto del mondo scopre piano piano il curioso metodo del vigile del fuoco tedesco. Per primo, se ne accorge un grande appassionato di birra americano, che dopo aver letto la storia sui social telefona in quell’angolo di Germania per ordinare una cassa.

È solo l’inizio di una popolarità e una curiosità che quasi travolge il piccolo birrificio tedesco: da mesi, non passa settimana senza che qualche giornalista non si presenti per sentirsi raccontare la storia della Pirates Edition.

L’annata del 2020 è esaurita da tempo, e migliaia di appassionati aspettano quella che dal 21 settembre del 2021 sarà disponibile sul sito del Cuxhavener Bierbrisen.

 

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Roberta Luppino
Info autore

Roberta Luppino

Sona nata il primo Maggio 1981 a Napoli, da madre napoletana e padre siciliano , che mi ha trasmesso la grande passione per la fotografia. Dopo aver conseguito il diploma in “Operatore fotografico” è iniziato il mio percorso nel mondo del giornalismo. Sentivo il bisogno di raccontare attraverso le immagini e le parole quello che la gente non vede o non vuole vedere. Dall’ esperienza al giornale, dove tutt’ora scrivo, sono passata alla radio e, tre anni fa, ho ideato il programma “COTTO&ASCOLTATO”. Un programma di informazione, che racconta tutto quello che accade nel mondo enogastronomico. Credo che, bisogna sempre avere una certa padronanza degli argomenti che si trattano, così ho deciso di dedicarmi completamente a questo mondo. Circa due anni fa ho conseguito il Master in ” Critica Enogastronomica” a Milano. Sono sommelier della birra e attualmente sto seguendo il corso di sommelier.
Sono troppo curiosa e la continua voglia di conoscenza mi impone, di scrivere e parlare di questo settore, sempre con la massima competenza.