Numero 24/2019

15 Giugno 2019

Anderson Valley Brewing Company il birrificio californiano

Anderson Valley Brewing Company il birrificio californiano

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Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

 

Nella Anderson Valley della Mendocino County fu aperto nel 1873 il Buckhorn Saloon, a Boonville: in una costruzione piuttosto strana, a tre piani in legno di cedro, legno rosso della California e vetro.

Negli anni ’80 del secolo scorso due medici, Kenneth e Kimberly Allen, comprarono il curioso edificio per adibirlo a struttura chiroterapica. La scoperta, dopo non molto, di un bacino di riserva d’acqua pura nelle vicinanze accese una buona idea. Nacque così nel 1987 il ventesimo birrificio artigianale degli Stati Uniti, a opera dei due medici e del proprietario del brewpub The Buckhorn Saloon (successore del Buckhorn Saloon), David Norfleet, che progettò e installò un impianto da circa 11 ettolitri. Il birrificio, che adottò come mascotte un orso con le corna del cervo, si fece presto un nome, vincendo addirittura medaglie d’oro al Great American Beer Festival.

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Nel 1996 l’impianto originario venne triplicato, per consentire una produzione annua di 15 mila barili. Nel 2000 Kenneth portò dalla Baviera due bollitori in rame da 85 e 100 barili. Nel 2004 fu venduto il brewpub The Buckhorn Saloon e aperto presso il birrificio un pub con 15 birre alla spina, molte delle quali sono irreperibili altrove.

Infine, nel 2010, il birrificio fu ceduto al veterano del settore Trey White, che ampliò la gamma produttiva con la linea Bahl Hornin’, derivato da Boontling, che vuol dire “buon bere”.

La variegata gamma di prodotti, tutti qualitativamente interessanti, spazia dalle britanniche porter, pale ale, IPA, oatmeal stout, alle americane amber ale e wheat beer e a diverse stagionali.

Anderson Valley Boont Amber Ale, amber ale color rame (g.a. 5,8%); conosciuta anche come Anderson Valley Bahl Hornin’ Boont Amber Ale. Costituisce la birra di punta dell’azienda. Con un’effervescenza quasi piana, la schiuma beige si leva sottile, cremosa e con scarsa allacciatura. All’olfatto si diffondono sentori di malto dolce, luppolo resinato e frutta matura. Il corpo molto ben strutturato permette allo stesso malto dolce dell’aroma di giocare con agilità sul fondo amaro di luppolo del gusto. Nel finale la morbidezza si secca, e sbocca in un retrolfatto fortemente luppolizzato.

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Anderson Valley Bahl Hornin’ Imperial Boont Amber Ale, american strong ale ambrata (g.a. 8,8%). La ricetta è la stessa della Anderson Valley Boont Amber Ale, con doppia dose di ogni ingrediente. Ne risulta una birra robusta, vellutata e complessa.

Anderson Valley Barney Flats Oatmeal Stout, oatmeal stout di colore nero (g.a. 5,8%). L’effervescenza morbida genera una spuma beige minuta, cremosa, che però si dissipa rapidamente. L’aroma esala toni caldi di torrefazione e speziati. Il corpo è morbido e vellutato, quasi serico, con la leggera consistenza oleosa tipica dello stile. Nel gusto si mescolano armoniosamente strati di tostatura, cioccolato, frumento e, in particolare, di avena con la sua prelibata delicatezza. Al finale secco e amaro, tiene dietro un retrolfatto di buona persistenza, con qualche dolce impressione di malto.

Anderson Valley Boont ESB, Extra Special Bitter di colore ambrato con riflessi scuri (g.a. 6,8%). La schiuma, bassa e abbastanza tenace, è gestita da una media effervescenza. L’aroma mette subito in mostra le diverse varietà di luppolo pesantemente impiegate (Northern Brewer, Eroica, Mount Hood, Nugget). Luppolo che, con la propria connotazione amara, segna anche il palato, lasciando però opportunamente emergere un esile sapore di malto. Il corpo appare di una media consistenza. Il finale sa essere amaro nella sua pulita secchezza.

Anderson Valley Boontlinger Weiss, wheat beer di colore dorato nebuloso (g.a. 4,7%). Presenta una generosa schiuma soffice, aroma fruttato con tendenza al malto, corpo fresco di media struttura, gusto leggermente luppolizzato su morbida e pulita base di malto, finale scoppiettante.

Anderson Valley Briney Melon Gose, gose di colore giallo chiaro (g.a. 4,2%). La schiuma scarsa ma cremosa si disperde in fretta. L’aroma è leggero, con sentori di sale, succo di limone, crostata di frutta, melone. Il corpo, quasi sottile, si dipana pulito, acidulo, gommoso. Il gusto è caratterizzato da un armonico connubio: rinfrescante acidità e dolcezza fruttata. Il finale appare decisamente asciutto.

Anderson Valley Brother Davids Triple, abbazia tripel di colore paglierino dorato (g.a. 10%). Con una carbonazione piana, la schiuma fuoriesce spessa, soffice e di lunga durata. L’aroma si libera con una certa dolcezza; ma è tenuto in equilibrio da sentori di crusca, cereali, esteri di lievito, luppolo, succo di mela. Il corpo, da medio a pieno, presenta un rivestimento abbastanza liscio. Il gusto è pulito e solido, con lunghe note di frutta tropicale, agrumi, erba, lievito, miele, banana, fichi, albicocca. Il finale arriva carico di spezie leggere.

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Anderson Valley Deep Enders Dark Porter, porter marrone rossastro scuro (g.a. 5,5%). La schiuma emerge abbondante e compatta, quasi cremosa. Al naso sono ben percettibili sensazioni fruttate e di caramello, a ridosso di quelle dominanti del cioccolato. Il corpo, di media consistenza, si accosta al palato con disinvolta delicatezza. Il gusto sa di luppolo, frutta e malto torrefatto. Il finale asciutto lascia una discreta impressione.

Anderson Valley Dreef Fooper Experimental IPA, india pale ale di colore oro (g.a. 7,2%). Propone una bella schiuma bianca di medie dimensioni; aroma di pino e agrumi, con qualche sentore di luppolo e di lievito; corpo di ottima tessitura; gusto amaro, resinoso, con un accenno di malto; finale decisamente secco e pulito.

Anderson Valley Gatlin Damnosus, birra acida di colore bruno rossastro (g.a. 11,5%); invecchiata in botti di bourbon fino a due anni. Ha una sottile schiuma bianca con decente allacciatura; aroma di vino rosso, con qualche sentore di miele, caramello, legno e acidità; corpo medio; gusto di frutta rossa matura, malto affumicato, vaniglia, pane tostato, con finitura di quercia; discreto retrolfatto dalle suggestioni acide e amare, insieme.

Anderson Valley Grand Cru, belgian strong dark ale di colore marrone scuro con riflessi rossastri (g.a. 9,5%); miscela di Davids Double e Triple invecchiata in botti di porto. La schiuma cremosa beige dura abbastanza. L’aroma denota una certa complessità: fichi, prugne, mele, ciliege, ribes, datteri, si alternano e si fondono ritmicamente sotto l’egida del porto e del lievito belga. Il corpo ha buona pienezza. Il gusto, aspro e fruttato, scivola su solida base di malto, con qualche nota ancora di porto e di mela acerba. Il finale apporta un po’ di dolcezza tra sensazioni acide.

Anderson Valley Heelch O’ Hops, imperial IPA color rame (g.a. 8,7%). Con l’effervescenza media, si origina una spuma minuta, spessa, durevole. L’aroma ha sentori di pompelmo rosa, malto tostato, luppolo floreale, non senza un richiamo di pino e di agrumi. Il corpo medio è di una consistenza cremosa. Il gusto, caratterizzato da un piacevole amarore che si protrae sin alla fine della corsa, eroga, a strati, note di arancia, caramello, biscotti, con una pregevole finitura vegetale abbastanza acida.

Anderson Valley Highway 128 Blood Orange Gose, gose di colore giallo tendente all’arancione (g.a. 4,2%). Oltre al sale marino e ai semi di coriandolo, utilizza lattobacilli e, durante la fermentazione, arance rosse. L’effervescenza è piuttosto decisa; l’ampia schiuma bianca, si dissolve in fretta. L’aroma si libera con sentori di arancia rossa, sale, grano tenero, limone. Il corpo sottile asseconda un gusto piccante di agrumi che, verso la fine della corsa, assume una connotazione acidula.

Speciali

Anderson Valley Featherleggy Bulrusther, birra acida di colore molto scuro, quasi nero (g.a. 5,8%); affinata per 18 mesi in botti di bourbon. Con un’effervescenza media, la schiuma beige si leva bassa e con qualche allacciatura. L’aroma reca i segni dell’invecchiamento in botte, tra tenui sentori di malto tostato, farina, uvetta, frutta secca, lievito e crostata. Il corpo è pieno, cremoso. Il gusto ha un profilo acido e fruttato, scorrendo morbidamente su note di rovere, ciliegia, cioccolato, e con una finitura legnosa.

Anderson Valley El Steinber Dark Lager, dunkel di colore ambrato scuro (g.a. 5,5%); con aggiunta di malto di frumento. La schiuma di un bianco sporco, sottile, durevole, è gestita da un’effervescenza croccante. Sentori floreali, di malto, melassa, pane, sono avvolti in un alone piccante di zolfo e chiodi di garofano. Il corpo medio ha una consistenza piuttosto appiccicosa. Il gusto, inizialmente dolce, assume via via una connotazione aspra, di mela acerba, e amara, da luppolo erbaceo, terminando in piena secchezza ripulente.

Anderson Valley 20th Anniversary Imperial IPA, imperial IPA di colore giallo aranciato (g.a. 8,7%); commemorativa dei 20 anni di attività. Presenta una morbida effervescenza media; schiuma alta, cremosa, aderente; aroma con spiccati sentori fruttati (in particolare, ananas), floreali, di luppolo, pino, agrumi; corpo medio; gusto di malto dolce, con note di miele, sciroppo, erbe; finale luppolizzato amaro; retrolfatto resinoso ma con sfuggenti sensazioni di caramello, frutta esotica, zucchero.

Anderson Valley Bahl Hornin’ Nettied Magde Black IPA, black india pale ale di colore marrone molto profondo (g.a. 6,25%). L’effervescenza è piuttosto bassa; la schiuma, di medie dimensioni, densa, di buona allacciatura. L’aroma si libera intenso e persistente, con sentori di pino, abete rosso, legno appena tagliato, luppolo terroso, uva passa, fichi, cioccolato. Il corpo ha una tessitura media non però così rigida. Il gusto si dipana secco, pulito, con lunghe note di malto torrefatto, nocciole, chicchi di caffè, cioccolato, pompelmo, e una sottile tessitura di luppolo. Il finale non dura tanto, e introduce un sufficiente retrolfatto dalle grate suggestioni amarognole.

Anderson Valley Basil IPA, spiced ale color rame (g.a. 7%). La schiuma ocra, con un’effervescenza moderata, ostenta pregevole durata nella sua consistenza cremosa. Interpretazione estremizzata dello stile inglese, con pesante utilizzo di due varietà di luppolo americano, Cascade e Chinook, l’aroma si schiude acuto e pervicace. Il corpo ha una pregevole tessitura, e attacca il palato in maniera brusca ma intrigante, tenendo, in particolare, a freno lo scalpitante etanolo. Il gusto è improntato all’asciuttezza, e defluisce con un amaro deciso. Dal lungo retrolfatto emergono suggestioni a malapena pepate.

Stagionali

Anderson Valley Bahl Hornin’ Spring India Pale Ale, india pale ale primaverile di colore ambrato nebuloso (g.a. 6,8%). Con un’effervescenza moderata, la schiuma emerge bassa, soda, persistente. L’aroma appare piuttosto complesso: un buon floreale, malto tostato, caramello, succo di pera, buccia di pompelmo, pino, luppolo, il tutto in un alone di pepe bianco e fiori di lillà. Il corpo ha una consistenza media. Il gusto ostenta un eccellente equilibrio tra il croccante amaro del rampicante e il profilo pulito e piacevole del malto, con una sottile rifinitura fruttata ed erbacea. L’amarore s’intensifica verso la fine della corsa, e si protrae nella discreta persistenza retrolfattiva.

Anderson Valley Boont Barl Bourbon Barrel Amber Ale, amber ale primaverile di colore ambra intenso (g.a. 6%); con invecchiamento di sei mesi in barili di bourbon. L’effervescenza è piuttosto bassa; la spuma, minuta, cremosa e di scarsa durata. Sentori non così intensi di bourbon e quercia, cocco e uvetta, caramello e zucchero bruciato, allestiscono un attraente bouquet. Il corpo medio sostiene un morbido gusto di malto dolce, caramello, biscotti, con ben distinte note di vaniglia e bourbon. Il finale sa di quercia; il retrolfatto, di caramello.

Anderson Valley Bahl Hornin’ Mowkeef Saison, saison estiva di colore arancione un po’ velato (g.a. 5,4%). Elaborata con una miscela di cereali sottoposti a maltaggio (tra cui, orzo, avena, segale), aromatizzata con nobili luppoli inglesi e speziata con coriandolo, zenzero e anice stellato, non viene filtrata, come da consuetudine. Presenta un’effervescenza piana; schiuma fresca e pastosa; aroma di cereali, agrumi, uva, banana, con tenui sentori di lievito piccante e di mela acerba; corpo di buona tessitura; fresco gusto di cedro, limone, erba appena tagliata, fieno, malto dolce e chewing-gum, con una punta di acidà a corollario della delicata finitura speziata; finale asciutto e pulito.

Anderson Valley Fall Hornin’ Pumpkin Ale, spiced ale autunnale di color rame profondo (g.a. 6%). Ha un’effervescenza moderata; schiuma beige cremosa di breve durata; aroma di zucca, caramello, pane appena sfornato, rosa, agrumi, con persistenti sentori di cannella, noce moscata, zenzero, chiodi di garofano; corpo morbido ma un po’ acquoso; gusto abboccato che va via via prendendo le note di spezie leggere, per chiudere con uno scoppiettante amarore tra sensazioni di noce moscata.

Anderson Valley Brother Davids Double, abbazia dubbel invernale di colore bruno rossastro (g.a. 9%); con utilizzo di lievito trappista speciale e zucchero di canna. La scarsa ed evanescente schiuma senza la minima allacciatura è gestita da un’effervescenza morbida e moderata. L’aroma si libera abbastanza dolce, con sentori di malto, caramello, melassa, frutta scura, zucchero di canna. Il corpo medio presenta una consistenza alquanto appiccicosa. Il gusto regge bene l’equilibrio tra il dolce e l’amaro, tra note di zucchero di canna, uvetta, pane tostato, prugne candite, in un rivestimento leggermente erbaceo e piccante. Il finale si dilunga abbastanza tra impressioni di frutta e di pepe. Anche il retrolfatto ha buona persistenza, piuttosto zuccherina.

 

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.