Numero 49/2022
10 Dicembre 2022
Browary Warka: un gigante polacco
Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Warka/Polonia
Il secondo più grande birrificio del Grupa Żywiec, e uno dei più antichi del Paese. Si trova nel centro storico di Warka, nel voivodato della Masovia.
Secondo quanto affermato dalla società, nel 1478 il principe mazoviano Bolesław V concesse a Warka i diritti esclusivi per la fornitura di birra alla sua corte.
L’attuale birrificio, aperto nel 1975 da Zakłady Piwowarskie w Warszawie (Warsaw Brewing Industries), nel 1994 fu privatizzato e divenne parte della Warka Breweries Ltd.
Tra il 1994 e il 1996 lo stabilimento fu modernizzato e ampliato per diventare uno dei maggiori produttori di birra in Polonia. Dopo il 1996 la compagnia cambiò mano diverse volte, dalla società svizzera Welinvest a quella australiana Brewpole. Infine, nel 1999, fu rilevata dal Grupa Żywiec.
Con la modernizzazione del 2004, la capacità produttiva fu portata a 3,5 milioni di ettolitri all’anno.
Królewskie, lager di un limpido colore giallo con riflessi dorati (g.a. 5,8%). La carbonazione è di media intensità; la schiuma bianca, abbastanza corposa e alta, compatta e cremosa, di sufficiente tenuta e aderenza. L’aroma si apre con intensi profumi erbacei e floreali di luppolo; segue un pot-pourri piuttosto confuso di malto granuloso, fieno, pane, mais, biscotto, paglia, miele, lievito speziato; definisce il bouquet una lieve traccia di etanolo. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza davvero acquosa. Con una dolcezza di fondo, il gusto si snoda a base di malti pallidi, chicchi tostati, paglia, caramello, mais bollito. Il luppolo è lì, carico di amarore erbaceo, pronto a intervenire; ma finisce per rimanere alla finestra. Quasi a non voler scomodare l’amaricante, l’amabilità, peraltro seguita passo per passo dalla secchezza del tepore alcolico, si guarda bene dallo sfociare in una stucchevolezza che rovinerebbe tutto quanto fatto finora ammodo. Qualche accenno di malto acido apporta una nota di freschezza. Completa l’“opera” il corto retrolfatto, con una suggestione amarognola di buon gradimento.
Królewskie Niefiltrowane, zwickelbier di colore dorato chiaro e dall’aspetto torbido (g.a. 5%). Con una media effervescenza, la schiuma bianca emerge alta, fine, compatta, cremosa, di sufficiente tenuta e con qualche allacciatura. L’aroma, fresco e gradevole, annovera tra i suoi elementi malto d’orzo e di grano, agrumi, grano bagnato, qualche frutto, luppolo floreale, nonché una blanda acidità di mela acerba e qualche indizio di zolfo. Il corpo medio ha una buona tessitura acquosa. Su aspra e amara base di luppolo agrumato ed erbaceo, il gusto si snoda maltato e fruttato, con una certa intensità e una rinfrescante punta acidula in prossimità del traguardo. Il finale pigia un po’ il piede sull’acidulo sin a che non diventi acuto. A sua volta, il retrolfatto luppolizzato si rivela secco e amaro.