Numero 30/2024

22 Luglio 2024

Il giro del mondo in… tante birre: Cipro

Il giro del mondo in… tante birre: Cipro

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La Cina è vicina ma Cipro lo è anche di più, il Giro del Mondo in Tante Birre approda sulla terza isola più grande del Mediterraneo, dopo Sicilia e Sardegna, distante solo 70 Km dalle coste turche.

 

Fin dall’Antichità, per la sua posizione strategica, è al centro delle rotte mercantili verso Oriente e fulcro dei commerci e degli scambi. Popoli dal forte impatto culturale, l’hanno influenzata e plasmata. Micenei, Fenici, Greci, Romani e Bizantini hanno lottato duramente per il suo controllo.

In tempi più recenti, sono da ricordare la parentesi veneziana durata dal 1489 fino al 1571 e i tre secoli di dominio ottomano fino all’arrivo degli inglesi nel 1878.

Insomma, Cipro è da sempre al centro della storia del Mare Nostrum. Ed anche oggi vive una particolare situazione socio-politica. Si affranca dal Regno Unito, ottenendo l’indipendenza nel 1960 ma da subito emergono forti tensioni etniche tra gli abitanti di origine greca e quelli turchi. E meno male che l’isola è considerata la culla di Afrodite, la dea dell’amore (v. foto “Roccia di Afrodite” – Paphos).

 

Dal 1974 è divisa dalla cosiddetta “Linea Verde”. Un’area demilitarizzata creata dall’ONU, a seguito dell’invasione turca avvenuta in risposta al colpo di stato militare greco.

I distretti a nord sono sotto il controllo turco, mentre quelli a sud sono appoggiati dalla comunità internazionale e dal governo greco. La stessa divisione si ritrova anche nella capitale Nicosia, l’ultima capitale europea separata da un muro. I negoziati e i colloqui tra le parti sono molto difficoltosi. Solo dopo 30 anni, infatti, si è reso possibile l’attraversamento della Linea Verde e dal 2008 la si può oltrepassare percorrendo Via Ledra, nel centro storico di Nicosia. Ma, in questa terra di nessuno, gli scontri e le schermaglie sono all’ordine del giorno. Ogni anno, infatti, se ne contano più di un migliaio.

LA STORIA DELLA BIRRA SULL’ISOLA DI CIPRO

Crocevia di popoli ed affari, Cipro è testimone, anche nella propria storia delle birre, dell’avvicendarsi di culture diverse.

I primi ritrovamenti “birrari” risalgono a circa 3500 anni fa. Nel 2012, un team di archeologi anglo-ciprioti riporta alla luce, nel sito di Kissonerga-Skalia, i resti di un antico birrificio. Forni usati per essiccare i cereali, ceramiche e strumenti per la produzione di birra come mortai per schiacciare i chicchi di orzo maltato. Dall’analisi dei reperti, risulta, addirittura, che il lievito usato derivasse dall’uva o dai fichi.

Questo fermento birrario subisce, però, un drastico calo durante il dominio ottomano per ovvi motivi religiosi. Bisogna attendere l’arrivo della corona inglese per poter assistere ad una rinascita della produzione e, soprattutto, dei consumi. I nuovi birrifici, infatti, allietano con le loro birre i palati dei soldati di stanza su Cipro.

Due aziende locali, invece, hanno creato due storici marchi: Leon Beer e Keo Beer. Fondati, rispettivamente, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Arrivando ai giorni nostri, intorno al 2010, si assiste, invece, all’inizio della Craft Revolution. Microbirrifici a conduzione famigliare o avviati da amici stuzzicano i consumatori più curiosi, allontanandosi dall’offerta standardizzata delle birre industriali, onnipresenti sull’isola di Cipro.

5 BIRRIFICI DI CIPRO CON…QUALCOSA IN PIU’!

Come in tutti i Paesi fin qui esplorati, anche su Cipro le birre industriali interessano la quasi totalità dei consumi. Il gigante Carlsberg è il protagonista, soprattutto nei distretti del sud, mentre il marchio Tuborg, sempre di proprietà del colosso danese, è molto più presente nella parte settentrionale. In quest’area, inoltre, è parecchio popolare anche un’etichetta turca: Efes Pilsener.

Ma non mancano i birrifici artigianali che, ad oggi, contano circa una quindicina di realtà. Sono dislocati quasi totalmente intorno alla capitale e nella porzione meridionale dell’isola.

– La prima birra di Cipro: LEON BEER

Leon Beer è la birra di punta del primo birrificio di Cipro fondato nel 1937 da Christodoulos Platanis, imprenditore nel campo vinicolo.

Agli inizi degli anni ’60 Photos Photiades, altro uomo d’affari cipriota, entra come socio di maggioranza. Nel 1963 fonda il birrificio “Photos Photiades Brewery” nella capitale Nicosia e acquista la prima licenza per la produzione fuori dai confini danesi del marchio Carlsberg. Quattro anni dopo il progetto Leon Beer viene abbandonato. Ma nel 2003, il birrificio decide di rilanciare Leon Beer per far riscoprire alle nuove generazioni la prima birra dell’isola. Ad oggi è la terza birra più bevuta sull’isola, dopo quelle di Carslberg e KEO.

LEON BEER: birra chiara a bassa fermentazione. La birra di Cipro, una Lager prodotta con malto e luppoli locali, questi ultimi coltivati sulle colline di Kyperounta. Facile da bere e leggera. Gradazione alcolica: 4,5%

– Il birrificio cipriota più antico: KEO BEER

Nato nel 1951 all’interno del Gruppo KEO fondato nel 1927, ha sede a Limassol. Il know how brassicolo arriva direttamente dalla Repubblica Ceca. KEO è l’acronimo di “Kypriakí Etairía Oínon“ (azienda vinicola di Cipro). Il gruppo, infatti, produce anche vino, distillati, bibite e acqua minerale. KEO Beer detiene circa il 33% del mercato e nel 2016 è diventato, anche, sponsor della Nazionale di calcio maschile di Cipro.

 

KEO: birra chiara a bassa fermentazione. La birra cipriota più bevuta sull’isola. Pilsner con aggiunta di mais dove le note più amare del luppolo sono bilanciate dai malti. Gradazione alcolica: 4,5%

KEO LIGHT: birra chiara a bassa fermentazione. La versione Light della precedente, lanciata sul mercato nel 2015. Gradazione alcolica: 3,5%

– Il primo birrificio artigianale di Cipro: OCTO MICROBREWERY

Taras Lozhenks di origini ucraine, rileva nel 2019 il primo birrificio artigianale cipriota “Prime Microbrewery”. Aperto nel 2011 da George Hadjicharalambous e suo figlio Loizes a Sotira nel distretto di Famagosta. Taras decide subito di cambiare il nome e sceglie “Octupus” (piovra in inglese) per mostrare il suo legame con il territorio. Il mare intorno all’isola, infatti, è ricchissimo di polpi.

 

 

CUMBAROS: birra chiara a bassa fermentazione. Lager nata dalla collaborazione con il birraio ceco Roman Cozak. Note classiche di pane bianco ed erba fresca. Gradazione alcolica: 4,6%

MISS OCTOPUS: birra chiara ad alta fermentazione. Una Session IPA dai toni fruttati, agrumati e tropicali. Dissetante e profumata.  Gradazione alcolica: 4,7%

CYPRUS GRAPE ALE: birra chiara ad alta fermentazione. Una Grape Ale in collaborazione con la cantina locale Tsiakkas. Interessante l’uso dell’uva bianca Xynisteri, vitigno autoctono di Cipro che dona aromi agrumati e floreali. Gradazione alcolica: 9%

– Il microbirrificio più famigliare della capitale: PIVO MICROBREWERY

Fondato nel 2015 a Dali, nel distretto di Nicosia, da tre fratelli e un cugino: Alexis, Thanasis, Angelos e Christos. I ragazzi sono accumunati dall’amore per la Repubblica Ceca dove hanno studiato e viaggiato, tanto che il nome del birrificio significa “birra” in ceco. La sede si trova all’interno di una tradizionale casa padronale degli inizi del Novecento che ospita anche la taproom.

NOIR: birra scura a bassa fermentazione. Una Dark Lager di ispirazione ceca dai sentori di pane nero, cioccolato e un tocco di speziato che ricorda l’anice. Gradazione alcolica: 4,8%

ANTISTRESSFUL: birra chiara ad alta fermentazione che si rifà alle India Pale Ale. La luppolatura statunitense dona aromi agrumati e tropicali. Gradazione alcolica: 5,8%

BLONDIE: birra chiara a bassa fermentazione. Bohemian Pils erbacea e maltata, con note floreali e rustiche. Gradazione alcolica: 4,3%

– Il birrificio artigianale cipriota “più pacifico”: OO’S BREWING COMPANY

Inaugurato nel 2017 a Lefkosa (Nicosia Nord), ma l’idea dei due fratelli turchi Ogün e Orçun Cananoğlu, le cui iniziali formano il nome del birrificio, risale a quattro anni prima. L’impianto si trova al secondo piano del locale gourmet di Orcun (O-LIVE) che offre anche prodotti biologici locali. Nel 2018 i ragazzi hanno collaborato con Costas Siahinian, il fondatore di origini greche del birrificio Crossline Brewing, per creare la “Birra per la Pace”. Un progetto internazionale nato in Germania che unisce quei popoli ancora divisi come Cipro, Israele, Palestina e Bosnia Herzegovina.

DRINK FOR PEACE – CYPRUS: birra chiara ad alta fermentazione. Una rivisitazione luppolata di una Blanche belga con aggiunta di limoni e arance di Cipro. Acidula, agrumata e speziata. Gradazione alcolica: 5,1%

WIPED OUT: birra chiara ad alta fermentazione. Una West Coast IPA dai toni fruttati, agrumati e floreali. Luppoli in primo piano ma anche il malto si fa sentire. Gradazione alcolica: 6,5%

DARK EAST: birra scura ad alta fermentazione ispirata alle Porter inglesi. Protagoniste le note maltate di caffè, cioccolato e caramello con un tocco sfizioso di vaniglia. Gradazione alcolica: 6,3%

 

Non è un caso che abbia scelto come ultimo birrificio proprio quello che ha prodotto la “Birra per la Pace”. Può sembrare una sciocchezza, ma spesso dai piccoli gesti nascono grandi cose. E quindi speriamo che, qui a Cipro, le birre possano essere un punto di incontro reale per sedersi a tavolino ed iniziare una nuova vita insieme.

Alla prossima pinta!

 

Siti internet e pagine social di riferimento:

Le foto delle etichette sono gentilmente concesse dal collezionista Mario Bughetti:

www.facebook.com/mario.bughetti (email: booghy55@gmail.com)

www.leonbeer.com

https://keobeer.com.cy

Main page Craftbeer microbrewery

www.pivomicrobrewery.com.cy

www.ooscraftbrewing.co

 

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Federica Russo
Info autore

Federica Russo

Sono nata a Genova nel lontano…ma che lontano…nel “vicinissimo” 1976 da una famiglia chiacchierona e rumorosa, ecco perché mi piace parlare, comunicare e condividere.
Chi nasce in una città di mare sa che si porta dentro una curiosità tutta speciale come quella dei marinai e navigatori che tutti i giorni salpano verso nuove mete, terre e avventure. Curiosità che rimane per sempre e che caratterizza ogni aspetto della vita arricchendola giorno per giorno. La famiglia, le passioni, i traguardi, il lavoro vengono così conditi con quel “quid” che rende tutto più sfizioso.
La curiosità infatti mi ha portato a studiare 3 lingue (inglese, spagnolo e francese) per non sentirmi fuori luogo ovunque volessi andare e mi ha fatto laureare in Geografia per avere ben chiara in testa la mappa del mondo ed evitare di perdermi.
La curiosità mi ha fatto lavorare in ambiti molto diversi tra loro: commercio al dettaglio, operatore GIS nel settore dei sistemi informativi territoriali, progettista di impianti di depurazione acque reflue.
La curiosità, infine, è stata anche la spinta che mi ha fatto passare da semplice amante della birra a Sommelier. Ho completato il percorso formativo con la Scuola Italiana Sommelier (S.I.S.) e sono diventata Sommelier Professionale 3° livello. Essere sommelier della birra non lo considero un traguardo ma solo l’inizio di un lungo percorso di formazione, di conoscenza che non finirà mai, infatti ho cominciato lo stesso percorso formativo anche con l’Associazione Italiana Sommelier (A.I.S.), seguo i corsi e le monografie di UB Academy, per non parlare dei libri che “bevo” tutto d’un fiato!!! Alcuni autori della mia libreria: Michael Jackson, Lorenzo “Kuaska” Dabove, Randy Mosher…tanto per citare qualche pilastro.
La possibilità di poter scrivere per il Giornale della Birra mi dà modo di condividere con voi la mia passione birraria attraverso interviste, curiosità, abbinamenti birra-cibo e tanto altro, il tutto impreziosito da un sorriso e da un punto di vista diverso….quello femminile!