Numero 35/2020
29 Agosto 2020
La tedesca che “osa”: Camba Bavaria Privatbrauerei
Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Camba Bavaria
(Camba Bavaria Privatbrauerei) Truchtlaching/Germania
Birrificio aperto nel 2008 in un vecchio mulino ristrutturato. È di proprietà della BrauKon, fondata, sempre a Truchtlaching, nel 2003 da Markus Lohren, che in precedenza aveva fatto il mastro birraio negli Stati Uniti, presso il brewpub Hofbräuhaus di Newport. La BrauKon è famosa in tutto il mondo per i suoi impianti per birrifici e brewpub.
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La Camba Bavaria invece è stata il primo produttore bavarese ad andare al di là delle classiche birre tedesche, sconfinando, con un’amplissima gamma, in stili anglosassoni (dalla IPA alla stout e alla porter), nonché in belgian ale e, addirittura, nell’invecchiamento in botte.
Il birrificio fa anche da ristorante.
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Camba Bavaria Mastrobator Doppelbock, doppelbock di colore ambrato carico tendente al marrone e dall’aspetto nebuloso per la presenza di lieviti in sospensione (g.a. 8,5%). Con una carbonazione moderata, la schiuma si forma minuta, cremosa, tenace. L’aroma è piuttosto dolce, con piacevoli sentori di malto tostato, caramello, toffee, pane nero, prugne, zucchero di canna. Il corpo, medio-pieno, ha una consistenza grassa. In bocca, il contenuto amarore lascia sufficiente spazio per una certa dolcezza, che si divide il campo con non sgradevoli esteri fruttati. L’amarognolo del finale, secco e pulito, spalanca le porte a un discreto retrolfatto caldo di alcol, cordialmente invitante.
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Camba Bavaria Imperial Black IPA, black IPA di colore nero profondo (g.a. 8,5%); conosciuta anche come Camba Bavaria Black Shark. La spuma beige, fine e compatta, è gestita da un’effervescenza contenuta. I profumi non appaiono così intensi, ma ostentano buona pulizia e sufficiente persistenza: frutta secca, aghi di pino, pompelmo, cardamomo, grano, anche qualche accenno di caffè leggero e cioccolato fondente. Il corpo medio presenta una trama alquanto sciropposa. Il gusto è improntato a tostature, cacao, liquirizia, caffè; e il luppolo, nonostante l’apporto di erbe aromatiche, stenta a mantenere l’equilibrio. Ma si tratta di una situazione temporanea, direi illusoria: il tempo ovvero che arrivi il finale, carico di note vegetali, resinose, di terra. Il retrolfatto poi esplode in tutto il suo potenziale amaro, con intense suggestioni di legna bruciata.
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Camba Bavaria Nelson Weisse, hefe weizen di colore dorato nebuloso (g.a. 5,2%). L’effervescenza è media; la schiuma bianca, soffice e di sufficiente durata. Frumento, luppolo, agrumi, lievito, banana, uva spina, kiwi, chiodi di garofano, vaniglia, allestiscono un’elevata intensità olfattiva non certo elegante, perlomeno attraente. Il corpo ha una tessitura medio-leggera morbida e un po’ acquosa. Il gusto è animato da fresche note vinose, acidule, resinose, secche e aspre, sotto l’egida della banana matura, del frumento, di spezie delicatamente pungenti. Al corto finale amabile, tiene dietro un lungo retrolfatto agrumato.