Numero 28/2023
15 Luglio 2023
Privatbrauerei Ustersbach Adolf Schmid: il birrificio di famiglia da 13 generazioni!
Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore</strong
Ustersbach/Germania
Birreria con malteria e Bräustüble, di proprietà documentata degli Schmid (oggi alla 13a generazione) fin dal 1605.
La produzione annua di circa 180 mila ettolitri avviene nel pieno rispetto del Reinheitsgebot. La distribuzione, oltre che nella Germania meridionale, interessa anche Francia e Italia.
La maggior parte dei cereali utilizzati provengono da coltivazioni biologiche locali su contratto; il luppolo, dalla vicina Hallertau; l’acqua, dalle sorgenti del parco naturale di Augusta delle foreste occidentali dove si trova Ustersbach. La birra non subisce la pastorizzazione; ma riposa, prima, per più di una settimana al freddo e, poi, per altre sei settimane.
L’azienda produce anche bevande analcoliche e acqua minerale, attingendo al proprio pozzo profondo 140 metri.
Ustersbacher Pilsner, pilsener di colore giallo dorato (g.a. 4,9%). Con una carbonazione piuttosto decisa, la schiuma bianca erompe ricca, soda, cremosa, di pregevole tenuta e allacciatura. L’aroma non è esplosivo, però di sufficiente intensità e, soprattutto, persistente: malto, grano, cereali, tostature, butterscotch, frutta, anche verdure e un discreto tocco diacetilico. Il corpo medio tende al leggero, in una scorrevolissima consistenza acquosa. Ancora malto, cereali e butterscotch in un gusto che si snoda pieno, fresco e burroso, sotto l’egida di un luppolo floreale “attentissimo” a stroncare sul nascere il minimo segno di sbilanciamento. Il finale, secco, granuloso e amaro, introduce un retrolfatto non così lungo ma in grado di esprimere a sufficienza le proprie impressioni luppolizzate pressoché pungenti.
Reischenau Gold Export, export di colore dorato chiaro (g.a. 5,5%). Con una carbonazione media, la schiuma bianca, ricca, spessa, pannosa, ostenta durata e aderenza. L’aroma ha del dolce e dell’amaro, insieme, con sentori di paglia, malto, fieno, cereali, pane, da una parte e dall’altra, erbacei e di luppolo agrumato, che convivono armonicamente, disinteressandosi perfino di qualche elemento metallico che spira dal sottofondo. Il corpo medio ha una decisa tendenza al leggero, in una scorrevolissima consistenza acquosa. Nel gusto, si ripetono le sensazioni avvertite al naso, anzi una lieve predominanza dell’amabilità porta a un certo appiccicaticcio a detrimento naturalmente della freschezza stilistica. A rimediare in qualche modo, arriva, verso la fine del percorso regolare, una decisa nota erbacea che non riesce comunque a nascondere quel riemergente tono metallico. Nel finale, sale addirittura in cattedra un malto caramellato, che però sa risultare piacevolissimo. Piuttosto sfuggente si rivela il retrolfatto con la sua luppolizzazione che non trova il tempo per completare una perfetta opera di equilibrio.
Notevole anche la serie di birre di frumento, dal naso fruttato e sapore pieno, pastoso, con note speziate. Tra esse:
Ustersbacher Dunkle Weisse, dunkel weizen di colore marrone scuro e dall’aspetto opaco (g.a. 5,3%). Con una forte effervescenza, la schiuma cachi erompe abbondante, non troppo compatta, ma cremosa, durevole e abbastanza aderente. Malto affumicato, banana, lievito pesante, caramello, agrumi, pane nero, cacao, foglie, cereali, legno, seminterrato ammuffito, chiodi di garofano, allestiscono un bouquet olfattivo di elevata intensità e finezza gradevole. Il corpo medio ha una consistenza abbastanza acquosa. Il gusto, un po’ aspro e leggermente amaro, sa essere fresco e dissetante con le sue note di malto caramellato e pane di segale, contrastate da una lieve acidità, da un dosato tocco di lievito speziato e dai delicati chiodi di garofano. Il finale è un inno alla secchezza ripulente. Dolci impressioni di caramello e banana matura avversano, nel discreto retrolfatto, emergenti sfumature metalliche.