Numero 51/2022

24 Dicembre 2022

Privatbrauerei Waldhaus Joh. Schmid: l’araba fenice tedesca

Privatbrauerei Waldhaus Joh. Schmid: l’araba fenice tedesca

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Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Waldhaus/Germania
Birreria del Baden-Württemberg, in un quartiere di Weilheim.
La sua storia ebbe inizio nel 1833, anno in cui Altvogt Dietsche di Remetschwiel, ex impiegato statale, acquistò la casa forestale Waldhaus, sulla strada Waldshut-St. Blasien, e costruì il birrificio Walhaus in quella tenuta.
Nel 1846 un fulmine provocò l’incendio che distrusse completamente l’edificio. Nello stesso anno ebbe inizio la ricostruzione a non più di 200 metri di distanza.
Nel 1894 Johann Schmid acquistò il birrificio con locanda e tenuta dall’allora comune indipendente di Bannholz. Nacque così la Privatbrauerei Waldhaus Joh. Schmid che, nel 1939, passò al figlio maggiore, Friedrich. Rilevata, nel 1969, dal figlio Helmar, l’azienda è, dal 1997, nelle mani di Dieter, figlio, a sua volta, di Helmar.
Nel 2015 fu inaugurato un centro logistico di 4600 metri quadrati.

La produzione annua è di circa 93 mila ettolitri. Produzione, in ottemperanza chiaramente al Reinheitsgebot e con utilizzo di solo luppolo naturale.
Waldhaus Doppel Bock, doppelbock di colore ambra con riflessi dorati e dall’aspetto velato (g.a. 8,5%). La carbonazione è da bassa a moderata; la schiuma ecru, alta, a trama fine, compatta, cremosa, durevole e aderente. L’aroma si apre con la dolcezza del malto, sostenuta dal sottofondo erbaceo del luppolo. Per la scarsa intensità, non si arriva a penetrare nella sua anima. Si avvertono comunque sentori di torba, con richiami liquorosi e di frutta sotto spirito. Il corpo, da medio a leggero, si avvale di una consistenza relativamente acquosa. Il gusto, abbastanza piatto fin quasi a metà percorso, tira fuori in successione le sue note di caramello, toffee, liquirizia, cacao in polvere, diventando morbido, tondeggiante, a tratti appiccicoso. In una discreta persistenza, il retrolfatto non taglia di netto la secchezza ripulente del meticoloso finale; v’introduce invece progressivamente suggestioni di latte, legno, frutta secca, liquirizia, toffee, con l’etanolo che sa bene come scaldare senza arrecar fastidio.

Waldhaus Ohne Filter Naturtrüb, zwickelbier di colore giallo dorato e dall’aspetto intorbidito (g.a. 5,6%). Con una moderata effervescenza, la schiuma bianca sgorga voluminosa, sottile, compatta, cremosa, non dura però più di tanto e lascia anche i segni di una scarsa allacciatura. L’aroma si esprime tenue ma persistente, tramite un pot-pourri di malto granuloso, fieno, cereali, caramello, pane, zucchero, in perfetta armonia con limone, terra, ortica, erbe, luppolo floreale, lievi spezie. Il corpo medio ha una liscia consistenza acquosa. Il gusto inizia abbastanza dolce di malto, miele, grano, biscotti, per cedere man mano il campo all’ondata amara di erbe aromatiche, aghi di pino, luppolo agrumato, lievito acido. Nel finale l’acidità viene infirmata da un secco erbaceo, e le suggestioni retrolfattive conservano soltanto un piacevole amarognolo di altrettanta freschezza.
Waldhaus Schwarzwald Weisse, hefe weizen di colore giallo molto chiaro e dall’aspetto torbido (g.a. 5,6%). La carbonazione è alquanto forte; la schiuma bianca, alta, soffice, cremosa, durevole e aderente. La scena olfattiva è dominata dalla banana matura e dai chiodi di garofano, alla cui ombra spirano, come in adorazione, flebili sentori di malto, fieno, grano, lievito, agrumi, bubblegum. Il corpo, da leggero a medio, ha una buona consistenza acquosa. Anche nel gusto banana e chiodi di garofano si fanno la parte del leone; mentre gli agrumi apportano freschezza, il frumento acidità, il lievito una granulosità quasi sabbiosa. Lievemente citrico e con un tocco secco di spezie, il finale cede in fretta il campo alle sensazioni amarognole retrolfattive ispirate alla resina di pino.

Waldhaus Spezial Gold, export di un brillante colore dorato chiaro (g.a. 5,6%). Con una media effervescenza, la schiuma bianca fuoriesce non tanto ricca, ma sottile, compatta, cremosa, durevole e aderente. L’aroma annovera tra i suoi elementi malto biscotto, fieno, pane, cereali, paglia e, più in sottofondo, sentori di erba appena tagliata, erica, limone, luppolo floreale, lievi spezie. Il corpo medio ha una consistenza acquosa quanto basta. Nel gusto, si mette invece subito in evidenza la solida base maltata che, col supporto del lievito e di una buona dose speziata, contrasta efficacemente le note amare di un luppolo erbaceo deciso a non cedere di un passo, sin al corto finale, allorquando una secchezza quasi astringente permette al persistente retrolfatto un commiato luppolizzato dalla piacevole freschezza amarognola.
Celebrativa
Waldhaus Ohne Filter Dunkel, dunkel di colore marrone scuro e dall’aspetto confuso (g.a. 5,6%). Prodotta per celebrare il 175 ° compleanno del birrificio, è conosciuta anche come Waldhaus Jubiläums Dunkel. Con una moderata effervescenza, la schiuma beige si leva enorme, minuta, solida, cremosa, di buona tenuta e scarsa allacciatura. L’aroma, tenue ma persistente, eroga profumi di malti tostati, caramello, noci, grano scuro, pane di segale, cioccolato amaro, prugna, uva passa, spezie discrete. Il corpo medio ha una consistenza abbastanza acquosa. Non si discosta più di tanto da quella dell’olfatto l’intensità gustativa, seriamente impegnata a regalare dolcezza e amarore in perfetto equilibrio. Una leggera amaricatura finale, con sottilissimo carattere legnoso, introduce un delicato retrolfatto acidulo dalle sensazioni tostate e terrose.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.