Numero 21/2024
25 Maggio 2024
Tilmans Biere
Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Monaco di Baviera/Germania
Tilman Ludwig, con un passato da homebrewer e il diploma di birraio conseguito alla Weihenstephan, si trasferì in Svizzera a lavorare presso la Huus-Braui. Questa piccola azienda, fondata nel 2001 dal sommelier della birra Walter Tobler in un piccolo comune del Canton Berna (Roggwil), non poteva certo soddisfare le ambizioni del giovane monacense.
In capo a due anni, Tilman fece ritorno a Monaco. Grazie ad alcuni sussidi destinati alle start-up e con l’aiuto di due birrai americani (Ian Pyle, alla Ratsherrn Brauerei di Amburgo, e Richard Hodges, alla CREW Republic Brewery di Monaco), fondò, nel 2014, la beer firm Tilmans Biere.
La produzione ebbe inizio con due birre (prima, la Tilmans Das Helle e, poi. la Tilmans Brown Ale) realizzate presso la Weissbräu Schwendl di Tacherting-Schalchen (Baviera).
Tilmans Das Helle, helles di un intenso colore oro antico e dall’aspetto lievemente velato (g.a. 5,1%). Moderna, e riuscitissima, interpretazione della tipica birra bavarese, viene luppolizzata con il tedesco Tettnang e l’americano Chinook. La carbonazione è abbastanza contenuta; la schiuma biancastra, enorme, sottile, cremosa, di eccellente stabilità e allacciatura. Malto, cereali, biscotto, miele, crosta di pane, fieno, si fondono a meraviglia con pompelmo, mango, ananas, a contrastare le velleità di sopraffazione della componente agrumata, erbacea e resinosa del luppolo. Il corpo tende decisamente al leggero, nella sua consistenza acquosa. Anche nel gusto un apprezzabile equilibrio tra la dolcezza e l’amarore rende la bevuta scorrevolissima e molto piacevole. La secchezza del corto finale è sufficiente per spianare la strada alle impressioni erbacee di un amaro appena percepibile dello sfuggente retrolfatto.
Tilmans Brown Ale, brown ale di colore castano con riflessi ramati e dall’aspetto nebuloso (g.a. 5,8%); rifermentata in bottiglia. È realizzata con malti chiari e scuri da orzo bavarese, luppoli americani Citra e Centennial e un ceppo di lievito inglese. Con una carbonazione alquanto spinta per lo stile, la spuma cachi emerge ricca e sottile, compatta e cremosa, di buona ritenzione e aderenza. Il bouquet olfattivo risulta di ottima pulizia ma scarsa intensità, anche se si distinguono chiaramente i sentori di ciliegia e fragola, malto tostato e nocciola, frutto della passione e papaia, miele e caramello, con sottofondo di erbe, fiori, luppolo fruttato. Il corpo medio ha una consistenza acquosa. Nel gusto, la componente dolce (malto, biscotto, caramello, frutta tropicale, pane di segale), dopo un fugace scontro iniziale, armonizza perfettamente con quella amara (radici, terra, tostature, luppolo erbaceo), a tutto vantaggio di un morbido, piacevole, appagante, scorrimento della bevuta. Con una punta di acidità da tostature appunto la corsa sfocia in un corto finale agrumato e astringente. Timide sensazioni amaricanti segnano la discreta persistenza retrolfattiva.