Numero 16/2022
23 Aprile 2022
Wolferstetter Bräu: birrificio bavarese a conduzione familiare
Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Vilshofen/Germania
Azienda bavarese tuttora a conduzione familiare. Fu fondata nel 1907 da Franz Wolferstetter rilevando uno dei sei birrifici cittadini, Schreckinger-Bräu. Da ricordare che il padre dell’inventore della pils, Josef Groll, era stato birraio in questa fabbrica.
Dispone di una cantina di stoccaccio vecchia di circa 200 anni, Wolferstetter Keller, e di un tradizione locale sovrastante, Traditionsgasthaus.
Unica birreria rimasta a Vilshofen, la Wolferstetter Bräu produce 95 mila ettolitri all’anno. Fin a qualche decennio fa proponeva solo lager tipiche della regione; poi è andato sempre più specializzandosi nelle weizen, e oggi queste birre costituiscono la metà della produzione totale.
Wolferstetter Export Hefe Weizen, hefe weizen di colore arancione e dall’aspetto intorbidato dai lieviti in sospensione (g.a. 5,5%). La carbonazione è abbastanza elevata; la schiuma biancastra, enorme, sottile, densa, cremosa, di pregevole tenuta e aderenza. L’aroma si apre dolce e granuloso, con malto, caramello, banana matura, mela, grano, lievito fruttato, pane; e con un tenue sottofondo di fenoli, legno, erbe, fiori, agrumi, chiodi di garofano. Il corpo cerca di stemperare la propria pienezza in una sufficiente consistenza acquosa. Il gusto si snoda leggermente pepato e amabile con spiccate note di banana e mela, di cannella e chiodi di garofano. Non manca ovviamente qualche spunto amaro di luppolo e acido di frutta, che sa però abilmente tenersi nascosto per emergere delicatamente solo in caso di necessità. Un finale abbastanza secco spiana la strada alle sensazioni retrolfattive di mandorla amara.
Wolferstetter Edel Hell, export di colore dorato pallido (g.a. 4,9%); prodotto tipico della tradizione bavarese. Con una media effervescenza, la schiuma bianca si alza vaporosa, soffice, cremosa, e con una lenta dissipazione che lascia i segni di buona allacciatura. Il delicato aroma di luppolo riesce a non farsi scalzare da un miscuglio di sentori, come malto granuloso, agrumi, fieno, mais, burro, pane. Il corpo medio sembra propendere per una certa leggerezza, in una consistenza peraltro abbastanza acquosa. Morbido e rotondo, il gusto reca note di malto, ancora granuloso, che un luppolo lievemente acido di erbe aromatiche tiene costantemente sotto controllo, mentre alita in lontananza qualche indizio di zolfo. Il finale arriva secco, ed estremamente pulito. Nel breve retrolfatto fruttato non manca qualche spunto terroso.
Wolferstetter Dunkel Spezial, dunkel di colore marrone dai riflessi rossastri (g.a. 5,1%). Con una media effervescenza, la schiuma beige fuoriesce abbastanza generosa, spessa, cremosa, di buona stabilità e allacciatura. L’aroma esala tenue ma persistente, a base di malti tostati, crosta di pane di segale, zucchero caramellato, toast, noci, melassa, ciliegia, linfa, uva passa, e non senza un timido sentore di luppolo erbaceo. Il corpo medio dispone di una consistenza alquanto grassa. Benché improntato allo zucchero di canna, il gusto si snoda senza dolcezza, sostenuto dalla crosta di pane nero e dall’amaro di un luppolo terroso. Un tocco di cenere caratterizza il finale leggermente luppolizzato, secco, amaricante. Richiami di malto dolce s’insinuano invece nelle sensazioni amarognole del corto retrolfatto.
Wolferstetter Dunkles Weizen, dunkel weizen di colore marrone scuro e dall’aspetto torbido (g.a. 5,5%). Con l’effervescenza abbastanza spinta, si genera un’enorme schiuma beige, fine, soffice, cremosa, di apprezzabile tenuta e allacciatura. Piuttosto intenso e un po’ aspro, l’aroma propone sentori di banana e lampone, malto di frumento e caramello bruciato, lievito e malto tostato, erbe e agrumi, gomma e spezie fenoliche, ginepro e chiodi di garofano. Il corpo medio ha una consistenza decisamente acquosa. Il gusto, pieno, animato, pastoso, si snoda all’insegna del frumento, particolarmente asciutto e fragrante. Nel finale, la secchezza si fa addirittura polverosa, con qualche accenno acido e di salsedine. Più di cioccolato che di liquirizia appaiono le dicrete sensazioni retrolfattive, con venature caramellate e di caffè.
Stagionale
Wolferstetter Weizen Bock, weizenbock di colore ambrato scuro con riflessi mogano e dall’aspetto molto confuso (g.a. 7,1%); prodotta per il periodo autunno-inverno. La carbonazione è moderata; la schiuma ambra/avorio sbocca enorme, fine, densa, cremosa, di ottima tenuta e aderenza. Al tepore di un etanolo molto discreto, malto dolce, grano, caramello, uva passa, banana, pane, frutta secca, lievito belga, malto di frumento, zucchero filato, miele di trifoglio, chiodi di garofano, allestiscono un bouquet olfattivo di elevata intensità e finezza attraente. Il corpo medio ha una consistenza tra grassa e cremosa. Il gusto è leggermente maltato, moderatamente dolce, piacevolmente fruttato, dosatamente acido, un po’ appiccicoso e insufflato di incisive note di arancia amara. Non mancano ovviamente una lieve speziatura da trifoglio e un cordiale calore etilico. Il percorso, da medio a lungo, termina grintoso, con una certa dolcezza, una punta acidula e un soffio di chiodi di garofano. Nella discreta persistenza retrolfattiva l’alcol si sbriglia abbastanza, stemperato da gradevoli impressioni caramellate.