Numero 08/2022
26 Febbraio 2022
Wynkoop Brewing Company: la birra di Denver!
Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Denver, Colorado/USA
Il quartiere LoDo, vicino alla Union Station, è uno degli insediamenti più antichi della città. A uso misto, è noto per la sua vita notturna, e funge da esempio di successo nel reinvestimento e nel rilancio urbano.
In questo quartiere, all’interno di un edificio del secolo XIX un tempo sede della più importante società commerciale della città, la Pacific Mercantile Company, sorse, nel 1988, il primo microbirrificio del Colorado, prendendo il nome dal filadelfiano Edward Wanshear Wynkoop, uno dei fondatori di Denver.
John Hickenlooper di Narberth, in Pennsylvania, lavorava come geologo presso la Buckhorn Petroleum. Col declino dell’industria petrolifera locale, nel 1986 la Buckhorn Petroleum fu venduta e John Hickenlooper licenziato.
Lui però non andò via, e, insieme a tre soci (Russell Schehrer, Mark Schiffler e Jerry Williams), fondò, nel 1988, la Wynkoop Brewing Company. Un risveglio delle origini olandesi del bisnonno paterno, Andrew, generale dell’Unione?
Nel 2007, troppo preso dagli impegni politici (sindaco di Denver per due mandati, dal 2003 al 2011; governatore del Colorado, dal 2011 al 2019) John Hickenlooper vendette la propria partecipazione a manager e dipendenti della società.
Oggi la Wynkoop Brewing Company, un brewpub che dispone della migliore sala da biliardo della città e sponsorizza il concorso “Beerdrinker of the Year” ospitato ogni anno in una delle sale per banchetti, è rinomata soprattutto per le sue ottime birre artigianali (più di 200) e per il cibo di alta qualità.
Stagionali
Wynkoop Sledgehammeren Barleywine, barley wine di colore marrone scuro, vicino al nero, e dall’aspetto torbido (g.a. 10,8%). La carbonazione è abbastanza debole; la schiuma nocciola, non così ricca, ma sottile, cremosa, di lenta dissoluzione con buona allacciatura al vetro. Nella calda atmosfera creata da rum, bourbon e vino liquoroso, si spiega un ventaglio olfattivo di attraente finezza, con malto, salsa di soia, cioccolato, zucchero di canna, uva passa, caramella mou, fico, datteri, ribes rosso, esteri di frutti scuri, prugne secche, vaniglia, quercia, luppolo agrumato. Il corpo medio tende al pieno, in una trama leggermente sciropposa. Il sapore, di una dolcezza caramellata e fruttata, richiama la ciliegia, l’uva passa, il caramello, i datteri, anche la terra ed erbe; mentre l’alcol, benché cerchi di tenersi nascosto, arriva sovente a ustionare la lingua. Nel finale la bruciatura etilica risulta quasi costante, in una consistenza asciutta e amarognola. Il retrolfatto non si protrae più di tanto, con uno strano piccantino astringente.
Wynkoop Rocky Mountain Oyster Stout, oyster stout di colore marrone scuro tendente al nero e dall’aspetto opaco (g.a. 8.6%); una speciale. Con una moderata effervescenza, la schiuma cachi sbocca enorme, spessa, cremosa, di bella allacciadura e notevole tenuta. L’aroma mostra una certa asprezza, dal miscuglio di malto tostato, cioccolato fondente, chicchi di caffè, melassa, salsa di soia, vaniglia, liquirizia, zucchero scuro, in primo piano e più in secondo, carne relativamente salata, tabacco, gesso, terriccio, luppolo floreale. Il corpo medio tende al pieno, in una trama oleosa/sciropposa. Il sapore sa abbastanza di terra, con una secchezza persistente che avvolge pennini di cacao, caffè espresso, noci abbrustolite, malto tostato, datteri, uva passa, prugne, vaniglia, mou, in barba alle note minerali, speziate, di fumo, salamoia e luppolo erbaceo. Il finale, lungo, caldo ed equilibrato, si propone moderatamente dolce, leggermente acido e piacevolmente amaro. Un croccante nocciolato, è quanto sanno esprimere le morenti impressioni retrolfattive.
Wynkoop ColoRojo, american strong ale di colore rosso ambrato intenso e dall’aspetto moderatamente velato (g.a. 8,2%); altra speciale. Con una media frizzantezza, la spuma ecru si alza abbastanza generosa, sottile, compatta, cremosa, di pregevole tenuta e bella allacciatura. L’aroma, fortemente resinoso, per il profilo invadente del luppolo, lascia poco spazio, comunque sufficiente, a sentori floreali, di malto tostato, frutta rossa e tropicale, caramello, acero, agrumi, biscotto, mou, pasta di pane. Il corpo, da medio a pieno, ha una tessitura morbida e oleosa che consente uno scorrimento lento ma senza intoppi. Il gusto si rivela alquanto appiccicoso, con succulente note di malto e caramello, frutti di bosco e sciroppo d’acero, nonché profondi strati di luppolo, pino e resina dal basso amarore. Non da meno, alcol e acidità sanno adempiere con maestria al proprio compito, apportando calore e freschezza non più del necessario. Il finale, lungo e asciutto, accenna alle bacche e a un “morso” di luppolo più terroso che erbaceo, quasi aspro. Nell’articolata ricchezza retrolfattiva si distinguono nettamente le piacevoli sensazioni di uvetta e caramello bilanciate da whisky e caffè; mentre la componente etilica, quantunque protagoinista, riscalda e rincuora senza il minimo bruciore.
Collaborazione
Wynkoop Silverback Smoked Porter, porter/smoked di colore marrone molto scuro, quasi nero, con tonalità rosse e dall’aspetto opaco (g.a. 7,2%). È una collaborazione con il Mountain Gorilla Conservation Fund (MGCF), dedicato alla conservazione e alla protezione del gorilla di montagna in pericolo di estinzione in Africa. Una parte dei proventi della vendita di ogni pinta infatti va a sostegno del gorilla di montagna del Ruanda, dell’Uganda e della Repubblica Democratica del Congo.La carbonazione è moderata; la schiuma, marrone chiaro, enorme, minuta, compatta, cremosa, di ottima tenuta e allacciatura. L’aroma si libera morbido, delicato, a base di malto tostato, fumo di falò, caffè espresso, pancetta affumicata, cioccolato fondente, caramello, frutta scura, vaniglia, finocchio, luppolo terroso. Il corpo, da medio a leggero, ha una tessitura piuttosto cremosa. Il gusto ha il carattere tostato di malto con lieve accento affumicato, alcune note fruttate di uva passa e prugne secche, nonché un pizzico di tostatura del chicco di caffè nero. Un lungo retrolfatto pralinato esala dolci, piacevoli, sensazioni di caffè zuccherato e cioccolato al latte.