Numero 38/2024

21 Settembre 2024

Baladin celebra con i suoi soci il successo della campagna di equity crowdfunding

Baladin celebra con i suoi soci  il successo della campagna di equity crowdfunding

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Una festa per celebrare il successo della campagna di equity crowdfunding. È questa la scelta originale del birrificio agricolo Baladin che ha voluto riunire e conoscere i propri soci che hanno creduto nel progetto di crowdfunding lanciato lo scorso febbraio che ha permesso alla società di raccogliere 5 milioni di euro in meno di 6 giorni grazie all’adesione di 2.197 persone, oggi divenute socie del birrificio.

Nel corso dell’evento di sabato scorso, 14 settembre, tenutosi presso il Baladin Open Garden di Piozzo (CN), Teo Musso, fondatore e CEO del Birrificio Agricolo Baladin, e Isaac Musso, Crowdfunding Manager & Investor Relation del Birrificio Agricolo Baladin, hanno annunciato agli ospiti la trasformazione della holding di gruppo Baladin in Società per Azioni, misura che, anche alla luce dell’ingresso di 2.197 nuovi soci, renderà più agevole la gestione societaria.

Alle oltre 1.600 persone intervenute, soci e accompagnatori, al Baladin Open Garden, nel corso del pomeriggio è stato offerto un aggiornamento sulle principali iniziative oggetto della campagna di equity crowdfunding, in particolare su Baladin Green Project e su Open Hub.

Baladin Green Project rappresenta l’insieme delle attività messe in atto per sostenere la transizione ecologica del gruppo. A spiegarle, Nicola Fabbri, di Ergo srl (spin off Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) che ha introdotto il tema centrale dell’intervento: la gestione delle acque adeguata alla crisi climatica. A completare l’intervento, Teo Musso che ha illustrato il progetto del “Pozzo Baladin”, nato con lo scopo di rendere autonomo il birrificio nel reperimento dell’acqua attraverso la costruzione di un pozzo, adiacente lo stabilimento di Piozzo, che consenta di utilizzare la risorsa idrica per la produzione di birra e la pulizia degli impianti. Le acque di scarto saranno depurate biologicamente e riutilizzate per irrigare i campi attorno al birrificio. Questo progetto consentirà di creare un “ciclo dell’acqua circolare” che garantirà sicurezza nella continuità di produzione anche in caso di crisi idrica e di ridurre l’impatto del consumo idrico sul territorio. Il pozzo consentirà di prelevare l’acqua a 300 metri di profondità da una riserva sotterranea inutilizzata.

Per quanto riguarda Open Hub, il progetto di birrificio condiviso, sono state effettuate le prime prove tecniche degli impianti. Il passo successivo sarà iniziare la vera e propria produzione delle birre che verranno commercializzate ad inizio 2025. Il progetto coinvolgerà, oltre a Baladin, 5 birrifici artigianali italiani (Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell’Altavia in Liguria) creando 6 birre da offrire, esclusivamente in fusto, alla rete commerciale dei grossisti che operano nel mercato Horeca, rispondendo così all’alta domanda delle birre in fusto che oggi non viene sfruttato appieno dai produttori di birra artigianale. Open Hub sarà operativo a partire dal 2025 con l’obiettivo, nel 2028, di produrre 50.000 ettolitri/anno che si sommeranno a quelli prodotti nello stabilimento di Piozzo.

“Fin dall’avvio della campagna siamo rimasti talmente meravigliati dall’ottima risposta del pubblico che non potevamo che scegliere di celebrare il successo ottenuto da “Beer Revolution” insieme alle persone che hanno reso possibile il raggiungimento di questo traguardo. Abbiamo voluto riunire oggi tutti i soci per conoscerli personalmente e festeggiare insieme ciò che Baladin è diventata grazie anche al loro contributo. La community dei Baladiniani ha confermato grande interesse ai progetti futuri e condivisione del percorso di crescita che stiamo portando avanti”, commenta Teo Musso, fondatore e CEO del Birrificio Agricolo Baladin.

La serata si è conclusa con una sorpresa: il dj set del noto gruppo musicale dei Subsonica.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!