Numero 13/2024
25 Marzo 2024
Birra in Italia: la classifica delle regioni che ne producono di più
Quello della birra è un settore il cui fiore all’occhiello è rappresentato dalla filiera di quella artigianale 100% Made in Italy, che conta su 1.182 microbirrifici e brew pub su tutto il territorio nazionale, praticamente triplicati negli ultimi dieci anni, secondo il Consorzio della birra italiana nato con l’appoggio di Coldiretti per rappresentare il meglio delle produzioni tricolori. Un indotto che genera anche posti di lavoro.
La più alta concentrazione è in Lombardia (184), poi Veneto (129), Piemonte (104), Toscana (89), Campania (81) e Lazio (70). Ma ci sono presenze importanti anche in Puglia (66), Sicilia (65), Emilia Romagna (63), Marche (54) e Sardegna (51). Importante anche il tema dell’indotto, visto che la filiera della birra artigianale italiana offre lavoro a circa 93.000 addetti. Un ”esercito” della birra diviso tra chi coltiva i prodotti agricoli che servono alla bevanda, a chi è impegnato nella produzione delle bottiglie o delle etichette e dei tappi fino ad arrivare alla logistica e alla comunicazione. E c’è anche chi è impegnato nello sviluppo del turismo della birra artigianale italiana con il progetto del Consorzio di creare almeno una strada della birra in ogni regione d’Italia per esaltare la scoperta dei territori e delle produzioni locali anche attraverso le attività da svolgere negli Agriturismi di Campagna Amica promossi da Terranostra. Tante specialità con i giovani protagonisti.
I consumi di birra in Italia sfiorano i 38 litri pro capite – spiegano Coldiretti e il Consorzio – per un totale di 2,2 miliardi di litri e un valore di 9,5 miliardi di euro. La scelta della birra come bevanda – continua Coldiretti – è diventata negli anni sempre più raffinata e consapevole con specialità e varietà particolari: aromatizzata, alla canapa, affumicata come quella ligure o quella con le castagne, lo scorze di bergamotto, il miele o quella con le arance di Sicilia. Sono tante le produzioni che uniscono il piacere di bere, sempre in modo consapevole e attento, alla sperimentazioni con prodotti della terra anche con un occhio alle intolleranze. Si tratta di produzioni molto spesso realizzate da giovani con particolare attenzione al tema della sostenibilità e dell’innovazione come – proseguono Coldiretti e il Consorzio – la tracciabilità completa dal campo al bicchiere, la certificazione d’origine a chilometro zero, il legame diretto con le aziende agricole, la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o l’apertura di banchi presso i mercati degli agricoltori di Campagna Amica.