Numero 08/2022

24 Febbraio 2022

Birra Kirin lascia il Myanmar a un anno da golpe

Birra Kirin lascia il Myanmar a un anno da golpe

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Kirin Holdings, che controlla il gigante giapponese della birra Kirin Beer, ha annunciato oggi che il suo Consiglio d’amministrazione ha deciso di ritirarsi da Myanmar e di porre termine alla sua joint venture con la Myanma Economic Holdings Public Company. La mossa era nell’aria, dopo il colpo di staot dello scorso anno nel paese del Sudest asiatico che espone a rischi reputazionali e di gestione una presenza accanto a un operatore legato all’esercito birmano.
In un comunicato, Kirin Holdings ha ricordato che già un anno fa aveva espresso “rammarico per le azioni dell’esercito, che ha preso il potere con la forza in Myanmar”, ricordando che dal suo punto di vista questo andava in conflitto con la politica sui diritti umani dell’azione giapponese. In seguito la holding giapponese ha tentato di restare sul mercato birmano chiudendo la joint venture con la compagnia legata ai militari e ha anche fatto ricorso a un arbitrato a Singapore, ma non è stato possibile “porre termine velocemente alla joint venture in maniera desiderata”.

 

Quindi ha ora avviato le procedure per ritirarsi da Myanmar, dando massima priorità alla chiusura della joint venture “al più presto possibile” e alla collocazione e sicurezza dei dipendenti in linea con i suoi standard sui diritti umani.
In Myanmar Kirin ha, attraverso la joint venture, due marchi: Myanmar Brewery dal 2015 e Mandalay Brewery dal 2017. In entrambe la quota del partner giapponese è del 51 per cento, quella della compagnia legata ai militari del 49 per cento. Il mercato birmano dava a Kirin il 9 per cento dei suoi utili prima del colpo di stato militare.

Kirin tenterà ora di vendere le sue partecipazioni, evitando di farlo a compagnie legate ai militari. Ma non sarà semplice trovarne.
Già altre compagnie internazionali hanno annunciato il loro ritiro da Myanmar, tra queste la francese TotalEnergies. Il gigante dell’acciaio sudcoreano POSCO, a sua volta, punta a sciogliere la joint venture con Myanma Economic Holdings Public Company, ma sta avendo problemi simili a quelli incontrati da Kirin.

Per il 2021, Kirin ha registrato un utile netto di 59,8 miliardi di yen (456 milioni di euro), con un calo del 16,9 per cento su base annua, anche a causa della caduta nelle entrate nel mercato birmano. Per il 2022 però la compagnia nipponica si attende utili per 114,5 miliardi di yen (873 milioni di euro), con un incremento su base annua del 91,5 per cento.

 

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