Numero 11/2023

14 Marzo 2023

Il quartier generale romano di Birra Peroni si rifà il look

Il quartier generale romano di Birra Peroni si rifà il look

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La sede storica della Birra Peroni di via Renato Birolli cambia volto. Ed entro il 2024 l’azienda romana modificherà interamente la sua struttura caratterizzandosi come modello degli spazi della città che si riammodernano. Forte è l’impronta dell’ecosostenibilità e del benessere aziendale. A interpretare le intenzioni dei committenti Birra Peroni e il gruppo Asahi Europe&International sono state le due società di progettazione Gbpa Architects e Revalue, insieme a Tetris Italia, impresa che progetta e realizza spazi di lavoro. Lo scrive il Messaggero. Da qui al prossimo anno, quindi, anche a Roma arriveranno gli uffici del futuro: da luoghi dove si “rendono prestazioni” a vere e proprie “piattaforme abilitanti” che valorizzano il personale. AI centro del progetto Peroni c’è l’edificio 11. Spiegano al quotidiano romano dalle tre aziende di progettazione che il futuro di queste nuove strutture passa dalla cura dei dettagli. Per questo ci sono «postazioni regolarizzabili in altezza e postazioni fisse, tavoli collaborativi, punti per la con cent razione e la privacy, sedute ergonomiche, sale per riunioni e videocall».

Ma anche un pub e una stanza del silenzio.

Nella ristrutturazione degli spazi dello storico edificio anche il miglioramento delle performance energetiche, inserito nel piano strategico di sostenibilità di Birra Peroni e che porterà l’azienda a raggiungere il livello di zero emissioni entro il 2030, L’intervento permetterà una riduzione del 45% dei consumi di acqua, del 35% dell’energia e dell’abbattimento del 33% delle emissioni di anidride carbonica.

«II complesso direzionale è costituito da tre edifici, di cui due destinati agli spazi di lavoro ed il terzo ospiterà il ristorante aziendale e il pub, elemento dialogante e di collegamento tra gli altri due, pensato con funzione di “social condenser”: un grande hub completamente riconfigurabile, spazio di ristoro e socializzazione, per il lavoro informale, per eventi e presentazioni, per la formazione, per attività di brainstorming e collaborazione, per pause di relax – Cristiana Cutrona fondatrice di ReValue L’obiettivo finale è la creazione di un ecosistema lavorativo sostenibile ed interconnesso, che incarna alla perfezione l’idea di ufficio del futuro: da luogo dove rendere una prestazione a piattaforma abilitante che valorizza i singoli individui e promuove e catalizza relazioni che generano “connessioni significative”».

Secondo un recente lavoro dell’Osservatorio di Radicai Hr, nei primi nove mesi del 20221,6 milioni di italiani hanno lasciato il lavoro e il 23% ha detto che preferirebbe essere disoccupato invece che infelice sul lavoro. Anche Roma è investita da questa rivoluzione. «Le aziende sono chiamate a rispondere rendendo gli spazi attrattivi , flessibili e disegnati per il lavoro ibrido, per mantenere alto il livello di coinvolgimento ed il senso di appartenenza – prosegue Cutrona Spazi identitari, in cui siano concretamente tangibili una nuova cultura ed il purpose dell’organizzazione, di cui i dipendenti devono sentirsi partecipi ed artefici in prima persona. Lo spazio fisico è il luogo dove la relazione tra azienda e persone viene agita e quindi merita la massima attenzione e cura».

Crescono i nuovi quartier generali delle imprese capitoline. E, di conseguenza, la città cambia e si sviluppa in meglio. «In questi ultimi anni la sensibilizzazione verso un approccio sostenibile nel settore del real estate è enormemente cresciuta – dice Philippe Sourdois, a capo di Tétris Italia – La domanda di edifici a zero emissioni sta aumentando rapidamente». In una mappa dei quartieri che potrebbero, più di altri, essere al centro di queste fasi di sviluppo, anche quelli del centro. «Nel 2022 la domanda di uffici si è concentrata maggiormente nella zona dell’Eur, seguita dalle aree del cent ro-semicentro”. Un’occasione anche per la probabile esposizione universale. «Expo 2030 può essere l’occasione per una grande rigenerazione urbana e sociale a Roma con opere realizzate per rimanere poi a beneficio della comunità – prosegue Sourdois – La rigenerazione dei quartieri parte proprio dalla riqualificazione di immobili presenti in zone periferiche.

 

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