Numero 10/2024

7 Marzo 2024

Imballaggi per la carne dagli scarti della birra

Imballaggi per la carne dagli scarti della birra

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Imballaggi per alimenti, soprattutto per la carne, dallo scarto di lavorazione della birra. I ricercatori dell’Empa, laboratorio svizzero di ricerca e test sui materiali (in particolare lignei) legato ai Politecnici della Confederazione elvetica e che collabora con l’industria privata e diverse istituzioni pubbliche, sono riusciti a ottenere nanocellulose dai residui del processo di fabbricazione della birra e trasformata in aerogel, materiale poroso che garantisce proprietà di isolamento termico. Gli aerogel a base di nanocellulose, hanno il vantaggio di essere ottenuti da risorse rinnovabili e sono biodegradabili.

La nanocellulosa è un materiale di alta qualità e biodegradabile molto versatile e che può essere trasformato in confezioni per cibi oppure in polimeri fibro-rinforzati, in pratica plastica. È un modo per valorizzare gli avanzi del malto d’orzo, ingrediente base insieme ad acqua, luppolo e lievito per fare la birra. I ricercatori hanno pubblicato la loro scoperta relativa al processo di produzione del nuovo materiale biodegradabile dai residui della lavorazione della birra sulla rivista scientifica settimanale ACS Sustainable Chemistry & Engineering: prima firmataria dello studio Nadia Ahmadi Heidari. Attualmente, si legge, «i prodotti cellulosici micro e nanofibrillati sono ottenuti dalla pasta di legno», invece con il processo messo a punto dai ricercatori dell’Empa, si possono ottenere «materiali di alta qualità da un residuo economico disponibile, ora in gran parte sprecato», detto Gilberto Siqueira, dell’Empa, «Un beneficio per le pmi che possono così sfruttare al meglio le materie prime che già utilizzano».

 

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