14 Gennaio 2016
La Notte delle Botti 2016: il nostro reportage!
Come iniziare al meglio il 2016, se non con un grande evento tra i migliori del settore?
Personalmente ho avuto il privilegio di cominciato l’anno alla grande, partecipando con amici a “La Notte Delle Botti”, organizzata da Renzo Losi del Black Barrels di Torino nel suo “regno”.
Una kermesse dedicata esclusivamente alle birre affinate in botte, birre che pian piano si stanno facendo largo tra gli appassionati grazie ai loro profumi e aromi intensi e particolari. Prodotti resi ancora più interessanti dall’influenza del legno, che può essere molto varia. In commercio di botti, infatti, se ne possono trovare di tanti tipi: quercia, ciliegio, castagno, acacia e il più conosciuto e utilizzato di tutti, il rovere.
Diverse le birre presenti al festival, alcune portate dai migliori homebrewer nazionali: dal veneto Andrea Brazzoli, al triestino Paolo Erne, oltre al giovane Miro.
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Oltre alle birre, vi era anche la possibilità di acquistare delle ottime tigelle calde con cui accompagnare al meglio le nostre bevute. Nel piano inferiore del locale, nella bottaia, le birre di Renzo Losi venivano spillate direttamente dalla botte!
Ecco l’elenco delle birre in degustazione:
- Yellow Doctor – Black Barrels
- Nut the irish jinn – Black Barrels
- Vedova Nera – Black Barrels
- Tantaroba II – Black Barrels
- Blanche – Black Barrels
- La Mummia (ma anche no) – Birrificio Montegioco
- Xyauyu – Le Baladin
- Etrusca – Birrificio del Borgo
- BIQQ – Birrificio Italiano
- Ribetta Rossa – Stradaregina
- Beersel Morning 2014 – Birrificio del Ducato
- Threesome – Birrificio Argo
- Oud Bruin – ilChiostro
- Birrozzo – Paino
- Bestemming Man – Galassia
- Cuvée de Jacobins – Omervanderghinste
- Chien 2013 – Abbaye Saint Bon
- Embrassepeated oak aged – De Dochter van der Korenaar
- Bull de Vigne 2013 – Birrificio des vignes
- Orso Verde – Wabi
Probabilmente, oltre a quelle indicate in elenco, ne è stata aggiunta qualcun’altra, come la Galaxy di Brewfist.
Ecco un breve reportage delle mie degustazioni: mi sono buttato subito sulla OudBruin del Chiostro – sbagliando, prima dovevo provare quelle di Renzo Losi -, un’ottima birra, che tanto mi fa tornare alla mente la Cnudde, una delle ultime in stile che ho assaggiato; al naso frutta sotto spirito e aromi vinosi, al palato ricca e agile da 9 ° di alcol circa.
Ho proseguito con la BIQQ del Birrificio Italiano, una Weizen passata in botte ex-Polock ai lamponi. La Polock si ispira a un perduto stile birrario polacco-tedesco, detto Grodziskie o Graetzer. Ottima!
Sono poi passato alle birre “della casa”, ovvero del Black Barrels, tra le quali già conoscevo bene solo la Tanta Roba, arricchita con mandarini, noci e castagne. Ho assaggiato allora la Tanta Roba 2, con nocciole, arance e luppolo chinook in dry hopping: buona sì, personalmente però preferivo la prima versione. Ho provato ancora la Blanche, maturata in botte con speziatura in dry hopping a base di coriandolo e scorze di arancia e limone direttamente in botte; non male, grazie al perfetto accordo tra spezie e legno, che donano un buon equilibrio. Infine la The Yellow Doctor, una Golden Ale con luppoli americani e timo, affinata 3 mesi in botti di vino rosso: la migliore, davvero esaltante!
Ho poi degustato alcune creazioni di Paolo Erne, a cui va il mio più grande ringraziamento, tra cui la Kriek No Kriek da 6,5 % vol, aromatizzata all’assenzio e messa alla fine in botte di acacia nuova, e la Bragot di Paolo, da 8 % di alcol, realizzata sulla stessa base kriek precedente, ma tagliata con idromele.
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La Mummia (ma anche no) di Riccardino Franzosi del Montegioco, mi ha lasciato senza parole, così come la birra che ha concluso la mia serata di degustazione, la Abbaye Saint Bon Chien in versione 2013 del birrificio BFM , anche quest’ultima fantastica.
Durante il festival ho anche avuto l’onore di essere uno dei pochi a provare la Godzilla 2013, 18 % di alcol, affinata in botti di Picolit, un vino passito friulano di cui vado matto. Questa birra subisce 4 cicli fermentativi con 4 ceppi di lievito diverso (tra cui Saccharomyces baianus da champagne e un ceppo “acido” finale per raggiungere il notevole grado alcolico). Assolutamente fantastica!
Infine, una birra dell’homebrewer Miro, passata un anno in botti di Bourbon e un anno in botti di grappa bianca Friulana Fantinel: mi ha stupito per la sua delicatezza!
Infine, causa l’orario e il dover rientrare a Lecco, mi sono purtroppo perso il “comizio” di Kuaska e Renzo Losi dal balcone, peccato.
Un fantastico mondo quello delle birre affinate in botte e azzeccatissima la scelta del momento dell’evento: è sempre bello ritrovarsi tra appassionati, tanto più per scambiarci gli auguri di buon anno nuovo!
Un ringraziamento particolare a Renzo Losi per l’ospitalità e i complimenti per l’organizzazione dell’evento al Black Barrels!