Numero 07/2018

18 Febbraio 2018

Le donne della birra, Hack Beer Attraction e uno studio sulle prospettive di settore: gli eventi salienti della domenica a Rimini!

Le donne della birra, Hack Beer Attraction e uno studio sulle prospettive di settore: gli eventi salienti della domenica a Rimini!

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Provengono da ben 11 paesi (Belgio, Cina, Colombia, Filippine, Francia, Giordania, India, Italia, Sud Africa, U.S.A. e Ungheria) i 32 partecipanti che hanno dato vita oggi al primo ‘Hack Beer Attraction’, l’hackaton dedicato alle aree tematiche della manifstazione: Beer, food e tech. Realizzato da Seeds&Chips, The Global Food Innovation Summit, in partnership con IEG, ha visto la realizzazione di tanti progetti innovativi, che hanno toccato, tra gli altri, i temi della tracciabilità e bloch chain nello street food e nel food truck, la sharing economy e le esperienze legate ai food truck gourmet, alle birre artigianali e ai vini. Presentati anche progetti di social inclusion per ottimizzare le risorse dei vendor. E ancora nuove forme di packaging innovativo, marketplaces e franchise nell’ambito dei food truck. Tante le tecnologie innovative proposte, come le app software e le nuove piattaforme.

 

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Economic perspective in craft beer” è il titolo della ricerca curata da Christian Garavaglia, docente ricercatore all’Università Milano-Bicocca, dove si analizza la rivoluzione della birra artigianale in un’industria globalizzata con un’analisi economica di 16 nazioni. L’incontro di presentazione, oggi a Beer Attraction, è stato organizzato da Unionbirrai.

L’italia si distingue come uno dei paesi dove si è registrato il maggior tasso di crescita negli ultimi 10 anni, segue solo agli USA e alla Gran Bretagna. “Il fenomeno si è diffuso maggiormente al nord negli anni ’90 e 2000”, ha sottolineato Garavaglia, “ancora oggi la presenza di birrifici al nord è preponderante, infatti Lombardia e Piemonte sono le regioni con il più alto numero di craft breweries, con 109 (16.26%) e 74 (11.04%) rispettivamente, nel 2015. Tuttavia, negli ultimi 5 anni, anche il centro e il sud hanno mostrato una crescita nel numero di produttori che fa ben sperare”. La crescita dei microbirrici nel nostro Paese è alta anche rispetto alle nazioni con maggior tradizione come quelle anglosassoni.

 

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Inoltre, oggi, l’Associazione Le Donne della Birra ha presentato le belle storie di piccole e medie imprenditrici di successo, che caratterizzano il settore craft del nostro Paese. Come quella di Giovanna Merloni, del birrificio agricolo Ibeer di Fabriano (Ancona), esperta di vini che, dopo aver fatto carriera nell’azienda di famiglia, ha deciso di mettersi in proprio con un’attività agricola. “Ho scelto di mettermi a fare la birra, anche perché è più veloce come procedimento rispetto al vino, e mi ci sono buttata”, racconta. Oggi produce birre che vende anche all’estero. Profumano di Sicilia le birre di Valentina Russo, del birrificio Ties di Francofonte, che con la ‘Taclè’, ispirata all’American Pale Ale, esplode i sapori tipici della sua terra. Al convegno che si è tenuto stamattina, dal titolo ‘Birre con il tocco femminile’, sono intervenute anche Elvira Ackermann, presidente dell’associazione, Giulia Bonacina del birrificio Dulac di Galbiate (Lecco), Elisa Lavagnino del Taverna del Vara di Torza (La Spezia), Silvia Castagnero, birrificio Edfil di Agliano Terme e Silvia Amadei di Agrilab di Campagnano di Roma.

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“Spesso le donne imprenditrici hanno molto coraggio”, ha sottolienato Elvira Ackermann, “e hanno voglia di emergere da dietro le quinte e far vedere quanto valgono. Spesso i microbirrifici nascono da una passione, dalla birra fatta in casa, poi diventa un piccolo business, e a quel punto occorre guardare anche alle esigenze del mercato”.

 

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