18 Agosto 2014
L’intervista a Guido Palazzo, il patron di C’è Fermento
In merito alla ormai trascorsa 5^ edizione della manifestazione birraria saluzzese C’è Fermento, abbiamo intervistato l’organizzatore Guido Palazzo, segretario della Fondazione Amleto Bertoni ed ideatore dell’associazione Terza Media.
Grazie al consolidato format, la rassegna ha avuto un buon riscontro da parte dei birrifici e del pubblico ormai affezionato alla tanto attesa tre giorni. Le novità rilevanti sono state essenzialmente due: la presentazione della Guida alle Birre d’Italia 2015 di Slow Food editore, evento nell’evento, importante in termini di visibilità e preziosa occasione per incontrare i migliori birrifici presenti sul territorio nazionale; e il MiniTeku, bicchiere da degustazione che ha dato un tocco di raffinatezza ed eleganza agli assaggi.
“Abbiamo ospitato 23 birrifici provenienti da diverse regioni d’Italia con una prevalenza di piemontesi.” ci racconta Guido “Il sabato della presentazione della Guida avevamo al salone complessivamente quasi una 70ina di birrifici con relative produzioni sia al banco d’assaggio interno che alle spine in esterno. Davvero una grande occasione. Per il salone, che ricordo è ad invito sulla base di una selezione interna, abbiamo mantenuto ristretto il numero dei partecipanti nonostante le numerose richieste ricevute. Abbiamo fatto un po’ di turnover: “ritrovato” alcuni birrifici delle prime edizioni, abbiamo aperto ad alcune interessanti beerfirm e avuto il piacere di ospitare altri “big” della scena italiana, uno per tutti il Birrificio Italiano. Anche per il Food abbiamo aumentato la varietà dell’offerta con grandi conferme e piacevoli sorprese”.
Quest’anno nonostante il maltempo, l’afflusso di visitatori e partecipanti è stato piuttosto consistente ed i numeri hanno sfiorato quelli della scorsa edizione: 25.000 le degustazioni di birra erogate. 4.500 i bicchieri in vetro venduti. Oltre 6.000 i piatti serviti per il food. Possiamo quindi considerare C’è Fermento un appuntamento fisso in agenda anche per i cultori forestieri che accorrono all’evento da ogni parte d’Italia.
Elemento caratterizzante della manifestazione è il “fare cultura” sulla birra organizzando non solo la piazza in sé ma anche diversi laboratori pre, durante e post. “Ciò che caratterizza C’è Fermento” specifica Guido “è l’attenzione con cui si cerca di promuovere il settore birrario ed il bere consapevole (nel senso di conoscere e apprezzare cosa si ha nel bicchiere) attraverso diverse iniziative che si tengono non solo durante la tre giorni. Siamo partiti ad Aprile con l’organizzazione di un corso di 10 settimane per assaggiatori in collaborazione con l’O.N.A.B. (Org.Naz.Assaggiatori Birra), passando per le visite guidate presso i birrifici sino ad arrivare agli incontri della tre giorni: dal laboratorio sulle birre a basso contenuto di Glutine con Alfonso Del Forno di NonSoloGlutine Onlus, al laboratorio dedicato agli HomeBrewers grazie alla preziosa collaborazione con Lelio Bottero, alla presentazione di nuovi progetti birrari, ecc. Infine la presentazione nazionale della Guida alle Birre d’Italia di S.F. Ed.”
Il contro di questa edizione è stato senz’altro il tempo avverso, ma tuttavia si è riusciti a ricreare l’atmosfera di convivialità, quel clima tipico dell’evento fatto di informazione e curiosità per i visitatori e di piacere per il ritrovo per standisti e birrai. Atmosfera che ha fatto sì che i ricordi e le immagini di questo salone siano comunque piacevoli e positivi: “mi piace sottolineare la felicità dei birrifici durante il momento della premiazione e quella dei partecipanti al banco di assaggio durante la presentazione della Guida. Per quanto riguarda la parte musicale il mio pensiero va al concerto conclusivo della Fabio Treves Blues Band che, in condizioni di assoluta emergenza, ha risollevato gli animi dopo una giornata molto difficile” afferma Guido accennando un sorriso.
Dato l’entusiasmo del pubblico e le numerose richieste di partecipazione da parte dei birrifici, sicuramente si pensa anche al passo successivo ovvero quello delle qualifiche e dei riconoscimenti istituzionali che darebbero alla manifestazione un’effettiva rilevanza a livello nazionale dato il notevole sostegno ed impegno che essa sta conferendo al movimento birraio italiano.
Guido conclude infine chiarendo quali siano le intenzioni ed i progetti futuri: “Cinque anni sono un buon periodo per capire se una manifestazione può stare -in piedi e camminare-. Abbiamo sicuramente chiuso una fase del nostro percorso di crescita. Ci sono molte idee e suggestioni per il futuro, i numeri ci sostengono. Vedremo ma in ogni caso cercheremo di mantenere al centro dell’evento l’informazione, la dimensione culturale, di conoscenza e promozione del movimento birraio. Questo è quello che il pubblico ha premiato in questi anni ed è quello che ci differenzia da altre manifestazioni sul tema.”
di Marianna Bottero e Lelio Bottero
Guida all’apertura di un microbirrificio – brewpub
di Lelio Bottero. Conviene fare la birra? La risposta è senz’altro si! A patto di sapere bene a cosa si va incontro! I manuali da me curati non hanno certo la pretesa di essere un toccasana contro i mali e gli imprevisti imprenditoriali, ma vogliono proporsi come una base, sulla quale costruire il proprio spumeggiante futuro.
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