Numero 18/2020
29 Aprile 2020
Milano 2020: le proposte di pub e locali al sindaco per superare l’emergenza
Pub e affini, ancor più che i birrifici intesi in senso stretto, sono nel pieno del ciclone di questa “fase 2”: e non solo per la questione del “quando” riaprire – prima era stato ufficiosamente prospettato il 18 maggio, poi il 1 giugno, rendendo difficile la sopravvivenza per molti – ma anche del “come” – con quali misure di sicurezza, con quali costi per implementarle, e via dicendo.
In questo contesto è nato a Milano un comitato spontaneo del pubblici esercizi, che – nell’ambito del progetto Milano 2020 – ha avanzato delle proposte per la gestione condivisa della fase 2, in una lettera indirizzata al sindaco Giuseppe Sala; con l’obiettivo di salvaguardare la salute pubblica da un lato e l’attività delle aziende – e soprattutto di chi vi lavora e delle loro famiglie – dall’altro.
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Tra le proposte ci sono l’accesso contingentato non per distanza tra avventori, ma per capienza massima del locale in relazione alla metratura; l’ampliamento o la creazione di aree all’estero a canone zero; la possibilità per gli avventori di portare con sé anche delle sedute personali per consumare all’esterno; servizio al banco a numero chiuso; sanificazione “smart” dei locali (ad esempio con lampade UVB certificate, depuratori d’aria, ecc.); servizio delivery dedicato per le categorie a rischio (come gli over 65). Nel contempo, vengono ritenute da evitare misure come le barriere in plexiglass e la misura della temperatura all’ingresso; nonché il pagamento di tributi quali COSAP e TARI per il 2020.
Il documento è stato sottoscritto da buona parte degli operatori di settore milanesi, ed è ancora aperto alle adesioni: il documento, con relativi recapiti per comunicare la propria adesione, è consultabile qui.