Numero 49/2018
4 Dicembre 2018
Quella Sporca Dozzina: degustazione di 12 birre fuori dal comune!
Domenica 2 dicembre 2018, invitata da My personal beer corner con Guido Palazzo all’Open Baladin Torino, ho partecipato con il mio gruppo dell’ITS Gastronomo e alcuni ragazzi dell’ITS Mastro Birraio all’evento “Quella Sporca Dozzina”, una super degustazione di 12 birre fuori dal comune guidata da una firma d’eccezione del panorama della birra artigianale: Andrea Camaschella.
Prima di tutto voglio ringraziare Guido Palazzo fondatore di My Personal Beer Corner (https://www.mypersonalbeercorner.it/about) per il suo gentile invito a questo evento, che è stato un’occasione per poter iniziare a conoscere il mondo della birra di qualità, anzi della birra fuori dal comune, in cui il capolavoro di Robert Aldrich, “Quella Sporca Dozzina” del 1967, con i suoi 12 personaggi controversi ha ispirato l’organizzatore ed è stato il filo conduttore della serata.
.
.
Andrea Camaschella è un bravissimo storyteller. Prima di raccontare una birra, Andrea racconta il suo produttore e il suo territorio, la sua storia, i punti di forza e quelli deboli. Il tempo è passato veloce, purtroppo, il film è finito, le birre anche, ma noi siamo tornati nelle nostre realtà portandoci dietro sì dei gradi alcoolici (non pochi), ma anche storie di vita e prodotti interessanti.
Abbiamo provato durante l’assaggio ad abbinare in modo teorico le birre proposte con dei piatti.
La prima birra è di Josif Vezzoli del birrificio Elvo (www.birraelvo.it), una Pils di scuola tedesca. Una birra molto buona che si fa bere, creata alla spina per il pub. Composizione semplice, malto d’orzo italiano, acqua di Graglia, e luppolo tedesco. Abbinamento con il cibo: perfetta con Schnitzel e patate (una ricetta un po’ particolare suggerita da Andrea: Schnitzel impanato con le trebbie), le note caramellate di questa birra si sposano bene anche con carne e pesce grasso. Possiamo accompagnarla con un formaggio giovane, in extremis la focaccia bianca con la mozzarella ma non la pizza col pomodoro.
.
.
La seconda protagonista della serata ci porta a Barcellona nel brew pub del Garage beer (www.garagebeer.co). Aperto nel 2015, dal locale sono uscite fino ad oggi oltre 100 birre. La birra in assaggio, una alla moda, Juicy IPA o New England IPA. Molto complessa dal punto di vista olfattivo: frutta esotica e agrumi e forte presenza di luppolo. Caratteristica: molto americana, birra da pub. Difficile abbinamento con il cibo, ma perfetta per un barbecue estivo.
Con la terza birra ci siamo spostati in Toscana, provincia di Grosseto, nel birrificio artigianale Birra Amiata (www.birraamiata.it), gestita da due fratelli napoletani. La birra in assaggio, Bionda Bastarda dove l’ingrediente principale è la castagna IGP amiata, molto presente in quel territorio. Abbinamento: formaggio a pasta dura, formaggio a pasta molle, carne di maiale caramellata, dolci con il miele di castagne.
Il quarto protagonista della serata Zenzeros, creazione del birrificio Kamun Lab, centro storico di Genova (www.kamun.it). Una blanche in stile belga, con una forte presenza di zenzero: birra fresca, divertente, con un corpo fluido. Si abbina bene con pesce crudo: sushi, sashimi e cucina orientale in generale, ma anche fritto e piatti col curry.
.
.
La quinta birra viene dalla Slovenia, un paese che esplora ormai da 10 anni la birra artigianale. Il birrificio è nuovo, sul mercato dal 2014, il suo nome porta omaggio al film di Tarantino “Le iene”, dal titolo originale Reservoir Dogs (www.1001birre.it/birra-reservoir-dogs). La birra assaggiata: una gueuze. Lunghissima fermentazione con aggiunta di fermenti lattici. Una birra con tanta acidità e una bella sapidità salmastra. Abbinamento: pesci grassi, fritto misto, bollito.
La sesta birra è un American Jasper, presentata dal birrificio “La Piazza” (http://prodottidellapiazza.it/lebirredellapiazza/il-birrificio) in Piazza dei Mestieri a Torino, quartiere San Donato. Una birra di stile Pils, dalle note intensamente erbacee con un buon corpo, scorrevole e dotata di un finale asciutto sulle sensazioni amare. È un orgoglio per i ragazzi della “Piazza” perché il luppolo e italiano (tipologia Cascade) ma anche una bella sfida per loro, perché di difficile gestione.
La settima birra a mio avviso è stata proposta da Andrea più che altro per far raccontare al pubblico la situazione attuale della birra artigianale in Inghilterra. Siamo nel birrificio Blackstone, nella contea Derbyshire nella regione delle Midlands Orientali (https://blackstonebeer.com). I birrifici inglesi sono in crisi, ma Blackstone ha cambiato le carte in tavola, e si è orientata verso la nouvelle vague: le birre in stile belga. La birra proposta è una belgian IPA con del luppolo americano.
L’ottava birra arriva da Casa “Baladin” (www.baladin.it), birrificio agricolo. Teo Musso è uno dei primi produttori artigianali in Italia, il suo birrificio è aperto dal 1996. La birra in assaggio è la nuova arrivata della casa: “Radicale 158”. Come tutte le birre di Teo anche questa racconta un pezzo della sua vita in particolare i suoi viaggi. È il risultato di sperimentazione, caratterizzata dell’uso delle radici, resine e cortecce. L’amaro in questo caso è dato dalle radici. L’abbinamento non è facile, si può provare con dei piatti speziati.
.
.
La nona è una provocazione da Bionoć, un birrificio delle Dolomiti, Trentino (www.birrificiobionoc.com). Sahti, è una “non birra” finlandese: ha un procedimento particolare, racconta la cultura finnica e il rispetto totale per la natura. La particolarità sta nel procedimento che avviene a fine bollitura cioè il passaggio del mosto in un contenitore o tinozza fatta da stecchi di ginepro e paglia di segale per filtrare il mosto, successivamente fatto fermentare utilizzando lievito di birra. Il metodo è quello dell’alta fermentazione: in questo caso Bionoć ha utilizzato il luppolo locale del Trentino.
Il decimo eroe della serata è anche lui molto particolare, presentato da birrificio Crak di Padova (www.crakbrewery.com). Una IGA Cabernet 2017. Una birra insolita, parte come birra ma subisce una trasformazione importante nel suo percorso. Aggiunta di mosto, fatta invecchiare nelle botti di chardonnay per 12 mesi è una birra estremamente equilibrata e piacevole.
.
.
L’undicesima è un cadeau di Natale del birrificio Extraomnes (www.extraomnes.com). La birra Kerst è una birra di ispirazione fiamminga, molto fruttata e con alta gradazione alcolica 10,1%. Da abbinare con dolci natalizi.
L’ultimo partecipante perfetto per concludere la lista delle dodici “fuori dal comune” è il Beermouth di Baladin. Eravamo tutti curiosi di assaggiarlo: è un prodotto inedito che si ispira alla tradizione piemontese dei Vermouth. Estrazioni idroalcoliche di erbe aromatiche e spezie per fortificare un fermentato di base non il vino ma la birra Xyauyù, caratterizzata da un profilo aromatico complesso e da un corpo importante.
Per concludere abbiamo chiesto ai partecipanti di esprimere in una parola l’esperienza vissuta, ecco cosa è venuto fuori: fuori dal comune, interessante o molto interessante, entusiasmante, idratante, appagante, alcoolica.
Cheers!