Numero 09/2021

4 Marzo 2021

Sakura, la birra in onore della fioritura dei ciliegi

Sakura, la birra in onore della fioritura dei ciliegi

Condividi, stampa o traduci: X

 

Sakura è il termine che i giapponesi usano per indicare il fiore di ciliegio. La suggestiva fioritura, caratteristica del mese di aprile, è il simbolo stesso della prosperità nella cultura nipponica. In primavera i boschi e i prati si tingono del rosa dei petali: è un evento (hanami) amato tanto dai giapponesi quanto dai turisti. Sakura è anche una birra prodotta dal birrificio giapponese Sankt Gallen. Il nome che ha scelto è quello del monastero che per primo nel mondo ha ottenuto la licenza di produzione di birra.

Per realizzarla sono utilizzati i petali di ciliegio di una particolare varietà che cresce a Takato nella città di Ina-prefettura di Nagano, ritenuta una delle 100 migliori località dove poter osservare la fioritura. Per produrre 2340 litri di birra sono utilizzati 60 kg di petali e foglie di ciliegio di una varietà (yaezakura) caratterizzata dalla presenza di più di cinque petali.

 

 

I fiori di ciliegio sono raccolti a mano in occasione della Golden Week, nel periodo a cavallo tra l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio. Appena colti sono salati e compressi fino a ridurre il quantitativo a un terzo della dimensione. Si lasciano a riposare per circa un anno in frigorifero e quando devono essere utilizzati per la birra, sono sciacquati con acqua corrente il giorno prima così da rimuovere il sale. Di solito la birra è prodotta con malto d’orzo, in questo caso si utilizzano anche il 20% di malto di frumento per dare una consistenza più morbida e il riso per sake Rakufumai coltivato nei pressi della fabbrica Izumibashi nella città di Ebina – prefettura di Kanagawa.

 

 

È questo mix, oltre alla salatura che consente di scindere lo zucchero dai petali producendo così la cumarina, a conferire alla birra un gusto simile al domyoji sakuramochi: si tratta del dolce tipico giapponese della primavera, una torta di riso dolce di colore rosa, farcita con l’anko, pasta di fagioli rossi. Il tutto è avvolto in una foglia commestibile di albero di ciliegio in salamoia. Ne esistono due diverse varietà del dolce: una dal Giappone orientale (Kanto) e una dal Giappone occidentale (Kansai) chiamato per l’appunto domyoji sakuramochi.

Sankt Gallen Sakura, tasso alcolico del 5%, è quindi composta da malto, luppolo, riso per sake, fiori e foglie di ciliegio e la confezione da 330ml costa circa 460 yen. Trattandosi di una birra stagionale di solito è messa in vendita da metà febbraio a primavera inoltrata.

 

Condividi, stampa o traduci: X