Numero 50/2024
13 Dicembre 2024
Successo per BAM, Birrifici Aperti Marche
Si è concluso con successo l’evento BAM, Birrifici Aperti Marche, un’iniziativa dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Marche in collaborazione con La Catasta. Soddisfazione degli organizzatori, dei birrifici ma soprattutto delle migliaia di partecipanti che hanno celebrato la qualità e la creatività dei mastri birrai marchigiani. Gli appassionati di birra artigianale e di birra agricola, oltre a poter conoscere come si realizzano le note del gusto, il bilanciamento del malto e tutte le fasi della produzione direttamente negli stabilimenti, si sono immersi in un clima di festa, con musica, balli, visite guidate e buon cibo.
L’evento, che si è tenuto dal 6 all’8 dicembre, ha registrato un’affluenza straordinaria, alcuni dei 25 birrifici aderenti hanno stimato circa 600 visite nel weekend, segno che l’iniziativa alla sua seconda edizione è stata premiata non solo dalle presenze locali ma anche da appassionati provenienti da fuori regione, attratti dalla crescente fama della birra artigianale marchigiana.
Questo risultato conferma il ruolo sempre più centrale delle Marche nel panorama nazionale della birra artigianale e agricola, e sottolinea l’interesse del pubblico per eventi che uniscono tradizione, gusto e convivialità.
“Il successo della manifestazione – dichiara l’assessore allo Sviluppo economico e Agricoltura, Andrea Maria Antonini – è la conferma che puntare sulle eccellenze locali è la giusta strategia per valorizzare le nostre produzioni e allo stesso tempo promuovere il territorio. Il settore brassicolo marchigiano è un patrimonio che ha ottenuto ottimo riscontro in tutto il Paese, frutto di una imprenditorialità vivace e giovane, simbolo identitario della nostra regione. Un plauso ai birrifici che, nei giorni dell’evento BAM, hanno saputo raccontare le Marche attraverso uno dei nostri prodotti più autentici come la birra artigianale. Sono state offerte esperienze ed emozioni agli ospiti che hanno così conosciuto l’autenticità e l’originalità delle materie prime marchigiane, dai cereali coltivati localmente alle tecniche tradizionali”.